5. non ci posso credere

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Jimin's pov
Stavo ancora parlando con Hobi, il quale mi stava porgendo ogni singola cosa che avrebbe potuto servirmi a lavorare al meglio.
-ecco Jimin forse pure questo ti potrebbe essere utile-mi porse un altro foglio che io presi velocemente e felicemente. Hobi era davvero simpatico e disponibile, ero più che sicuro che in tempi brevi saremmo diventati amici

-grazie Hobi, forse si potrebb..-qualcosa attaccò le mie narici, impedendomi di continuare. Era un qualcosa che conoscevo, un profumo che conoscevo. Era il profumo che aveva sempre Jungkook, il profumo che indossava ogni giorno. Il profumo sua caratteristica che io amavo. Il profumo che ogni giorno inalavo come droga perché mi ricordava lui.

Rimasi paralizzato sul posto, sentendo le lacrime minacciare i miei occhi. Come potevo sentire il suo profumo? Forse era tutto nel mia testa. Non era la prima volta che succedeva di immaginare qualcosa che mi ricordasse lui facendolo passare per reale, quando di reale non aveva niente.

-jimin, stai bene?-mi chiese Hobi d'improvviso, ma era come se non lo sentissi. Ero immerso nel mio mondo, dove l'unica cosa che in quel momento contava era il suo profumo.

Con il cuore che stava cercando di uscirmi dal petto, lentamente mi voltai con la consapevolezza che dietro di me non avrei trovato niente.

Niente. Dietro di me, non c'era nessuno. Subito la mia espressione cambiò, diventando triste ed abbattuta. Una piccola parte di me sperava che fosse davvero lì e che il profumo non fosse solo frutto della mia immaginazione, ma a quanto pare mi sbagliavo.

Triste e giù di morale, tornai al terzo piano, dove oltre all'ufficio di Jin, c'erano anche le scrivanie dei grafici.

La giornata passò in fretta ed io passai la maggior parte del mio tempo ad impare le tecniche utilizzate fino a quel momento da Namjoon, capo grafico.

Erano ormai le 18 passate ed il mio turno era ormai agli sgoccioli. Per quanto amassi di già questo lavoro, non vedevo l'ora di tornare a casa e riposarmi un po' sul divano in santa pace. Ma la pace era l'unica cosa che non potevo avere. D'improvviso, infatti, nella stanza di presentò Bambam, segretario personale di Jin il quale mi avvertiva di raggiungerlo nel suo ufficio subito. Cosi feci. Mi alzai velocemente dalla mia postazione dirigendomi al posto indicato. Ad ogni passo sentivo l'ansia crescere. Non sapevo perché ma avevo una strana sensazione, forse dipesa dal fatto di non aver mai incontrato un Idol prima d'ora.

Quando fui davanti alla porta, bussai subito sentendo dall'interno la voce di Jin che mi diceva di entrare.
-hyung, sono qui...volevi vedermi?-dissi entrando nella stanza e chiudendomi la porta alle spalle
-si vieni Jimin, voglio presentarti l'idolo che ti dicevo stamattina-mi disse lui, mentre con il cuore in gola avanzavo verso la sua scrivania. Non sapevo cosa aspettarmi esattamente. La cosa si cui ero certo stava nel fatto che sarebbe stato un bel ragazzo.
-bene Jimin lui è Jungkook, Jungkook lui è Jimin-continuò Jin, non sapendo che in realtà non ce ne era bisogno. Appena sentii il suo nome, il mio cuore perse un battito. Non poteva essere davvero lui, non poteva. Vidi quel ragazzo voltarsi verso di me velocemente, anche se per me sembrava star passando un'eternità.

Appena si voltò incontrai il suo sguardo e li il mio cuore si fermò. Non potevo credere di essere davanti alla persona che amavo di più al mondo e che non avevo visto per anni.

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