8. numero sconosciuto

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Jimin's pov
Erano passate due settimane da quando avevo rivisto Jungkook o meglio da quando il mio cuore aveva ripreso a soffrire.

Non avevo abbandonato il mio lavoro, dato che come aveva detto Tae era il mio sogno e non potevo lasciarmelo scappare a causa sua. Avevo deciso che anche se avessimo dovuto lavorare a stretto contatto mi sarei fatto forza separando i miei sentimenti dal lavoro. Non potevo permettermi di crollare ancora, non per lui.

Quella sera rimasi a casa, nonostante Tae avesse insistito pesantemente a volermi fare uscire. Sinceramente il mio unico pensiero era quello di sdraiarmi sul divano, guardare qualche drama, mangiando gelato. Non avevo la minima voglia di uscire, andando in posti affollati pieni di gente.

Mi diressi verso il divano, presi la mia copertina ed accesi la TV. Iniziai a cercare un drama carino da guardare, finché non arrivai ad uno che parlava di una situazione simile alla mia.
Un ragazza costretta a lasciare il suo fidanzato per la sua improvvisa partenza. Mi sembrava la mia storia con Jungkook.

*hanno spiato la mia vita per caso?*

Durante gli episodi iniziai a piangere, facendomi coinvolgere tantissimo. In ogni scena rivedevo la mia vita, in ogni scena sentivo una stretta al cuore ed in ogni scena rivedevo lui. Non riuscivo a smettere di guardarlo, nonostante vedere quelle scene così simili alla mia vita mi logorasse dentro, non riuscivo a smettere. Forse, in un certo senso, mi sentivo vicino a lui attraverso quel drama.

Continuai a piangere, portando le gambe contro il petto e rannicchiandomi più che potessi.

Quando finalmente finii era ormai tardi. Avevo divorato l'intera serie in una sola sera, senza neanche renderme conto. Mi alzai dal divano portando la coppetta di gelato nel lavandino in cucina. Non appena tocco l'acciaio del lavandino mi tornò in mente una scena che mi era rimasta impressa o meglio una frase detta dalla protagonista

*Non smettere mai di fare ciò che ti rende felice*

Quella frase mi risuonava in testa come un ritornello, chiedendomi se io lo stessi facendo davvero. Nel lavoro lo stavo facendo dato che mi stava facendo felice, ma per quanto riguarda altro non sapevo più cosa mi rendesse felice. Non sapevo più cosa fosse giusto e cosa no.

I miei pensieri vennero bruscamente interrotti dal suono del mio cellulare, che mi fece sobbalzare preso dal momento. Mi voltai verso il tavolinetto davanti al divano, dove lo avevo abbandonato, dirigendomi poi verso esso.

*Numero sconosciuto*

Dopo un attimo di esitazione, lo afferrai e risposi

Jimin
Pronto...

Numero sconosciuto
Vedo che non sei cambiato, piangi ancora davanti ai drama

Il nostro segretoWhere stories live. Discover now