Amarsi non basta

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Era stato un rientro molto più impegnativo del previsto.
Harry e Hermione si sedettero al loro tavolo e Draco e Pansy al proprio.
A quella distanza facevano quasi fatica a riconoscersi, le divise riuscivano a mettere quelle cortine di ferro che avevano impiegato anni ad abbattere.
Videro Ginny passare loro vicino. Fu quasi scontato per Harry chiedere
<< Ginny! Ti siedi con noi? >>
Ginny sembrò interdetta, ma subito dopo si riprese, sbattendo più volte gli occhi.
<< Ehm, no grazie Harry, ho un appuntamento con Dean >> sembrò pentirsi passo dopo passo di quella decisione, ma la mantenne.
Perché ogni scelta ha conseguenze.
Hermione cercava solo di ingurgitare qualcosa in attesa di confrontarsi con Malfoy sull'incontro, che sarebbe dovuto essere la grande svolta di cui entrambi avevano bisogno.
Ma aveva delle fitte allo stomaco lancinanti.
Non aveva mai avuto delle fitte del genere, erano simili a quelle per lo stress o per la paura o un miscuglio amplificato all'ennesima potenza.
Eppure lei, in teoria, doveva stare bene.
Se non erano sue allora di chi erano?

Draco

Che si era appena alzato e si dirigeva fuori dalla sala.
Hermione aspettò qualche secondo e poi lo seguì, farfugliando qualche scusa.
Ron, che fino a qualche istante prima si stava sbaciucchiando, ora fissò l'uscita con un'espressione contrita.
<< Tutto bene Ronron? >> Lavanda provò a riavvicinarsi, ma lui la scansò con improvviso distacco.

<< Draco! >> Era nel bagno dei prefetti, chiuso nel gabinetto, per la precisione, attaccato alla porta, lo poteva sentire.
Rimase in silenzio, trattenendo i conati e i singhiozzi.
<< Vattene, Granger >> riuscì a dire con la voce rotta.
Lei ignorò quello che sembrava tanto un ordine.
<< Com'è andata con Silente? >>

nessuno dovrà sapere di questo nostro piccolo... patto

<< Lui non... non mi può aiutare >>
Nessuno può.
Era di nuovo solo.
Aveva fatto la cosa giusta e non era servito neanche quello.
Non gli restava che fare almeno la cosa sbagliata bene.

<< Non gliel'hai detto, vero? Draco lui può aiutarti eccome, se solo tu... >>
Draco aprì la porta di scatto.
<< No, Hermione non può! >>
Era bianco cadaverico, le vene attorno agli occhi appena pronunciate in un inizio di profonda decadenza.
Sentiva che stava male, ma non poteva scusargli di essere stato un codardo.
Di nuovo.
Stavolta c'erano quasi.
Forse lui non voleva risolvere tutti i suoi problemi, forse gli piaceva il ruolo che aveva nella storia
<< Hai scelto male >>
Gli occhi lucidi riflettevano nuovamente un'immagine in cui Draco non si riconosceva.
Pensò che si riconosceva solo quando non si specchiava, solo quando si perdeva in quegli occhi anziché riflettersi.
Draco non aveva le forze per provare a rimettere tutti i pezzi insieme.
Di nuovo.
<< Almeno ho scelto >>
Lo aveva detto.
Finalmente poteva dirlo.
Una piccola esplosione nel petto lo scosse.

Era questa la libertà?
E perché allora sentiva quelle catene del destino pesare ancora di più?

<< Ora scelgo io >> Hermione lo guardò per quella che, si era ripromessa, sarebbe stata l'ultima volta.
<< Alcune volte amarsi non basta >>
Si girò e fece per andarsene.
<< Tutto qui? >> Draco si disse che meritava almeno un addio migliore.
Hermione si fermò.
<< Un'ultima cosa >> Hermione non si voltò nemmeno.
Concentrò tutta la delusione in quelle ultime parole, più che di rabbioso addio, di arida disperazione.
<< Questa volta non ti azzardare a farmi dimenticare perché non ha funzionato. >>
Draco chiuse la bocca e riuscì solo a pensare che per la prima volta era lui che voleva dimenticare.

La libertà era una prigione volontaria

CLIMAX - THE SECRET (Dramione)Where stories live. Discover now