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26

Hermione aveva passato moltissimo tempo a cercare di capire come coprire i lividi e i graffi sulla schiena, l'abitino che aveva scelto aveva una scollatura molto profonda dietro, ma ci si sentiva così bene. Decise di mettere sotto una canottiera di pizzo circa dello stesso colore, di modo che non si notasse quasi nulla, poi si acconciò i capelli, legandosi solo due ciocche dietro e lasciando la maggior parte dei suoi ricci liberi a coprire il resto.
Era pronta.
Per chi fingeva tutto questo se non c'erano né Draco né Ron alla festa?
Eppure doveva farlo.
Per principio.

Hermione si disse che alla fine è forse sempre l'orgoglio a vincere tutte le guerre

Si era da poco appostata fuori dall'entrata della torre Grifondoro ad aspettare Cormac quando vide una testa bionda, insolita da quelle parti, aggirarsi con nonchalance in abito elegante.
La vide
Lei aveva gli occhi luminosi e il suo corpo snello e formoso aderiva perfettamente in quell'abito fasciante, che gli ricordava tanto il Ballo del Ceppo.
Draco aveva gli occhi spalancati da quella visione. Non riuscì a formulare una frase di senso compiuto per molto tempo.
<< Hermione >> le fece un breve inchino e Hermione fu tentata di prendere quella mano per iniziare a ballare di nuovo.
Ma doveva ricordarsi il perché quella sera si era dovuta coprire.
Guardando quel viso delicato e quei modi eleganti non sarebbe mai arrivata a pensare a tanto.
Nemmeno dopo tutti quegli anni di prese in giro e tormenti avrebbe mai immaginato tanta meschinità.
Soprattutto dopo quello che c'era stato.
Ma cosa c'era stato alla fine?
Se non c'era fiducia non c'era niente.
Dopotutto, ora era un mangiamorte e, di lì a qualche tempo, avrebbe dovuto provare la sua fedeltà nel peggiore dei modi.
E se avesse dovuto uccidere lei o qualcuno a cui teneva?
Lo guardò attendere una sua reazione, come sempre, un permesso.
Buffo, pensò.
Che ora glielo chiedesse.
<< Malfoy. >> Appoggiò appena la mano e lui abbassò il volto e continuando a fissarla gliela sfiorò appena con le labbra.
<< Che eleganza, Granger >>
<< Che eleganza, Mezzosangue >>
<< Il ritardo è elegante, sa di qualcuno che è certo di venire aspettato >>
<< Il ritardo è sempre elegante. >> Hermione si riprese con questa frase da quel turbine di ricordi che la stava riavvolgendo, a Draco sembrò indurre l'effetto opposto.
<< Scusa Malfoy, ma non siamo al Ballo del Ceppo >> lo guardò incalzandolo.
<< Ah no, aspetta, nemmeno lì siamo andati insieme >> continuò.
<< Perdonami la confusione, devo avere qualche vuoto di memoria. >> gli diede il colpo di grazia.
Tirò via la mano
<< Non ti avvicinare mai più senza il mio esplicito permesso >>
Draco si rimise dritto, con le mani nelle tasche e ghignò.
<< Se avessi aspettato il tuo esplicito permesso, Granger, ci prenderemmo ancora a pugni per il castello >>
Hermione rise di una risata amara, non sapendo più quale dei due fosse lo scenario più giusto, se l'attuale o quello passato.
Almeno quando lo odiava lo odiava ventiquattr'ore al giorno.
<< Vuoi dire che sarei ancora io a prendere a pugni te >>
A Draco fiorì un sorriso fra il timido e il malizioso.
<< Io non tocco una donna in quel modo... >>
Pessimo tempismo.
<< A meno che non sia lei a chiederlo >> Draco indugiò lo sguardo sul suo collo, che il respiro animava.
Hermione mandò giù rumorosamente.
<< Io non l'ho mai chiesto però. >> il respiro cominciava a farsi irregolare.

Oppure non te lo ricordi

Draco la guardò con sospetto e le si avvicinò.
<< Hermione Granger >>
<< Cormac! Finalmente! >> Cormac spuntò dal portone Grifondoro, solare, come non mai.
Hermione lo salutò con foga e lo prese a braccetto.
<< Ho interrotto qualcosa? >>
<< No >> disse Hermione tempestiva e noncurante.
<< Sì >> disse Draco con tono sgarbato ed impaziente, ora era il suo fiato a diventare irregolare.
Lo dissero in contemporanea e si guardarono stupiti l'uno della risposta dell'altro.
<< Bhe, prenotati per la prossima serata Malfoy, questa sera la Granger l'ho presa io.
Draco non riuscì ad evitare un'occhiata disgustata.
A Hermione vennero i brividi, ma si sforzò di ridere a quella che sperò fosse solo una battuta.
Salutò Draco agitando le dita come se suonasse un pianoforte invisibile e sorrise a quello sguardo viscido di McLaggen che la stava già ispezionando.
Se ne andarono verso l'ufficio di Lumacorno lasciando Draco furioso e ancora più motivato a fare quello che stava per fare.

CLIMAX - THE SECRET (Dramione)Where stories live. Discover now