45. non mentirmi

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Jimin's pov
-che cazzo dici Hyung?!-sentii vagamente la voce di Jungkook imprecare al telefono. Ero ancora molto assonnato e non ero sicuro che fosse reale la cosa.

Aprii leggermente gli occhi per mettere a fuoco la stanza. La prima cosa che vidi fu il soffitto e l'atmosfera sembrò calma.

-no Hyung, non lo farò-continuò, non rendendosi contro che fossi svegliò. Mi alzai, mettendomi seduto facendo cadere la sua attenzione su di me. Sbarrò gli occhi e chiuse subito la chiamata. Il che mi sembrò strano, forse un po' troppo.

-chi era?-chiesi, strofinando il mio occhio ancora assonnato. Lo vidi sbiancare e cercare di rimanere calmo. Sempre più strano.

-nessuno di importante-mi rispose poggiando il telefono sul tavolo e venendo da me, abbracciandomi ma io glie lo impedii. Non volevo che mi mentisse, sapevo che lo stava facendo.
-piccolo che ti prende?-mi chiese quando vide che lo guardavo male e mi ritraevo per non farmi abbracciare
-chi era al telefono?-chiesi ancora leggermente irritato dal suo comportamento, incrociando le braccia al petto
-era Yoongi hyung-mi rispose, sospirando
-quindi? Che cosa è che dovevi fare ma che non vuoi fare?-chiesi ancora, volendo sapere la verità. Sapevo che qualcosa non andava. Lo sentivo che mi stava nascondendo qualcosa.

Sospirò nuovamente.
-mi ha detto di andare in Giappone per il mio prossimo meeting con lui perché così i fan saranno più contenti di vederci insieme-mi rispose, non guardandomi negli occhi ma tenendo lo sguardo basso
-ok e quale sarebbe il problema?-chiesi non capendo la sua reazione a pieno
-il problema è che devo starci tre settimane-mi rispose prendendo poi la mia mano, facendo intrecciare le dita-non voglio starti lontano così a lungo....visto che ora ti ho ritrovato-continuò, alzando poi lo sguardo verso di me.

Sorrisi, intenerito dai suoi occhi e lo baciai, lui ricambiò subito il bacio anche se era veloce e poco passionale
-kokkie, non pensarci ora...non devi mica partire domani no?-dissi pensando che la risposta fosse ovvia
-no ma dovrò tra tre giorni-rispose mettendo il broncio e diventanto triste
-vieni qui-gli dissi trascinandolo in un abbraccio che lo portò sopra di me, mentre ci trovavamo nuovamente distesi. Lo strinsi forte, finché non iniziai a sentire il suo naso muoversi sul mio collo.

Il mio battito aumentò, soprattutto nel momento in cui iniziò a baciarmi delicatamente quella zona. Alzai il mento, per lasciargli maggior spazio per continuare con il suo lavoro. Era così bello sentire le sue labbra sulla mia pelle.

Chiusi gli occhi, portandomi una mano sulla bocca per non emettere suoni, che lui subito percepí e me la tolse.

-hyung, non voglio che ti trattieni-mi disse all'orecchio, provocandomi un brivido lungo la schiena, facendo sì che un gemito uscisse dalla mia bocca.
-kokkie...ma di sopra...-cercai di dire, ricordandomi che c'era ancora il mio migliore amico che dormiva al piano di sopra
-no è andato via un'ora fa-mi rispose sorridendo, continuando a lavorare sul mio collo senza mai smettere.

Iniziò a far scivolare le sue mani lungo il mio corpo, passandole poi al di sotto della mia maglia.

-kokkie...-dissi con voce già presa dalla situazione, già eccitato
-ti voglio Hyung-rispose lui, precipitandosi a baciarmi sotto la maglia.

Il nostro segretoWhere stories live. Discover now