Capitolo 22

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Ariadne

Quando entrammo nella stanza di Erion, ero un fascio di nervi.

Anche lui mi era mancato tanto e di certo non potevo dire di non aver ripensato, più di una volta nei giorni precedenti, all'ultima notte che avevamo trascorso insieme prima che lui partisse per le Terre di Omerin.

Avevo desiderato di poter stare di nuovo così con lui, avevo ringraziato Dio perché, nonostante tutto ciò che era successo, eravamo ancora entrambi vivi e potevamo trascorrere altri momenti simili.

Ma trovarmi lì, in quel momento, senza essermi potuta preparare mentalmente o fisicamente alla cosa era snervante. Cos'avrei dovuto fare? Non ne avevo la più pallida idea, perciò mi limitai a restare immobile al centro della stanza, tra il grande letto a baldacchino e il divano posto di fronte al caminetto, a stringere la stoffa della mia voluminosa gonna verde tra le dita.

Erion si diresse verso il solito tavolo basso che ospitava bicchieri e bibite e versò un po' di liquido ambrato in due calici. Mi raggiunse, con un sorriso, e mi porse uno dei bicchieri, portandosi il proprio alle labbra.

«Stai bene?»

«Sì, certo.»

«Sembri nervosa.»

Abbassai lo sguardo e sorseggiai il liquido fiammeggiante che Erion mi aveva dato. Per un istante fui sul punto di risputarlo, poi decisi di stringere gli occhi e deglutire. Una scia bruciante mi percorse l'esofago.

Erion scoppiò a ridere. «È la prima volta che bevi un alcolico?»

Lo oltrepassai e posai il bicchiere sul tavolo, tossicchiando. «Questo non è un alcolico, questo è fuoco liquido!»

La mia risposta non fece che farlo ridere ancora più forte.

«Fammi indovinare, solo un calice di vino leggero ai pasti?»

Aggrottai le sopracciglia e misi le mani sui fianchi. «Qualche volta...»

Il Principe mi raggiunse e appoggiò il proprio bicchiere sul tavolo. Mi prese entrambe le mani e se le portò alle labbra, baciandone il dorso, senza mai distogliere il suo sguardo dal mio.

«Ho parlato con mio fratello», cominciò, tirandomi verso il bordo del letto, «gli ho comunicato la mia intenzione di sposarti.»

Lo fissai a bocca aperta. Non avevo idea che avesse intenzione di affrontare l'argomento così presto! Insomma, con il matrimonio di Thea e l'incoronazione...

«Sembri confusa.»

«Non mi aspettavo che lo facessi. Non subito, almeno.»

Lui sorrise e quegli occhi scuri che all'inizio mi erano sembrati così freddi a tratti, rivelarono tutto il proprio ardore.

«Perché aspettare? Io ti amo, Aria. Voglio sposarti.»

Il consueto calore mi inondò il viso, ma non lo nascosi, lasciai invece che le parole di Erion mi scaldassero il petto, facendo sbocciare un sorriso sulle mie labbra.

«Cos'ha detto il nostro futuro Re?»

«Non è contrario alla cosa, naturalmente...»

«Ma?»

Erion sospirò e mi lasciò andare le mani, sedendosi in fondo al letto. «Ha le tue stesse perplessità e non desidera che io lasci la corte. È un po' questo il problema.»

Il mio cuore sprofondò un po', tuttavia tentai di non lasciarlo vedere. «È comprensibile, sei uno dei migliori cavalieri, sei suo fratello e con la delicata situazione di stallo con le Terre di Omerin ha bisogno di te qui.»

La Fiamma di BellarisDonde viven las historias. Descúbrelo ahora