6.è tornato

1.4K 80 2
                                    

Jimin's pov
-Jimin lui è Jungkook, Jungkook lui è Jimin-

Non riuscivo a muovermi. Non potevo credere che fosse davvero davanti a me. Sentivo il cuore battere così forte quasi sul punto di esplodere.

Non poteva essere vero, la vita non poteva farmi questo scherzo. Non ora che il mio sogno si stava avverando.

Cercai di mantenere una certa diplomazia senza andare in panico. Allungai la mano tremando verso di lui per stringerla, facendo finta di non conoscerlo. Così fece lui.

-piacere...di cono...scerti-dissi a fatica cercando di trattenere le lacrime che stavano minacciando di uscire dai miei occhi. Rivederlo mi stava facendo un brutto effetto. Non potevo credere dinnanzi alle emozioni, dovevo cercare di stare calmo e tirarmi fuori da quella situazione subito.
-piacere mio-rispose lui, per poi sorridermi. Ecco quel sorriso mi uccise. Nonostante tutto il tempo che fosse passato, il suo sorriso era ancora la cosa più bella che potessi vedere, ma in quel momento era anche la cosa più dolorosa.
-sono contento che il nuovo grafico sia così giovane e carino, lavoreremo bene insieme-continuò Jk, con una voce felice e spensierata, mentre io ero sempre più paralizzato e in panico.
-ok Jimin, visto che ora lo hai conosciuto...nei prossimi giorni potrete lavorare insieme tranquillamente...ora se vuoi puoi andare a casa, il tuo turno è finito-disse Jin salutandomi. Mai parole più belle le mie orecchie avevano sentito.
-invece tu jk rimani devo parlarti- continuò. Non persi tempo, feci un inchino e in meno che non si dica ero già fuori da palazzo.

Corsi più veloce della luce. Dovevo andarmene velocemente da lì, non riuscivo a restarci un momento di più. Salii in macchina e tornai a casa. Spalancai subito la porta e mi precipitai dentro, dando sfogo finalmente alle lacrime che avevo trattenuto fino a quel momento. Non mi resi conto fino ad allora che le lacrime non erano le uniche cose che avessi trattenuto, infatti avevo smesso di respirare.

Mi accascia contro la porta di ingresso, dando libero sfogo al mio dolore non riuscendo a fare diversamente.

Nel panico, presi il cellulare e cercai il contatto dell'unica persona che potesse tranquillizzarmi in quel momento.

Tae
Hey chim come è andato il tuo primo giorno? Spero tutto bene, sicuramente è...

Si interruppe non appena sentii un mio singhiozzo attraverso il telefono, allarmandosi subito

Tae
Chim che è successo? Stai piangendo?

Jimin
È tornato....

Non riuscii a dire altro che le lacrime presero il sopravvento. Lui sapeva a chi mi stessi riferendo, infatti chiuse subito la chiamata precipitandosi da me.

Il nostro segretoDonde viven las historias. Descúbrelo ahora