21. Dove sei?

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Tae's pov

E anche oggi, come ormai mi è consueto fare, ho concluso il mio turno di lavoro e mi sto dirigendo verso casa di Jungkook per vedere come sta.
Devo ammettere però che oggi non mi sento tanto in vena di stare con lui, non dopo come si è comportato questa mattina. Certo, sono consapevole di essere il primo a provare dei sentimenti molto confusi nei suoi confronti, e che quindi come io ho un ragazzo lui può avere il suo, tuttavia ci sono rimasto davvero malissimo a vederlo baciare un ragazzo che non sia io, soprattutto se quel ragazzo lo conosce da qualche giorno cagato.

Non la finirò mai di contestare il fatto che io per conquistarmi la sua fiducia ho dovuto faticare e lui non facendo nulla se non il casca morto sia riuscito a diventare il suo ragazzo.
Sarebbe stato tutto più semplice se non fossi stato già fidanzato con Jimin....è anche vero però che in questo modo non l'avrei mai conosciuto...aish mi sta scoppiando la testa!

Io non devo nulla a Jungkook e Jungkook non deve nulla a me, l'unica cosa che possiamo fare l'uno per l'altro è continuare a coltivare questa specie di 'relazione segreta' –perché non ho intenzione di mollare tutto proprio adesso che mi sto avvicinando a capire cos'è in realtà lui per me– e vedere come si evolverà il tutto.

Se sono rose fioriranno, se sono spine pungeranno.

Dopo qualche altro minuto passato a riflettere su come potrei chiarire l'equivoco –se così si può chiamare– di questa mattina, arrivo a casa del minore, prendo le mie cose e dopo aver chiuso il mio gioiellino mi dirigo verso la porta d'ingresso. Come sempre trovo la chiave di scorta sotto allo zerbino e dopo essermi fatto sfuggire un piccolo sorriso al contestare che quest'ultima sia lì proprio per me, la infilo nella serratura e apro la porta che mi separa dal mio piccolo coniglietto.

Ripeto meccanicamente i gesti quotidiani una volta entrato in casa Jeon, mi tolgo le scarpe e il giubbotto per poi lasciare le prime a terra nell'entrata e porre il secondo sull'attaccapanni.

Il mio sottile velo di felicità però svanisce appena noto un dettaglio minuscolo ma per niente irrilevante: le scarpe ed il giubbotto di Jungkook non ci sono, e neanche lo zaino ad essere pignoli. È già capitato che per un motivo o per un'altro rientrasse a casa per l'ora di cena e nonostante per me fosse uno spreco di tempo non ho mai obbiettato, dopotutto il mio compito è solamente far sì che il corvino stia bene.

Perché allora questa volta ho questo strano peso al petto? Perché sento che questa sua assenza sia dovuta a qualcosa di brutto?

Sono molto paranoico come ragazzo ma è sempre meglio sapere che i propri film mentali sono errati, piuttosto che non pensare a nulla e sapere che sono accadute cose orribili. Voglio provare a ignorare questa brutta sensazione e sperare nell'incolumità di Jungkook. Aspetterò fino a stasera e se non tornerà vedrò bene di intervenire in qualche modo. Il solo pensiero che Jungkook possa essere in pericolo lontano da me mi riempie di nervoso e rabbia: mi sono promesso che d'ora in poi sarei stato io a prendermi cura di lui con Jimin e così sarà.

Decido così, seppur con un notevole peso sul petto, di sedermi a braccia incrociate sul divano e di aspettare il ritorno del ragazzino che tanto desidero. Desidero le sue carezze e i suoi baci, sentire la sua risata e ammirare ancora e ancora quei suoi pozzi neri magnifici, desidero sentire il suo odore di vaniglia tutto il giorno e sentire il suo corpicino stretto al mio prima di addormentarmi. Desidero le sue attenzioni e i suoi sguardi più di ogni altra cosa, come non ho mai desiderato quelli di Jimin, desidero le sue labbra sulle mie adesso, assaporarle nuovamente anche se non le tocco da solo un giorno. Ed ho una paura bestiale di non poterlo più fare se non torna a casa questa sera, temo che anche adesso sia troppo tardi.

ᴍɪɴᴇ ᴏʀ ɴᴏᴛ? || ᴛᴀᴇᴋᴏᴏᴋWhere stories live. Discover now