7. Prendersi cura

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Kookie's pov

È da ieri pomeriggio che non esco di casa e sinceramente non ci tengo proprio a farlo.
Sono in uno stato talmente pietoso che in confronto un barbone sarebbe definito cool: ho una faccia da morto pallida color latte, segnata dalle lacrime ormai secche, per non parlare delle occhiaie ben evidenti dovute alla terribile nottata che ho passato in bianco e ai capelli che sembrano un nido d'uccello.
Sono debole a causa dei pasti che ho saltato ed ho perennemente i brividi, spero solo che non mi sia venuta pure la febbre...

Anche stamattina mi sono svegliato presto e con un forte mal di testa, ed ho subito capito che ogni sforzo fisico e psicologico per prepararmi e andare a scuola sarebbe stato vano. Sono perciò qui, nel mio letto, da solo con solo una coperta di lana a scaldarmi e Netflix a farmi compagnia.

Ma sto bene così, più o meno.

Ho sempre sofferto molto la solitudine, soprattutto nei miei momenti di 'crisi' morale ed ora desidererei tanto qualcuno qui al mio fianco a farmi compagnia, a scaldarmi, a coccolarmi ed a sussurrarmi parole dolci e rassicuranti ma, ahimè, non si può sempre ottenere ciò che si vuole...

Decido così di andarmi a fare una doccia calda, giusto per rilassarmi un po'. Prendo i vestiti di ricambio, mi spoglio ed entro nel box doccia.
Apro la valvola girata verso sinistra ed appena il liquido caldo va a contatto con la mia pallida pelle, un'enorme sensazione di calore mi attraversa tutto il corpo facendomi appoggiare la testa al muro per godermi a pieno questa sensazione piacevole.
Finalmente riesco a svuotare la mente dai brutti ricordi, per concentrarla solo ed esclusivamente sulle gocce bollenti che come torrenti impetuosi mi attraversano tutto il corpo.

Me la prendo con comodo e, tra il relax supremo e qualche passata di shampoo e bagnoschiuma qua e là, esco dalla doccia dopo un bel po', rilassato e rinvigorito. Senza perdere troppo tempo a causa della sensazione di gelo che mi invade appena fuori dalla doccia, mi copro in un battibaleno ed indosso dei pantaloni della tuta larghi grigi e una delle mie amatissime felpone extralarge nera.

Mi prendo qualche minuto per guardarmi un attimo allo specchio e non posso fare a meno di sospirare.....com'è arrivato Jeon Jungkook fino a questo punto?
Istintivamente gli angoli della mia bocca si curvano nuovamente all'ingiù e un senso di vuoto ormai familiare si impossessa del mio essere.

In cerca di un qualche modo per star meglio, faccio vagare il mio sguardo per tutto il grande bagno e quando finalmente trovo l'oggetto giusto per tale scopo lo raggiungo e lo afferro. Mi rigiro tra le mani la piccola lametta che, per una cosa o per un' altra, non mi ricordo di aver mai tirato fuori......che sia un segno del destino?
Non ne ho idea, so solo che sono ormai intenzionato ad usarla e che niente me lo potrà impedire.

Con mano tremante la afferro e dopo aver osservato un'ultima volta il mio riflesso spettrale allo specchio, appoggio la lama sul mio polso e traccio una piccolissima, quasi impercettibile, linea sulla pelle, senza usare troppa forza.
Nell'arco di qualche secondo dal punto lacerato comincia ad uscire del sangue ma, non essendo andato tanto in profondità, dopo qualche minuto passato a tamponarlo smette di fuoriuscire.
Sospiro sconsolato, possibile che non abbia nemmeno la forza, il coraggio, per sfogare la mia tristezza e i miei turbamenti? Sono davvero così debole?

Senza più nessuna voglia di vivere mi accascio a terra e dopo aver raccolto le mie gambe al petto, ci appoggio sopra le braccia e vi affondo la testa all'interno. Voglio che tutto questo finisca, non ho più nessuno, più nessun motivo per restare tra la gente.

Passano i minuti e dopo quel che a me è sembrato un secondo sento improvvisamente il campanello suonare.
Mi irrigidisco di colpo, preso alla sprovvista dalla visita di qualcuno.

ᴍɪɴᴇ ᴏʀ ɴᴏᴛ? || ᴛᴀᴇᴋᴏᴏᴋWhere stories live. Discover now