Traumi

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<< Mi spiegheresti quello cos'era, Malfoy? >>
<< Quello era un bacio Granger, sei così a secco che ti sei dimenticata come sono fatti? >>
<< Forse sono a secco proprio perché il mio ragazzo mostra ad altre come sono fatti e non a me >>
L'aveva detto.
Si fissarono.
<< Ragazzo? >> A Draco scappò una risatina sorpresa.
<< Se la nostra è una relazione aperta torno volentieri da Ron >>
Il sorriso svanì.
Draco la guardò furioso.
<< Se proprio vuoi vai! Vai da quel deficiente, se parti adesso forse arrivi in tempo per unirti al coito, ah no aspetta, ha finito sicuramente da... >>
<< Draco >> lo interruppe.
Silenzio.
Non dovevano distrarsi, questa volta no.
Lo prese per le spalle e lo guardò intensamente.
<< Andiamo da Silente. >>
Non una parola li accompagnò verso l'ufficio, quelle mura producevano un silenzio surreale.

<< E comunque non è una relazione aperta, Granger >>
Hermione fu sorpresa di sentire la sua voce.
<< Lo spettacolo a cui ho appena assistito suggerisce ben altro >>
<< Era solo un bacio Hermione... >>
<< Terrò a mente questa puntualizzazione >>
L'ufficio di Silente li fece entrare con la consueta parola d'ordine suggeritagli da Harry.
Ma la stanza era vuota.
Hermione rimase composta e si sentì in colpa per essere entrata così, senza un permesso di nessun genere.
Avevano aggirato le difese senza accorgersene.
Ma a cosa stava pensando?
Draco invece era tutt'altro che pietrificato dal senso di colpa.
Curiosava fra i mille oggetti di quell'ufficio, sfiorandoli con la punta delle dita.
Hermione cercava di non guardarlo per non essere complice dei danni o delle tracce che avrebbe potuto lasciare.
D'improvviso una nota risvegliò l'aria ristagnante.
Draco aveva trovato un pianoforte.
Le sue dita eleganti si muovevano come in una danza su quello strano oggetto, allo stesso tempo simile e diverso da quelli che Hermione aveva visto nel mondo babbano.
Hermione non si mosse dalla posizione impettita che aveva assunto non appena entrata, ma chiuse gli occhi e inspirò.
La melodia la riportò alla stanza delle necessità, la riportò al Ballo del Ceppo, la riportò ai momenti migliori della sua vita.
La riportò a Draco.
Aprì gli occhi che la melodia era finita, ma lui fissava ancora il piano.
Aveva dimenticato che potessero sentire i propri sentimenti a vicenda.
Nostalgia.
Sentiva un'enorme nostalgia nel petto.
Così grande che non poteva essere solo sua.
<< Come si chiama? >> Hermione ruppe per prima questo limbo contemplativo.
Draco si voltò lentamente e il suo sguardo arrivò piano piano ad accarezzare gli occhi di Hermione.
<< Mia madre diceva che era dedicata ad una persona importante, una di quelle che entra nella tua vita e ci rimane per sempre, comunque vada... >>
Draco prese a camminare intorno a Hermione fino a ritrovarsi dietro di lei.
Si avvicinò al suo orecchio sinistro.
<< ... Si chiama Per Elisa >>
La mano di Malfoy scivolò nella sua e la portò sul piano.
Mosse le dita per suonarla sulle dita di lei, perfettamente sovrapposte.
Hermione si ritrovò a suonare la melodia che per anni le aveva animato i silenzi.
<< Così quando sei triste puoi suonarla e ricordarti che sei stata felice. >>
La melodia finì e il sentimento che l'accompagnava turbinò su di loro per alcuni istanti.
Infine lasciò su di loro una patina palpabile di condivisione.
Hermione si voltò e lo guardò incantata, quando lui ricambiò l'intensità dello sguardo, lei abbassò gli occhi, per riprendersi.
Si schiarì la voce e parlò piano, ricordandosi dove fossero.
<< È stato di cattivo gusto farlo davanti a me >>
Draco scosse la testa come a cercare di tornare alla realtà.
<< È proprio perché eri davanti a noi che lei aveva bisogno di farlo... >>
Hermione storse il naso.
<< Non me ne frega niente di cosa avesse bisogno quella faccia da carlino. >>
Draco inspirò profondamente.
<< ... Pansy non sta bene...  >>
<< ... Lei soffre di... penso che il termine tecnico sia "ansia dell'abbandono", lei non mi ama, ha solo paura di rimanere sola. >>
<< Tutti abbiamo paura di rimanere soli, Draco. >> rispose Hermione stizzita.
<< Qualcuno più di altri >>
<< Quando tu sei sola, studi, leggi, pensi ai tuoi problemi e lavori per risolverli >>
<< Quando lei è sola è piccola e tutto è più grande di lei, è per questo che dimostra esattamente il contrario. >>
<< Non vedo come possa essere una responsabilità tua soddisfare ogni suo capriccio come un padre irresponsabile ad una bimba viziata. >>
<< Herm, tu non capisci... >>
<< No, io capisco perfettamente, Draco, ma qui tutti abbiamo problemi o traumi con cui fare i conti, i tuoi traumi non giustificano la persona che scegli di essere ogni giorno, sono un 'nonostante' di cui essere fieri. >>
Hermione si riferiva a Pansy ovviamente, ma allora perché il discorso sembrava così calzante anche nei confronti di Draco?
Era ora di prendersi le proprie responsabilità.
<< Finalmente >> Mentre Draco era immerso nelle conclusioni finali, una voce calda s'impose nella stanza.

Silente.

CLIMAX - THE SECRET (Dramione)Where stories live. Discover now