39. eri geloso?

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Jimin's pov
Tornammo al nostro hotel e dopo la cena anche alle nostre stanze.

Ero un po' in ansia, non tanto di stare lì con Jungkook ma perché sapevo che avrebbe trovato il pretesto per tirare in ballo quello che era successo.

Entrammo in camera e subito mi precipitai verso il letto così da togliere le scarpe che ormai mi torturavano i piedi.

Con la coda dell'occhio, potei vedere che era rimasto vicino alla porta e che si era appoggiato li. Rabbrividii. Avevo paura della sua prossima mossa.

*Che cazzo hai in mente?*

Quando le mie scarpe abbandonarono i miei piedi, alzai gli occhi su di lui, vedendo soltanto ora il ghigno soddisfatto che aveva sul volto.
Cercai di ignorarlo e parlai come niente fosse.

-perché rimani lì e non vieni a toglierti le scarpe ed a rilassarti un po'?-dissi cercando di mantenere la calma ed agire tranquillamente
-eri geloso?-chiese direttamente dal nulla, facendo partire i battiti del mio cuore alle stelle. Sbarrai gli occhi, mentre erano fissi sul pavimento

*Cazzo, cazzo, cazzo....sono fregato*

Non risposi. Mi alzai di scatto farfugliando qualcosa sul dover andare in bagno, scappando verso quella direzione. Volevo uscire da quella situazione, ma ovviamente lui non era d'accordo.

Mi fermò afferrandomi per un braccio e sbattendomi contro il muro, intrappolandomi tra esso ed il suo corpo.

Alzai lo sguardo su di lui, imbarazzato. Il suo sguardo era intenso e provocante, con un ghigno soddisfatto. Non sapevo quanto sarei riuscito a resistere in questo modo.

-chim, chim, chim...-iniziò a dirmi lui, squadrandomi dall'alto al basso e dal basso all'alto. Morsi leggermente l'interno della guancia per quel gesto. Avere i suoi occhi su di me era qualcosa di assurdo ma magnifico.

Lo vidi avvicinansi verso il mio orecchio, convinto che volesse dirmi qualcosa per provocarmi ancora. Così fece, leccandomi prima il lobo facendomi impazzire.
-é stata adorbile la tua reazione-sussurò leccando ancora il mio lobo, facendomi ansimare leggermente
-ma dovresti sapere che ho occhi solo per te-continuò sussurrandolo molto lentamente per poi baciare la pelle appena sotto l'orecchio.

Morsi il labbro per trattenermi dall'ansimare nuovamente, chiudendo gli occhi.

Desideravo questo contatto da molto tempo ed ora mi stavo lentamente lasciando andare. Non sapevo se fosse la scelta migliore, probabilmente no ma in quel momento il desiderio di baciarlo era più forte di ogni altra cosa.

Sentii le sue labbra posarsi ripetutamente sul mio collo, risalendo la mandibola, molto piano, fino al mio viso evitando, probabilmente di proposito, la mia bocca. La mia testa era abbandonata all'indietro, le mie mai portate sulle sue spalle, oramai succube dei suoi baci.

Tenevo gli occhi chiusi, beandomi dei brividi che passavano lungo il mio corpo dinanzi ai suoi baci.

Non dovevo cedere, secondo il cervello, sicuro che non sarebbe finita bene nuovamente, ma questa volta ascoltai il cuore e mi lasciai andare a lui.

Forse me ne sarei pentito, quando sarei stato a pezzi di nuovo ma in quel momento poco contava, niente contava apparte lui.

Feci scorrere le mie mani sulle sue braccia muscolose, risalendo alle spalle nuovamente fino ad infilare nei suoi morbidi capelli. Lui non dava segni di cedimento, anzi i suoi baci erano sempre più bagnati e bisognosi ogni secondo che passava. Sentivo ormai l'eccitazione farsi strada in me.

Sapeva perfettamente che tasti toccare per mandarmi un pappa il cervello.

Dopo alcuni secondi, ormai fuori controllo, afferrai il suo viso, spostandolo da dove si trovava emi precipitai a baciare le sue labbra con passione e trasporto, fregandomene delle conseguenze.

Il nostro segretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora