PROLOGO

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Era un anno diverso, si sentiva nell'aria, si sentiva nel freddo pungente che già soffiava prepotente nelle finestre multicolori di Hogwarts, che ormai era diventato l'unica anacronistica isola felice.
Ron era più impacciato del solito e molte volte per l'imbarazzo non finiva neanche le conversazioni, Harry lo sentiva distante come al quinto anno, come se stesse vivendo una missione tutta sua, era tornato dal treno in ritardo e coperto di sangue.
<< Perché è sempre coperto di sangue? >> Ginny aveva un tono di voce sconsolato
<< Sto bene... Che mi sono perso? >> Harry si asciugò il sangue rattrappito sotto il naso che sembrava formare dei baffi.
Cosa si era perso Harry in quella mezz'ora? Un discorso di un cappello e il triste smistamento di bambini che sapevano di dover diventare grandi in fretta.

Cosa si era persa lei in questi anni? Forse troppe cose che la vita non le avrebbe più ridato.

Harry Potter era l'esatto chiasmo di un soggetto nato in una famiglia ricca, protetta e negli agi, dai capelli così chiari da essere quasi bianchi, il marchio di una famiglia che è nata per brillare, a quanto pare però quel marchio non bastava più, pensò un Draco ancora turbato dallo scontro nel treno, i suoi capelli non bastavano ad assicurargli né ricchezza, né protezione, né tantomeno la garanzia di brillare, a meno che non volesse brillare ad Azkaban, anche se a volte pensando a ciò che lo aspettava, si ritrovò a sospettare che per lui non ci fosse nemmeno quella via di fuga.
Chi nasce e non ha nulla, non ha nulla da perdere e tutto ciò che ottiene è suo di diritto, perché conquistato, tutto ciò che aveva lui non era veramente suo, nemmeno la sua vita. Il salone era completamente in silenzio e all'ascolto del preside, se non fosse per un po' di subbuglio al tavolo Grifondoro per il ritardo (anche mentale a suo parere) di San Potter.
Vedere tutte quelle facce preoccupate per una ferita così superficiale gli fece alzare gli occhi al cielo. La Mezzosangue tamponava il sangue dello Sfregiato con una delicatezza e una dolcezza immensa, sebbene i suoi occhi sprizzassero rimprovero e turbamento.
Draco si ritrovò a pensare all'ultima volta che qualcuno si era preso così cura di lui e gli venne in mente sua madre che gli ricopriva di baci le sbucciature alle ginocchia: lo stesso sguardo, la stessa cura.
Perché tutti vedono solo ciò che è così evidente? Anche lui aveva tante ferite, solo che non si vedevano, si sentiva lacerare l'anima, peggio del primo incontro che aveva avuto col dissennatore, non lo aveva detto a nessuno perché a tutti era parso che quasi l'avesse risparmiato, ovviamente lui aveva fomentato tale credenza giustificando la scelta del mostro con la vista di un Malfoy, in realtà il processo era durato così poco perché non aveva molti pensieri felici.

CLIMAX - THE SECRET (Dramione)Where stories live. Discover now