23. ero in trappola

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Jimin's pov
-jungkook-sussurai appena lo vidi. Il mio cuore era impazzito e il sangue mi stava salendo a cervello. Sia per la sorpresa di vederlo lì e sia per quello che riusciva a provocarmi.

Avevo gli occhi sbarrai ed il panico si era fatto strada dentro di me.

*Come aveva fatto a trovarmi? Come? Perché è qui?*

-ciao Chim-disse semplicemente lui, interrompendo i miei pensieri, tenendolo le mani in tasca ed avvicinatosi a me fermandosi davanti alla mia figura.

Io lo guardavo avvicinarsi senza riuscire a dire o fare niente. Ero come ipotizzato e paralizzato davanti a lui. Non capivo perché il mio corpo stesse reagendo in quel modo, ma non riuscivo ad evitarlo. Sentivo i suoi passi avanzare verso di me, ma l'unica cosa che riuscivo a vedere erano i suoi occhi nei miei.

*Cazzo quanto mi mancano quei suoi occhi intensi così*

Il suono delle sue scarpe che si fermarono davanti a me, mi fecero tornare in me. Sobbalzai, come se mi fossi appena svegliato da un sogno o per meglio dire quello che poteva diventare un incubo.
-che ci fai qui? Come hai fatto a...?-non riuscii a finire, che lui mi parlò sopra interrompendomi
-non sei l'unico a conoscere questo posto-mi disse con un sorrisetto divertito un volto. Questo suo gesto mi fece saltare un nervo, facendomi sorridere amaramente di lato e facendomi innervosire ancora di più. Perché si comportava così?

-che vuoi Jungkook? Perché sei qui?-chiesi ormai innervosito
-parlare con te-rispose lui, semplicemente guardandomi negli occhi ancora più intensamente di prima
-e se io non lo volessi?-chiesi con tono fermo, guardandolo a mia volta con una piccola punta di rabbia nello sguardo
-beh dovrai farlo, visto che la porta si è chiusa e dato che dall'esterno non si apre-mi disse e subito mi congelati sul posto. Quelle parole erano lame dinnanzi alle mie orecchie.

*Cosa? Come? Non è possibile? Non voglio crederci? Ditemi che non è vero?*

Subito mi precipitai alla porta correndo e cercai di aprirla in ogni modo. Usai tutta la forza, che avevo in corpo ma niente non voleva saperne di aprirsi. Le mie mani cercavano in ogni modo di tirare la maniglia, sperando ogni secondo che passava che prima o poi avrebbe ceduto liberandomi da quella situazione che stava diventando al quanto imbarazzante e tesa.

Ovviamente così non avvenne, la porta non si aprì neanche sotto tortura. Non volevo crederci. Come avevo fatto a finire in una situazione del genere? Sapevo che venire a questo galà sarebbe stata una pessima idea e sapevo sia nella testa che nel cuore che Jungkook avrebbe provato a parlarmi.

Allora perché non ero stato semplicemente a casa?

Cercai di convincermi che fosse stato perché Tae volesse entrare alla Big Hit e che per lui avrei fatto di tutto, mentre mi lasciai cadere a terra, mettendomi le mani tra i capelli abbandonandomi alla disperazione ed alla rassegnazione.

Ero in trappola.

Il nostro segretoWhere stories live. Discover now