38. Gelosia

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Sono come ogni mattina davanti all'ingresso, in attesa che suoni la fatidica campanella dopo la quale potremo entrare e fare lezione.
Sono seduto sul solito vecchio muretto spettatore di fin troppi eventi che vorrei cancellare dalla mia mente, ma che ogni volta che mi apposto qui inevitabilmente vengono a galla. A partire da tutti i bei momenti che vede protagonisti me ed il mio migliore amico, le disgustose attenzioni che mi rivolgeva Yugyeom, per non parlare della sfuriata tra me ed il rosa nella quale, per la prima volta, abbiamo perso il senno.
Mi sento scomodo a stare proprio qui da solo ma, ahimè, che ci posso fare se quel pabo di Chim non sente mai la sveglia la mattina?

Oggi poi ho ancora meno voglia del solito. Stanotte non ho dormito granché, non sono riuscito nemmeno per un secondo a rallentare il battito del mio cuore impazzito e di conseguenza i miei occhi proprio non ne volevano sapere di chiudersi e farmi prendere sonno.

Ho pensato tutta la notte a quel amore che mi ha rivolto e che mai mi sarei aspettato, un nomignolo del genere lo si dà al proprio fidanzato..ma noi non stiamo ancora insieme, anche se lo vorrei con tutto me stesso. Non capisco cosa lo blocchi dal chiedermelo se ci comportiamo già normalmente come due fidanzati. Ha anche già conosciuto i miei genitori a cena, cosa che si organizza per presentare solitamente il proprio fidanzato alla famiglia e non l'amante. Per adesso siamo solo due ragazzi che si scambiano effusioni, spesso neanche in pubblico, e che rivolgono più attenzioni all'altro di quanto farebbe un amico, nulla di più.

Mi ferisce tutta questa indecisione da parte sua, mi fa pensare che non sia sicuro di noi e della nostra relazione.

Non ci resta che parlare e chiarire questa situazione, ho pensato tanto a noi due e sono uscito a pezzi da questa nottata in bianco; voglio solo delle certezze e mi rendo conto che finché non staremo insieme io non ne avrò. Non è colpa sua ma mia, ho bisogno che mi dica chiaro e tondo cosa siamo perché mi sto continuando a torturare, forse inutilmente, e non è giusto nei suoi confronti visto che lui mi ama e non ha fatto nulla per negarlo.




«Koookie!» mi sorprende una voce alle mie spalle che conosco benissimo e che infatti mi volto ad abbracciare. La mia testa rosa preferita si avvicina e mi stringe forte tra le sue braccia, come se non ci vedessimo da una vita, ridendo subito dopo. Le sue risate sono così spontanee e contagiose che inevitabilmente un risolino scappa anche a me mentre ci dirigiamo verso le porte già aperte da qualche minuto.
Una volta arrivati in corridoio mi fermo al mio armadietto e recupero ciò che mi serve, il maggiore intanto continua a parlare ma senza attirare la mia attenzione, ho troppi pensieri per la testa per dar retta a ciò che dice.

Sembra rendersene conto in fretta visto che all'improvviso smette di parlare e si mette a guardarmi imbronciato con le braccia incrociate. Finisco di prendere ciò che mi serve e chiudo il mio box di latta voltandomi a guardarlo.

«Jimin cosa-»
«Ahhh!» urla facendomi sobbalzare e mettere istintivamente una mano sul cuore come a non farlo uscire dal petto, mezzo corridoio è girato a guardarci tra lo stupito e il curioso.

Sospiro.
Che cosa gli prende adesso?

«Tutto bene?» gli domando pacatamente appoggiando una mano sulla sua spalla.
«Chi è stato?» si spiega ad alta voce indicando un punto indefinito del mio collo e come una folata d'aria gelida capisco subito a cosa si sta riferendo. Non ho coperto il succhiotto maledizione! impreco mentalmente cercando di non arrossire.
«E-Ecco i-io..» balbetto nel panico più totale mentre il mio cervello cerca di elaborare una scusa plausibile da rifilargli, non trovandone però nessuna. Jimin non è stupido, sa cos'è quel segno e sa che è stato un ragazzo a farmelo e scommetto tutta la raccolta del mio manga preferito che farà di tutto per scoprirne l'artefice. E sarà compito mio evitarlo.

ᴍɪɴᴇ ᴏʀ ɴᴏᴛ? || ᴛᴀᴇᴋᴏᴏᴋWhere stories live. Discover now