18. ti servo solo per questo?

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Jimin's pov
Ero diretto in centro, per fare degli acquisti. Ero già in ritardo per l'appuntamento fissato con Tae. Lui mi avrebbe aiutato con le ultime cose necessarie per il galà di sabato alla big hit.

Non ero mai stato ad un evento tanto importante e formale. Non sapevo bene come mi sarei dovuto comportare esattamente, se avessi dovuto fare il carismatico con gli altri o chissà cosa altro.

Ero un po' in ansia a quel pensiero, non soltanto perché sarebbe stato il primo evento serio a cui partecipavo, ma anche perché sapere della presenza di Jungkook mi mandava fuori di testa. Non volevo che si avvicinasse a me e cercasse di parlarmi.

-ehi Tae-urlai al mio amico correndogli incontro, il quale era seduto su una panchina del centro commerciale fermo ad aspettarmi
-finalmente, pensavo fossi morto -mi rispose ironico, sorridendo per poi alzarsi ed abbracciarmi
-lo so scusami, sono in ritardo-mi scusai riprendo fiato per la corsa fatta in precedenza.
-di niente, andiamo che abbiamo tanto da comprare-mi disse lui mettendomi un braccio intorno al collo e trascinandomi tra i negozi.

Stemmo li tutto il pomeriggio provando vestiti, ridendo e facendo gli stupidi. Mi erano mancate le nostre giornate passate in spensieratezza.
-quindi che vuoi fare?-mi chiese lui d'improvviso,mentre gustavamo il gelato appena preso
-a che riguardo?-domandai non sapendo a cosa si riferisse, prendendo un'altra cucchiaiata di gelato
-jungkook-rispose lui, con fare ovvio. Sospirai in risposta,abbassando lo sguardo ed iniziando a fissare un punto a caso del pavimento
-non lo so, ma non sono pronto a parlargli-risposi con un po' di amarezza. Lui sospirò e mi prese una mano per infondermi coraggio
-e se sabato volesse parlare o se si avvicinasse? Che farai a quel punto?-mi chiese ancora, alzando poi le sopracciglia attendendo una mia risposta
-non succederà, perché ti starò attaccato tutta la sera come un koala-risposi io ridendo, facendo ridere anche lui
-quindi io ti servo come guardia anti Jungkook?-mi chiese lui con un sorrisetto sotto i baffi
-si-risposi io sorridendo a mia volta
-tu piccolo mochi ingrato che usa i suoi amici per i suoi scopi....ora ti faccio vedere io....la mia vendetta-disse quasi come se recitasse l'ultima parte per poi fiondarsi su di me per farmi il solletico.

Iniziai a ridere come se non ci fosse un domani, mentre lui aumentava nel farmelo. Continuammo finché non chiesi la resa e pietà
-ti prego basta, abbi pietà di una povera anima-dissi alzando le mani, sorridendo ancora
-va bene, va bene...non vorrei perderti prematuramente per le troppe risate-disse lui con fare scherzoso, alzando le mani in segno di resa
-bene, ora andiamo a casa mia così provo tutto il completo e mi dici come sto-gli dissi, avvicinandoci poi verso l'uscita.

Solo lui aveva il potere di farmi stare meglio, anche nei miei momenti peggio. Riusciva in qualche modo a farmi ridere e dimenticare i problemi.

Era il migliore amico migliore del mondo.

Il nostro segretoWhere stories live. Discover now