38. è troppo vicina

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Jimin's pov
Erano ormai ore ed ore che Jungkook incontrava i suoi fan. Non riuscivo a capire come dopo tutto questo tempo non dava il minimo segno di cedimento. La sua mano continuava a fare autografi come se piovesse e lui continuava a sorridere ed essere contento ogni secondo.

Dal canto mio ero esausto, così tanto che avrei fatto volentieri un pisolino su una delle sedie presenti nella stanza fregandomene di tutto.

Controllai l'ora e vidi che mancavano ancora altre due ore alla fine di quell'incontro. Non potevo riuscire a stare lì tutto quel tempo, senza almeno un caffè. Così uscii lentamente dalla stanza, dopo aver buttato un ultimo occhio su Jungkook, dirigendomi al bar presente in quel palazzo.

-una caffè doppio da portare via grazie- dissi al barista, il quale si mise subito all'opera per fare quanto richiesto.

Avevo un mal di testa assurdo, per quanto questo lavoro mi piacesse, fare questo tipo di così era così stressante e stancate che quasi mi volevo nascondere per sfuggire alla cosa.

Mi poggiai al bancone qualche attimo, quando sentii la testa girarmi un po' tanto. Sentivo la testa girare e lo stomaco sotto sopra.

-stai bene?-mi chiese il barista vedendomi strano
-si...soltanto potresti farmi un po' di acqua e zucchero? Credo di avere un calo di zuccheri- dissi io cominciando ad avere il respiro un po' affannoso
-certo, sdraiati sul quel divanetto intanto, così non svieni-mi disse lui e così feci.

Svenire lì era sicuramente l'ultima cosa che volevo.

Attesi un paio di minuti e il ragazzo arrivò da me porgendomi il bicchiere. Mi misi seduto bevendolo tutto di un fiato. Odiavo quella sensazione dentro di me e volevo che finisse al più presto.

Chiusi gli occhi, poggiando la testa sul divano, nell'attesa che la testa smettesse di girare e lo stomaco tornasse normale.

Dopo 10 minuti finalmente mi sentii meglio e mi rialzai da lì, ringraziando poi il ragazzo per l'aiuto prima di andarmene e tornare nella sala in cui Jungkook incontrava i suoi fan.

Aprii la porta, tornando dentro e rimettendomi al mio posto.

Jungkook era ancora radioso e felice. Era così bello vederlo così.

Sapevo di amarlo, ma non riuscivo ancora a fidarmi al 100% di lui,anche se ormai ci ero quasi vicino.

Lo continuai a fissare per un po, finché non si girò verso di me facendomi un dolce sorriso che mi imbarazzò, facendomi girare lo sguardo per alcuni attimi.

Quando riportai lo sguardo su di lui, qualcosa attirò la mia attenzione.

Una fan si stava avvicinando molto al suo viso e nessuno stava dicendo niente. Lo stava accarezzando sulla guancia e lui continuava a sorridere.

Cosa poteva fare? Era pur sempre una fan, non poteva trattarla male.

La vidi avvicinarsi ancora, ormai troppo vicino al suo viso e soprattutto alle due labbra. Iniziai a sentire una sensazione di fastidio dentro di me, che mi stava facendo impazzire. I nervi stavano esplodendo uno dopo l'altro, finché il mio corpo non si mosse da solo.

Mi alzai dalla sedia dove ero seduto, avvicinandomi a loro. Poggiai una mano sul petto di Jungkook spingendolo indietro delicatamente.

Vidi da subito il suo volto e quello della ragazza voltarsi verso di me. Lei incredula e lui con un sorrisetto strano in volto.

-che...-cercò di dire lei, ma io l'ha interruppi
-scusami ma eri troppo vicina, non è sicuro per lui....spero tu capisca-risposi io cercando di essere più diplomatico possibile, quando sentii un paio di dita di Jungkook sfiorarmi la gamba leggermente sotto il tavolo.

Cercai di non reagire alla cosa, anche se in quel momento mi stava chiaramente provocando.

Mi voltai verso di lui, trovando sul suo viso un leggero ghigno velato. Sapevo che lo stava facendo apposta e che avesse capito il motivo che mi aveva mosso ad agire così.

Non prometteva niente di buono quel ghigno.

Il nostro segretoWhere stories live. Discover now