20. In trappola

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«In ogni caso non devi sentirti in dovere di nascondere proprio nulla a nessuno, sei un ragazzo esattamente come gli altri. Ho avuto anche modo di conoscerti un poco oggi e posso assicurarti che sia a livello fisico che a livello di personalità non ti manca niente, sei tu l'unico a sminuirti qua dentro...»

Intanto che cammino per l'affollata Seoul ripenso alle parole che mi ha detto prima Jin –Seokjin è troppo lungo– e non posso fare a meno di sorridere. È stato sincero con me fin dall'inizio, sgridandomi per la mia testardaggine e confortandomi per quanto invece riguarda il mio timore di non essere abbastanza, e sono davvero convinto di ritenerlo già come un amico. La nostra amicizia non può far altro che migliorare le prossime volte che gli farò visita, perché sì non voglio perdere i rapporti con una persona stupenda come lui, e non sono mai stato così felice di stare male prima d'ora.

Mi ha semplicemente detto le cose come stanno e non può neanche immaginare quanto lo abbia apprezzato.

Dopo la nostra chiacchierata mi ha poi fatto dei controlli veloci, traendo fortunatamente la conclusione che non ho nulla che non va, e consigliandomi una volta conclusi di prendere degli integratori alimentari poiché è più semplice svenire quando il corpo non è ben nutrito e la mente è troppo stressata.
Seguirò senz'altro il suo consiglio, in primis per me e anche per dimostrargli quanto mi stia impegnando a prendermi cura della mia salute, cosa che lo ha fatto preoccupare molto.

Mentre passeggio per il centro diretto a casa mi guardo un po' intorno, osservando come la vita vada avanti con monotonia. Gente che cammina di qua e di là, bambini che stringono la mano della propria mamma e le sorridono...tutto questo mi porta una certa malinconia e mi riporta indietro nel tempo. La mia infanzia è stata delle migliori, non mi è mai mancato nulla anzi spesso mi sentivo troppo oppresso dalle attenzioni dei miei genitori. Eppure adesso che non ne ho più mi mancano moltissimo, mi pento terribilmente di non essermi goduto quei momenti quando potevo e di essermi illuso che tutto sarebbe potuto restare perfetto per sempre.

Si vede che ero un bambino, fin troppo ingenuo anche, troppo da vedere anche solo gli accenni dei lati negativi della vita; ma infondo, mai nessuno me li ha mai fatti notare fino a quando la cruda realtà non me li ha sbattuti in faccia uno dopo l'altro, senza pietà.

Sospiro e mi tiro uno schiaffo da solo mentalmente. Io cerco di pensare positivo, di apprezzare ciò che ho e di essere consapevole che c'è gente in condizioni peggiori delle mie, ma più ci provo più mi sembra impossibile.

Come faccio a sorridere della mia vita quando da più di tre anni questa ha iniziato inevitabilmente a sgretolarsi sotto ai miei occhi?
Ho perso mia sorella, la persona più importante della mia insulsa vita, ho perso l'attenzione dei miei genitori, che seppur per un buon fine, hanno abbandonato a se stesso l'unico figlio che gli è rimasto, ho perso la mia solarità e spensieratezza, sostituendole con l'angoscia e l'ansia. Insomma, come potrei essere anche solo un minimo felice della mia vita attuale in questo modo?
Perché un pezzo alla volta sono stato privato di un bene così prezioso come la famiglia?

«Jungkook!» mi sento chiamare da una voce non più sconosciuta ma che comunque non riesco a riconoscere immediatamente. Mi riprendo dai miei pensieri e confuso alzo lo sguardo dai miei piedi, dove l'ho tenuto finora, alla strada davanti a me, non potendo evitare un minimo di sorpresa a constatare che sono a qualche metro dal vialetto di casa mia.

Certo che quando hai la testa da un'altra parte il tempo passa davvero in fretta...

Improvvisamente due braccia abbastanza muscolose mi stringono in un abbraccio bisognoso e la mia testa finisce permuta contro il petto di qualcuno. Non riesco a trattenere un sospiro quando riconosco la stretta e il profumo della persona che mi sta abbracciando, constatando che non è chi stavo sperando. Seppur non sia troppo entusiasta della sua presenza –dopo una giornata passata a evitarlo– ricambio di poco la stretta e rimango appoggiato al tessuto che gli ricopre il busto.

ᴍɪɴᴇ ᴏʀ ɴᴏᴛ? || ᴛᴀᴇᴋᴏᴏᴋDove le storie prendono vita. Scoprilo ora