𝟑𝟕

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È stato panico di fronte all'ignoto, o senso di colpa per aver ceduto alla tentazione?

Gli otto ragazzi erano pronti davanti alla casa, con le armi in mano ed i peli del corpo irti dal freddo della nebbia che copriva i dintorni della casa, era giunto il momento che avevano tanto temuto di dover affrontare.

Yoongi che era all'estremità sinistra della fila strategicamente armato guardò gli altri, la paura era visibile, si fermò a guardare Jimin, che era molto lontano dal suo fianco, si chiedeva se avrebbe mantenuto la promessa.

Namjoon teneva gli occhi fissi a nord, dove il fetore e l'energia caricata erano così forti che stava per cadere all'indietro, Thanatos era un Dio, ma non uno qualsiasi, era la morte, incaricato di fornire agli esseri il loro ultimo respiro, che ha mandato le anime addolorate nel Tartaro, che stava per distruggere per un suo capriccio.

-Dobbiamo farcela-sussurrò SeokJin accanto a lui

Poteva solo annuire. Quelli a cui è stata iniettata l'adrenalina come se il loro destino dovesse nascere per quel momento fossero i figli della guerra, erano disposti ad affrontare Dio, sarebbe servito da riscaldamento per il momento in cui avrebbero cercato di riconquistare la loro libertà imprigionati nelle mani del loro feroce padre.

La nebbia, sempre più fitta, li cullò in attesa del Dio, Jimin sudava freddo ora che non poteva nascondere agli altri ciò che aveva custodito per così tanto tempo, vergognoso e colpevole smise di mordersi le labbra per sospirare, i suoi occhi si fecero acquosi vedendo le persone che aveva ferito a causa della sua incoscienza e dei suoi egoisti desideri.

In lontananza si sentirono i passi dei mostri, come il gorgoglio dell'acqua bollente, se Thanatos fosse stato lì era possibile che non sarebbero sopravvissuti e dopo aver scoperto il colpevole, l'Olimpo non avrebbe mosso un dito per salvare gli eredi, erano perduti.

Taehyung si teneva al corrente di ciò che stava accadendo dentro di lui, il suo potere aveva sete di uscire quando sentiva il suo gemello vicino, lottava con la sua parte cosciente per stare all'erta e non lasciarsi sfuggire qualcosa che sarebbe stata a loro vantaggio, altrimenti avrebbe scavato le loro tombe.

-Non fidarti di te stesso- disse Namjoon ad alta voce quando la pressione nell'aria aumentò- Qualunque cosa accada, non date le cose per scontate

Annuirono -È ora di far saltare la sua testa, fratello- sussurrò Yugyeom al suo gemello che teneva la calma ricreando nella sua mente infinite strategie per uscire da lì se le cose fossero diventate troppo brutte, non era come suo fratello maggiore, analizzava sempre le opzioni prima di attaccare .

Un urlo improvviso fece gelare il loro sangue, si misero sulla difensiva, nel cielo volò un essere gigantesco che annunciava di averli trovati, Jimin alzò il suo arco pronto ad attaccare quando sentì la voce di Yoongi gridare di fermarsi

-Le tue frecce non funzioneranno!- guardò il mostro -È una Gorgone ed è protetta!- gli altri non potevano vederla, ma la creatura era circondata da una densa energia nera

Un vortice d'aria spazzò ogni cosa, gli alberi vicini iniziarono a muoversi, erano sicuri che da un momento all'altro sarebbero finiti per essere strappati da terra, la capanna aveva la protezione divina e per questo era che erano calmi, almeno Sana, Ephriam e Bamba sarebbero sopravvissuti.

Videro comparire i primi, i passi enormi dei due Ciclopi che trascinavano con le loro mazze li fecero riprendere coscienza, erano sicuri che non erano tutti quelli che erano sotto la tutela del Dio traditore. Cani da caccia grotteschi e senza pelle che sbavano e mostravano i loro denti affilati apparvero subito dopo le creature con un occhio solo. Erano uguali e simili, a poco a poco potevano vedere gli esseri mitologici apparire davanti a loro a meno di cinquanta metri di distanza, cavalli scheletrici - guardiani della morte - in attesa dei loro cavalieri, gli schiavi con le catene alle gambe. Erano otto contro duecento creature

𝖊𝖗𝖊𝖉𝖎 𝖉𝖊𝖑𝖑'𝖔𝖑𝖎𝖒𝖕𝖔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora