11. Sentimenti stupidi

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Sono passati un paio di giorni dallo svenimento di Jungkook, e posso affermare fieramente che si è ripreso molto bene.
Eccetto per la mattina che sono a lavoro, gli sono stato sempre vicino ed ho cercato di essere il più gentile possibile con lui.

Peccato che lui non si sia comportato altrettanto gentilmente con me.

Mi ha evitato per tutto il tempo e, se non fosse stato per l'ora di cena, non l'avrei visto proprio. È rimasto chiuso tutto il tempo in camera sua, scendendo al piano di sotto solo per prendere qualche snack o bottiglia d'acqua con i quali sfamarsi, ignorandomi quando gli andavo incontro per parlare un po'.
Non ho la più pallida idea del perché mi stia trattando in questo modo, so solo che mi sono finalmente deciso a chiedergli spiegazioni e lo farò oggi stesso. Voglio solo aiutarlo e capire cos'ha...

Ed anche per oggi ho finito di posare, è stata una giornata stancante essendo che ho dovuto posare per più di una rivista ed ho dovuto cambiare più volte vestiti e trucco. Nonostante ciò andrò comunque da Jungkook, sono solo le 16:30 e devo fargli compagnia come promesso.
Mi preparo ed in neanche 20 minuti arrivo davanti alla casa che da qualche giorno è diventata la mia meta fissa.
Come al solito trovo la chiave sotto al tappeto e dopo averla presa apro la porta.
«Kookie sono io, Tae» urlo in speranza di ricevere una risposta, che però non arriva.
Sospiro per niente sorpreso e appendo il mio cappotto all'attacca panni, subito mi dirigo verso la sua camera.
Busso una, due, tre volte ma non ottengo nessuna risposta, allora, spazientito dal suo comportamento da bimbo di 5 anni, apro senza chiederlo nuovamente.

Lui è sul tappeto a giocare ad Overwatch come sempre, totalmente concentrato sullo schermo della televisione. Non si accorge nemmeno della mia presenza, o almeno fino a quando non mi siedo a gambe incrociate accanto a lui. Si volta di poco in mia direzione e mi fa un cenno di capo come saluto, senza emettere parola.

Un secondo dopo è di nuovo voltato verso il televisore, come se io non esistessi. Sono davvero stufo di tutto questo, di essere ignorato e trattato con sufficienza dopo che la mia è stata solo una decisione presa per il suo bene.
Ci sto male se ripenso a quel pomeriggio in cui l'ho tenuto tra le mie braccia.....quel suo fare infantile e dolce, quei suoi occhioni scuri che mi guardavano con tenerezza,il suo corpicino stretto al mio...sono stato così bene, ed anche se non dovrei, vorrei che risuccedesse presto.
Dopo qualche minuto mi decido a parlare.
«Jungkook» lo chiamo senza successo, non ha le cuffie alle orecchie eppure mi ignora comunque,nonostante senta benissimo la mia voce.
«Jungkook» alzo un po' la voce, continuando però ad essere ignorato.

Perdo la pazienza.

Mi alzo spazientito e mi posiziono di fronte a lui con le braccia sui fianchi. In cambio ricevo uno sbuffo ed i suoi continui tentativi di vedere lo schermo.
«Spostati Taehyung, sono impegnato adesso» risponde freddo guardando e rigirandosi il joystick tra le mani.
«No che non mi sposto, Jungkook. Ora mi dici perché ti comporti in questo modo con me» sbuffa nuovamente.
«Sto giocando adesso, magari dopo»
«Ok, come vuoi» senza preavviso mi volto e stacco la spina della console dalla presa.

Lo schermo si oscura in un battibaleno, come lo sguardo di Jungkook, il quale posa il joystick e si posiziona davanti a me scocciato.
«Ma che ti passa per la testa!? Perché lo hai fatto!?»
«Che mi passa per la testa!? È da quando mi sono proposto di tenerti compagnia che non fai altro che ignorarmi, ed io mi sono davvero stufato! Cos'ho fatto per meritarmelo?» gli domando avvicinandomi maggiormente a lui.

Ah mi sento molto meglio adesso!

Il suo sguardo glaciale muta in uno insicuro ed intimorito, inizia ad indietreggiare mentre io avanzo. In poco tempo lui finisce seduto sul letto mentre io sono in piedi davanti a lui.
«Che cos'hai Kookie? Cosa ti ho fatto di male?» chiedo abbassandomi all'altezza del suo volto.
Non ottengo risposta ma riesco a percepire quanto in realtà sia confuso dentro di sé. Insicurezza, tristezza, confusione, amarezza, riesco a leggere nei suoi occhioni neri, e forse anche una sfumatura di qualcos'altro non molto chiaro.

ᴍɪɴᴇ ᴏʀ ɴᴏᴛ? || ᴛᴀᴇᴋᴏᴏᴋWhere stories live. Discover now