42. Nonostante tutto

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Buon drama e lettura💜




«Jungkook, ci sei?» mi domanda per l'ennesima volta il mio migliore amico, che in questo momento è seduto accanto a me sul divano e mi sta guardando con un misto di preoccupazione e confusione.

Ho perso il conto di quante volte mi ha già richiamato o sventolato una mano davanti agli occhi per farmi svegliare dallo stato di trance che racchiude la mia mente. Io ho continuato a rispondergli che sto bene, ma è più che ovvio che non sia effettivamente così: non ho aperto bocca da quando siamo arrivati a casa e la mia attenzione non riesce a rimanere concentrata sullo schermo della tv per più di un minuto senza disperdersi nel nulla.

Anche uno sconosciuto capirebbe che qualcosa non va in me, figuriamoci il mio migliore amico che conosco da una vita. Mi dispiace farlo preoccupare, ma proprio non riesco a stare calmo al pensiero che con l'imminente arrivo di Taehyung l'umore di Jimin finirà sotto terra, insieme a tutti i bei momenti passati insieme una volta scoperto cosa abbiamo fatto a sua insaputa.

Non sono pronto per vedere mio fratello soffrire davanti ai miei occhi e per causa mia per giunta. Quel mochi è tutta la mia vita e presto lo perderò perché sono stato un codardo a non dirgli fin da subito le cose come stavano e che Taehyung non mi è mai stato indifferente. Certo, all'inizio avrebbe fatto il geloso e mi avrebbe intimato di non immischiarmi nelle faccende che non mi riguardano, ma almeno avrebbe avuto chiara la mia situazione e avrebbe saputo aiutarmi.

Chim mi vuole un mondo di bene, e la cosa è reciproca, perciò sono sicuro che non si sarebbe arrabbiato se fossi stato sincero con lui.

Ora invece mi ritrovo a torturarmi i nervi per l'ansia senza godermi il tempo restante con Jimin e facendolo continuamente distrarre dal film per accertarsi che non stia impazzendo tutto d'un tratto.

Quanto sono patetico.


Con uno scatto il rosa mette in pausa il film che stavamo –stava– guardando e volta il busto in mia direzione incrociando le braccia al petto. Conosco la sua espressione, è la tipica espressione da "sputa il rospo" e non mi piace per niente.

«Cosa c'è che non va?» mi domanda con premura mettendosi comodo per ascoltarmi e aiutarmi come ha sempre fatto, con l'unica differenza che questa volta non rivelerò nulla prima del previsto.

Ingoio il groppo formatomisi in gola «Nulla, sto bene» provo a convincerlo, nonostante sul suo volto rimanga sempre serio corrucciato in un broncio che dovrebbe sembrare arrabbiato ma risulta solo tenero e cute.

«Non dire fesserie, lo sai meglio di me che non è così! Forza, dimmi tutto»

«Sono solo un po' stanco tutto qui, davvero!» cerco nuovamente di dissuaderlo dal suo intento, ma Min è proprio un osso duro. Quando si impunta su qualcosa è quasi impossibile fargli cambiare idea, è un tale cocciuto...

Inizio a sudare freddo per l'insistenza con cui sta cercando di strapparmi via le informazioni. Mi sembra di essere ad un interrogatorio e non so per quanto ancora riuscirò a temporeggiare in attesa del castano. Posso solo sperare che Tae arrivi il prima possibile e mi salvi da questa situazione, mi infonde coraggio saperlo accanto a me a sostenermi e amarmi.

«Ma per favore, non sono nato ieri! Perché non vuoi aprirti con me? L'hai sempre fatt-»

Il suono del campanello lo interrompe dal terminare la frase facendomi tirare un profondo sospiro di sollievo. Il rosa prova a continuare il discorso ma io mi sono già fiondato all'ingresso per aprire la porta ignorando i suoi lamenti.

Che tempismo perfetto TaeTae.


Apro la porta e davanti a me appare la figura imponente e bellissima del ragazzo che amo, che appena si accorge di avermi davanti mi rivolge un lieve sorriso, apparentemente agitato prima di stringermi in un caldo abbraccio d'incoraggiamento.

ᴍɪɴᴇ ᴏʀ ɴᴏᴛ? || ᴛᴀᴇᴋᴏᴏᴋDove le storie prendono vita. Scoprilo ora