𝟎𝟗

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Jimin era considerato da suo padre come un ragazzo sentimentale, incapace di farsi carico della propria vita, per questo aveva sempre deciso tutto per lui.

Ma ora Jimin capiva che c'erano molte cose che non aveva avuto l'opportunità di sperimentare mentre era sotto le redini di suo padre, ora che invece era libero, la libertà sapeva di gloria.

-Voglio uscire di nuovo a vedere il mercato, ci sono molte cose interessanti lì

Yoongi, che continuava a scrivere qualcosa di segreto su un taccuino graffiato, lo guardò, il moro era seduto sul letto mentre Jimin era sdraiato accanto a lui e guardava il soffitto.

-Sai che è pericoloso uscire, non possiamo farlo finché non sappiamo cosa erano quelle cose

Jimin sospirò -Ma io voglio davvero andarci...

Yoongi osservò il lieve broncio che Jimin fece, questo era molto tenero finché non gli dava fastidio, ecco perché voleva vedere il suo sorriso che lo affascinava così tanto.

-Va bene andiamo -ha detto sconfitto.

Jimin si mise su a sedere per guardare il volto pallido del corvino.

-Verresti davvero con me?? Ma stai bene per uscire? Non voglio che ti succeda niente di brutto

Ricevette un sorriso furbo seguito da uno sbuffo.

-Figlio di Apollo sono più vecchio di te e anche forte, non c'è niente che possa annientarmi, quindi raccogli il tuo cappotto e andiamo, c'è freddo fuori

Jimin saltò giù dal letto e indossò una felpa e cappotto, guardò Yoongi con un enorme sorriso e gli prese la mano trascinandolo verso la porta della loro camera da letto.

-Dove state andando?- chiese SeokJin uscendo dal bagno.

-Andiamo al mercato!

SeokJin era molto sorpreso dalla dualità di Jimin, poteva diventare una palla di puro amore, ma allo stesso tempo il suo sguardo freddo diventava un avvertimento che sotto il fascino c'era un piccolo mostriciattolo.

-Andate insieme?- alzò un sopracciglio confuso.

-Si Jin, lo accompagno, hai bisogno di qualcosa?

-Non credo, state attenti se succede qualcosa per favore tornate subito!

Yoongi annuì rassicurando l'uomo dai capelli neri, per lui la peculiare personalità di SeokJin gli ricordava sua madre, era un ragazzo bello ed esteticamente perfetto che in fondo conservava un cuore nobile e temperato.

-Lo faremo Jin- disse mettendosi il cappotto nero.

Entrambi sono usciti di casa promettendosi di non impiegarci più di due ore, tutti hanno presentato uno stress collettivo dovuto all'evento accaduto giorni prima. Se quello che aveva detto Taehyung era vero, quelle strane cose sapevano della loro esistenza e non erano molto felici di averle così vicine. Nessuno voleva uscire o indagare, il vecchio saggio disse che forse erano schiavi di Thanatos, quelle anime che non erano riuscite ad entrare nel Tartaro e che ora vagavano senza essenza, essendo mostri alla ricerca di anime umane terrorizzate da ingoiare.

-Dov'è il mercato?

-È a pochi isolati di distanza. BamBam ha detto che è molto importante stare attenti ad ogni  movimento strano che vediamo, gli umani sono disperati quindi non sono molto amichevoli

-Lo sono stati in passato?- chiese a bassa voce, non odiava l'umanità anzi piuttosto la capiva, lo faceva davvero, ma ciò non negava che fossero imperfetti.

𝖊𝖗𝖊𝖉𝖎 𝖉𝖊𝖑𝖑'𝖔𝖑𝖎𝖒𝖕𝖔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora