13. che faccio?

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Jimin's pov
Arrivai al terzo piano, ancora scosso per il precedente incontro.

*Spero di incontrarlo di nuovo così gli chiedo l'autografo*

Avevo la testa tra le nuvole, così tanto da non rendermi conto di andare addosso a qualcuno. Me ne resi conto soltanto quando ormai fui a terra dolorante.

Aprii gli occhi di scatto per assicurarmi che l'altra persona stesse bene.
-scusami io...-mi bloccai quando incontrai lo sguardo dell'ultima persona che avrei voluto incontrare quella mattina. Jungkook mi fissava dall'alto, essendosi già rialzato porgendomi la mano per fare lo stesso.

In breve tempo il mio sguardo passò ripetutamente da lui alla sua mano, incerto sul da farsi. Non sapevo se accettare o no il suo aiuto. Non volevo che fraintendesse le mie intenzioni. Non volevo che pensasse che di punto in bianco lo avrei ascoltato o gli avrei permesso di rientrare nella mia vita.

Continuai a fissarlo, finché una voce mi risvegliò dal mio stato di trance
-oddio Jimin, che ci fai a terra? Stai bene?-mi chiese subito Nam gettandosi su di me, prendono di peso per rialzarmi.

Una volta in piedi, mi sistemai la giacca, tirandola verso il basso rispondendo al mio Hyung salvatore
-si sto bene, sono scivolato-mentii sorridendogli, per poi guardare velocemente l'espressione di Jk sul suo volto. Lo vidi cercare di allungare una mano verso di me, ma in quel momento una quarta persona si aggiunse a noi.

-Jungkook allora andiamo...Hey ragazzi buongiorno-arrivò Jin tutto contento ed entusiasta, mettendo un braccio intorno al collo di Jk, inziando a trascinandolo fuori dalla stanza, per l'intervista che avrebbe avuto a breve.

Osservai con la coda dell'occhio le loro figure scomparire, fino a dietro l'angolo. In quel momento rilasciai un sospiro, trattenuto fino a quel momento, tornando poi nell'ufficio dei grafici iniziando a lavorare.

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