22. Appartenenza

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Kookie's pov

L'unica cosa che riesco a percepire intorno a me è il buio più totale, non un suono o un movimento che possa aiutarmi ad orientarmi nello spazio.
Da quando Yugyeom mi ha colpito sarà passata qualche ora, che a me sembrano anni interi. Già, Yugyeom...io mi fidavo di lui, gli ho dato una possibilità e mi sono impegnato fino in fondo per la nostra relazione o qualunque cosa fosse, ho persino rinunciato ad una vita sociale per renderlo più tranquillo e lui come mi ha ripagato? Mi ha colpito e rapito giustamente...
Sono sempre stato buono con lui eppure non sembra essergliene fregato qualcosa quando mi ha ammonito davanti casa, ma d'altronde, a chi interessa qualcosa di me? Tutti mi hanno girato le spalle, comprese le persone che mi hanno messo al mondo, uno in più o uno in meno non farà certo la differenza.

Per l'ennesima volta mi sento uno sciocco, uno stupido ragazzino fragile che non sa difendersi e farsi valere davanti agli altri e non è questo quello che l'immagine che mi sono creato nel tempo ha mostrato di me fino ad ora.
Devo darmi una svegliata cavolo, devo reagire. Non posso continuare a incassare colpi facendo finta di nulla, prima o poi non riuscirò più a reggere tutto questo.
Voglio cambiare e diventare per davvero il ragazzo intimidatorio e determinato che ho sempre finto di essere. Non voglio fingere più, mostrerò il vero Jeon Jungkook a tutti quanti e riderò in faccia a chi mi ha reso lo straccio che sono adesso.

Giuro che lo farò, lo giuro su di lei.

Non riesco a capire bene quanto tempo passa prima che io riesca nuovamente a sentire il terreno sotto di me o i rumori circostanti, so solo che la voglia di prendere a pugni quel demente è altissima fin da subito. Mi prudono le mani tanto ho voglia di colpirlo e so solo io quanto gliela farò pagare per avermi usato e trattato in questo modo.
Non ha idea di cosa lo aspetta.

Apro gli occhi a fatica venendo immediatamente invaso da un fortissimo dolore alla testa, dovuto sicuramente al colpo ricevuto in precedenza, e mi ci vuole qualche secondo prima di riuscire a mettere per bene a fuoco il luogo in cui sono. È abbastanza buio e umido, illuminato solo da una luce fioca appartenente ad una lampadina malamente appesa al soffitto e da una piccola finestrella posta sulla parete accanto a me. Fa abbastanza freddo ma per fortuna ho ancora il mio giubbotto addosso ad attutire il freddo.

Osservo meglio il tutto e mi accorgo di essere steso sopra un qualcosa di soffice che paiono coperte –e deduco quindi di essere sopra ad un letto– e accanto vi è un piccolo tavolino con un vassoio contenente della carne e dell'acqua posti sopra di esso.
Bhe almeno ha avuto la decenza di darmi un letto e del cibo penso non riuscendo a trovare un minimo di positività in tutta questa situazione.

Ricapitolando: Yugyeom mi ha rapito e mi ha rinchiuso in un posto a me sconosciuto e per giunta non è nemmeno qui, anche se mi pare solo una buonissima notizia. Se non c'è nessuno a tenermi d'occhio sarà più semplice scappare da questa merda, sempre che effettivamente ci riesca...non ho intenzione di passare il resto della vita rinchiuso in questo posto. Se proprio devo passare a miglior vita vorrei prima poter salutare la mia vera e propria famiglia, ovvero Jimin, e la persona che mi ha rubato il cuore e che è diventata assai importante per me in questo ultimo periodo, Taehyung.

Tutti gli altri non ne varrebbero la pena.

Vengo riportato alla realtà dal rumore di una chiave che viene infilata nella serratura e dal successivo suono dello sblocco di quest'ultima. Come mi aspettavo dalla porta entra il mio rapitore, con un volto fin troppo sereno ed un sorriso fin troppo dolce per i miei gusti.

Si avvicina con lentezza fino a rimanere immobile davanti al letto, mentre io mi spiaccico contro il muro, e successivamente si accovaccia per arrivare alla mia altezza. Porta titubante una mano tra i miei capelli e dopo qualche secondo inizia ad accarezzarli dolcemente. Le sue carezze mi tranquillizzano ben poco se penso che ho difronte a me la persona che mi ha colpito alla testa e successivamente rinchiuso in un posto angusto e freddo, mi irrigidisco perciò sul posto accelerando senza volerlo il battito cardiaco, non per la felicità ma per la paura che possa farmi ancora del male.

ᴍɪɴᴇ ᴏʀ ɴᴏᴛ? || ᴛᴀᴇᴋᴏᴏᴋWhere stories live. Discover now