2. non posso crederci

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Quella sera Jimin dormí da Tae, in quanto troppo ubriaco per guidare. Lo spazio nella casa di Tae era l'unica cosa che non mancava.

L'indomani arrivò presto, troppo presto per Jimin. Appena aprii i suoi occhi gli arrivò una fitta enorme alla testa, segno che avesse bevuto troppo la sera prima. Subito portò una mano sulla fronte per cercare di alleviare un po' quel dolore, senza troppo successo.

*Quanto cazzo ho bevuto ieri sera?!*

Pensò tra se e sé, prima di alzarsi e dirigersi in bagno, dato che un senso di nausea si era impossessato di lui.

Quando uscì da esso incontrò, il suo amico Tae messo nella sua stessa situazione.
-buongiorno Chim-disse Tae quasi sussurrandolo per non far espandere il suo mal di testa
-buongiorno-rispose Jimin, tenendosi ancora la testa
-sto da cani ed a giudicare da come ti tieni la testa direi che anche tu non stia messo bene, forse abbiamo esagerato ieri-disse Tae, Jimin annuii in risposta avvicinandosi a lui per poggiargli una mano sulla spalla come conferma aggiuntiva
-ok, prendo due aspirine...tu aspettami in cucina-rispose Tae prima di entrare in bagno e prendere ciò che aveva detto.

Quando scese al piano inferiore, Jimin era già seduto al tavolo della cucina con due bicchieri pieni di acqua, pronti per essere bevuti
-tieni-disse Tae porgendo una pasticca a Jimin, il quale subito l'afferrò senza fare tante domande
-grazie-rispose lui portandola subito alla bocca ed ingoiandola con l'aiuto dell'acqua, così fece Tae
-credo che ieri abbiamo esagerato-disse Jimin facendo un piccolo sorriso
-lo penso anche io, mi sento quasi morire-disse Tae sdraiandosi su due sedie della cucina, facendo ridere Jimin
-sai Tae sei sempre il solito...-cercò di dire Jimin ma venne interrotto dal suo cellulare che iniziò a suonare. Subito lo afferrò per vedere chi fosse ed appena lesse chi fosse a chiamando, l'ansia e l'agitazione salirono in lui. Sentiva il cuore in gola e la nausea sempre più forte
-vuoi rispondere mi sta uccidendo i timpani-urlò Tae a Jimin, ma quest'ultimo non rispose ancora immobile davanti allo schermo del suo cellulare
-andiamo amico, perché non rispondi-disse ancora Tae rialzandosi dalla posizione in cui si trovava per vedere la faccia di Jimin. Appena incontrò il suo sguardo capí subito che fosse in panico. Cercò di chiedergli il motivo ma parlò lui per primo
-é la Big hit -disse Jimin continuando a fissare lo schermo per qualche attimo per poi incontrare lo sguardo di Tae
-rispondi che aspetti?-chiese Tae
-ho paura....e se non mi avessero preso-disse Jimin, con uno sguardo preoccupato ed impaurito
-non puoi saperlo se non rispondi...io sono qui, non ti lascio-rispsoe Tae prendendo la sua mano. Jimin fece un profondo sospiro per poi prendere accetta la chiamata

Jimin
Pronto?

Big hit
Salve, parlo con il signor Park Jimin?

Jimin
Si, mi dica pure

Big hit
Sono lieta di comunicarle che il suo colloquio è andato bene. È stato assunto come nuovo grafico. Si presenti lunedì mattina alle nove alla nostra sede

Jimin
Va bene la ringrazio, arrivederci

Big hit
Arriverderci

Jimin chiese subito la chiamata, non proferendo parola, probabilmente stava ancora cercando di realizzare la cosa. Tae lo osservava per capire cosa fosse successo e per capire l'esito del colloquio, senza successo. Jimin non esprimeva niente. Aveva il viso neutro e la testa bassa.
-allora? Che ti hanno detto?ti hanno preso?-chiese Tae super curioso ancora sulle spine, sporgendosi un po' verso di lui. Jimin alzò lo sguardo su di lui, lasciando qualche secondo di suspance prima di parlare
-beh mi hanno detto che....devo presentare lunedì alle 9 perché sono il nuovo grafico-disse prima di alzarsi ed iniziare a saltare
-davvero?-chiese Tae alzandosi a sua volta. Jimin annuii facendo iniziare a saltare anche Tae.

Il nostro segretoHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin