𝟎𝟏

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La bella donna dai capelli corvini scese le scale del palazzo. Vestiva con un ampio abito rosso di seta, in pieno contrasto con il palazzo; tutto era bianco e colmo di natura come piaceva a lei. Percorse gli ampi corridoi fino alla sala delle riunioni, nella sua mente pensieri senza fine si incrociavano senza trovare meta; sapeva che la chiamata non prometteva bene, erano secoli che avevano smesso di usare quella sala, ma viste le circostanze attuali non la sorprese, però: Cosa centravano loro con tutta quella faccenda? L'umanità era caduta in basso, come c'era da aspettarselo da una razza così inferiore che non riusciva ad evolversi e provare a cambiare i miserabili destini che li aveva condotti a questo fato?

Quando entrò nella grande sala era già piena, si sedette accanto a suo marito e ascoltò.

- Perché ci hai chiamato fratello? -un uomo alto con la faccia acuta lanciò uno sguardo ansioso verso colui che era posto a capotavola.

-Gentili Signori e Signore, vi ho convocato una riunione per discutere degli eventi recenti che stanno accadendo sulla terra

-Maledizione Zeus! Sai bene che secoli fa abbiamo concordato di non essere coinvolti nelle vicende umane, loro non sono più nostra responsabilità!

-So bene cosa è stato concordato, fratello, se non ti ricordi Poseidone ho dato io stesso quell'ordine

Una donna bella e robusta, con un'armatura dorata sopra il vestito di seta verde, guardò suo padre con calma.

-Padre, siamo tutti a conoscenza dell'ordine, ma allora perché romperlo adesso?

Zeus emise un forte sospiro -Quello che sta accadendo sulla terra non è opera dell'uomo sono le sette piaghe volute da qualcuno dell'Olimpo

-Questo è impossibile tesoro! Siamo tutti rimasti fuori dalla situazione, è sempre stato così

Era, moglie di Zeus, conosceva i limiti di ogni uno dei presenti al tavolo e sebbene nei loro migliori anni si erano dimostrati dei barbari senza cuore, ora non avevano alcun motivo valido di attaccare i topi umani.

-Secondo l'oracolo non è stato ancora identificato quale sia il volto del traditore, ma si tratta di una divinità

Poseidone con i suoi capelli bagnati guardò frontalmente il dio degli inferi, quando Ade sentì il suo sguardo acuto iniziò a ridere ad alta voce.

-Pensi veramente sia io? Non pensi che sia un po' precipitoso puntare il ​​dito contro il rinnegato degli Inferi?

-Sei tu che hai sempre voluto l'Olimpo per secoli, scommetto che stai usando solo la terra degli umani per i tuoi sporchi piani

Ade tutt'altro che infastidito continuò a prendere in giro le prevedibili ipotesi di suo fratello.

-Che mi dici di te? Forse ti sei stufato di essere sempre bagnato come un'anguilla

Poseidone si alzò dalla sedia pronto a colpire l'uomo più anziano, quando stava per farlo Zeus colpì il tavolo con il pugno, attirando nella stanza l'attenzione di tutti .

-Anche se Ade sarebbe un'opzione ovvia, temo che questa volta sia innocente, la colpa non viene da noi ma da uno dei nostri figli, i figli minori. Uno di loro ha fatto un patto con la morte e Thanatos non mi obbedisce, non ha intenzione di dirmi chi è

-Di cosa stai parlando, tesoro? - Era si mise sulla difensiva.

Afrodite, dea dell'amore e della bellezza, guardò la scena con un sopracciglio inarcato, aveva sempre cercato di stare alla larga da tutti gli affari dell'Olimpo e non avrebbe permesso a se stessa di essere convocata per tali sciocchezze; suo figlio, il più giovane, aveva sane le facoltà mentali da non commettere tale sciocchezza e soprattutto non aveva scoppi di rabbia come supponeva che, invece, i figli delle altre divinità avessero.

-State scherzando? Quei marmocchi sono incapaci di rompere persino un bicchiere, beh tutti tranne quelli di Ares- disse al dio leggendario per essere un vile, Apollo, che sorrise in direzione dell'uomo in armatura nera che lo guardava infastidito

-Deimos e Phobo sono sempre stati sotto la mia cura, è impossibile che se ne vadano senza che io lo sappia

-Poveri bambini- Afrodite rimproverò il suo ex amante -Se fossero stati miei sarebbero certamente meno esiliati

-Se fossero stati tuoi, sarebbero vanitosi e manipolatori esattamente come te- attaccò Atena.

-Calma il tuo complesso di superiorità almeno mio figlio è desiderato non come il tuo, che lo odi guardare in faccia solo perché vedi il riflesso del volto del padre, cara mia "Dea vergine"

-Smettetela! -chiamò all'ordine il Dio superiore -Non vi ho convocato qui per litigare! Serve una soluzione per fermare tutto ciò. Al momento tutti i vostri figli sono sospettati, le sette piaghe sono legate ai loro poteri

Buttò davanti a loro un elenco e ognuno di loro lesse:

-Terremoto -disse Era, si sentì il sangue gelare

-Inondazione- Poseidone sospirò

-Manipolazione e disastro- ringhiò Afrodite

-Eclipse- Atena negò

-Malattia- sussurrò Apollo pensando al suo piccolo

-Suicidio- rispose Ade

-Guerra- disse infine Ares, il dio della guerra, che conosceva molto bene gli scopi che i suoi figli avevano insieme

-Mi rifiuto di crederci, deve esserci una spiegazione!

Zeus guardava sua moglie con pietà, sapeva che suo figlio più giovane significava tutto per lei e la sola idea che stesse facendo queste atrocità la distruggeva, lui stesso era devastato e confuso, ma essendo il reggente doveva rimanere calmo.

- Qual è il piano fratello? - chiese incuriosito Ade, sapeva che suo figlio era innocente bastava guardarlo negli occhi per sapere che non portava la colpa della distruzione, ma essendo uno dei tre potenti aspettava le indicazioni, l'umanità non doveva pagare i capricci di uno dei suoi figli.

-L'ordine di non intervenire sul mondo umano sarà revocato, ciò significa che cercheremo di mantenere l'ordine, la guerra continuerà il suo corso poiché non possiamo interferire sulle decisioni umane, in questo ho bisogno però che tu Ares mantenga il danno ad un livello basso, il resto di noi starà attento ad eventuali cambiamenti

-Cosa succederà al traditore? Come lo troveremo?- Afrodite chiese preoccupata, voleva uscire da lì e vedere suo figlio il più velocemente possibile.

-Non potremo sapere chi è finché non monitoreremo adeguatamente i nostri figli - guardò i presenti prima di dichiarare il suo piano -Ho pensato a una soluzione che durerà finché la questione con i terrestri non migliorerà, i nostri figli minori al momento sono potenziali traditori e come tali dobbiamo trattarli con sufficienza, dobbiamo dare loro una punizione e allo stesso tempo fermare Thanatos

-Cosa suggerisci padre? - domandò angosciato Apollo, come padre avrebbe fatto di tutto per salvare l'anima di suo figlio.

Zeus si guardò intorno ancora una volta prima di dire la frase, sapeva che nessuno dei presenti sarebbe stato d'accordo con quello che stava per dire, ma era l'unico decreto che potevano adempiere se volevano salvare l'umanità da morte certa.

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