L'ultimo gioco 🔴

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L'incantesimo li aveva resi una cosa sola.
Per spezzare questo cordone ombelicale dovevano rinascere come due estranei.
Negandosi a vicenda.

Non si trattava solo di dimenticare, stavolta.
Si trattava proprio di rimuovere un sentimento.

<< Vuoi tu, Draco Lucius Malfoy rinunciare al legame con Hermione Jean Granger? >>
Draco la fissò come se dovesse essere l'ultimo sguardo che avrebbe potuto dedicarle.
E in un certo senso era così.
<< NO >>
<< Draco, ne abbiamo già parlato, devi dire "lo voglio" >> Blaise sembrava il suo testimone di nozze.
<< L'incantesimo ha bisogno che ne siamo veramente convinti, no? Quindi mentire non sarebbe di alcun aiuto >>
Hermione si massaggiò le tempie, sfinita.
Non si mente agli incantesimi.
Forse non erano pronti.
Ma dovevano esserlo.
Non riusciva più a vivere incatenata a una nave risucchiata dagli abissi
<< Lo faremo domani >> disse Hermione con un tono che non ammetteva repliche.
Non si avvicinava così tanto a Draco da molto tempo.
Gli prese il viso fra le mani e lo guardò in quegli occhi che mille e mille volte l'avevano incantata.
<< Granger, se continui così, non funzionerà di sicuro >> Draco era fisicamente incapace di distogliere lo sguardo.
<< Fidati di me, domani saremo liberi >>
Gli sorrise debolmente e lui di rimando.

Liberi.
Allora perché a Draco sembrava che gli avrebbero tolto l'unica cosa per cui valesse la pena vivere?

Ma quella notte.
Quella notte era loro.

Hermione e Draco si vestirono come se dovessero partecipare al loro ultimo ballo.
Questa volta però nessuno dei due aveva la maschera.
Ginny aveva procurato loro dell'ottimo Whisky incendiario e le aveva chiesto di assisterla durante la cerimonia del giorno seguente.
Aveva accettato a malincuore, anche se c'era Blaise.
Non l'aveva mai visto tanto come in quell'anno, colpa delle cene periodiche del Lumaclub, all'inizio era quasi piacevole, ma poi una strana sensazione malinconica le aveva iniziato a invadere il petto ogni volta che le si avvicinava troppo, perciò lo evitava come la morte.
Ma questa cerimonia era più importante.
Si sentì quasi come se Hermione le avesse chiesto di farle da damigella.

Era buffo pensare che l'unico matrimonio che quei due sfortunati amanti potessero avere fosse proprio la cerimonia che li avrebbe separati per sempre

Ma questo non passava nemmeno per l'anticamera del cervello ai due amanti.
Draco la fece volteggiare tante volte che Hermione perse l'equilibrio.
Era questo l'effetto che le faceva.
L'afferrò di schiena e la strinse.
Inspirò quel contatto tanto da fare un calco sulla pelle.
La trasse più stretta a sé portandole le mani al seno e affondando il volto nel collo.
Inspirando.
Lei si sentì le gambe molli, se Draco non l'avesse tenuta così stretta, era certa che sarebbe caduta subito.
Con il naso passò dal collo alla schiena, fino alla cerniera della veste.
Passò le mani dal seno ai fianchi e con la mano destra arrivò al retro del vestito, ma con l'altra le teneva ancora stretto il fianco, come per paura che potesse scappare.
Le slacciò il vestito quasi strappandoglielo, finché Hermione non lo fermò, irrigidendo la schiena di scatto.
Se glielo avesse permesso, forse sarebbe stata lei a non volere più quell'incantesimo.
Lui le strinse quel fianco che previdentemente non aveva mai mollato e riavvicinò la bocca al suo orecchio.
<< Ho bisogno di sentirti mia... >>
<< ... per l'ultima volta >>
La voce tremante, forse per l'eccitazione, forse per la disperazione.
Il suo fiato le aveva solleticato il lobo.
Hermione aveva rabbrividito, senza nemmeno essere sfiorata da Draco.

Doveva assolutamente mettere la parola fine a questo lento ardere che, ne era sicura a questo punto, l'avrebbe uccisa

<< Ma questa sarà veramente l'ultima >>
Draco decise che sarebbe durata il più a lungo possibile.
Prima o poi deve finire
Preferiva poi che prima.
<< Non... non abbiamo neanche un letto >> questa scusa flebile non resse nemmeno i pochi secondi che ne avrebbero seguito.
<< Non credi che riusciremmo a farlo qui? >>

La stanza era effettivamente molto spoglia, una sala da ballo classica in parquet lucido, semplice e nitida come Hermione avrebbe voluto la loro relazione.
Che sciocchezza Hermione però, dopotutto questa relazione ti aveva attratto proprio perché era complessa e misteriosa
Allora era bene anche terminarla così.

<< Facciamo un gioco >>
<< è come nascondino >>
<< se mi trovi, mi avrai >>

<< Dove ti nasconderai? >> Draco era incuriosito dal perseverare della mezzosangue in questi giochi di ruolo, che la sollevavano dalle sue responsabilità quotidiane.
<< Dove meno te lo aspetti >>
Hermione alzò il dito indice, come a correggere qualcuno in classe.
<< Ma finché non mi trovi non mi potrai toccare >> suggellarono il patto con una bottiglia di Whisky e bevvero un generoso sorso, che le gocciò nel décolleté.
Draco a stento si trattenne.
Hermione notandolo alzò lo sguardo dalle sue sottili ciglia bagnate e riprese in mano la bottiglia.
Fece per avvicinarlo alla bocca, ma invece se lo rovesciò direttamente nel collo.
Draco mostrò i denti come una bestia e, inspirando, tirò indietro il collo per non guardare.
Hermione non sembrava avere quasi nulla sotto quel leggero strato.
<< È proprio così Draco, non ho assolutamente niente sotto >> lo disse scandendo bene tutte le parole al suo orecchio.
Draco si allontanò e quasi cadde, appoggiò la schiena al muro e si ritrovò a terra, attento a non riaprire gli occhi.
Infine riuscì a parlare fra i denti serrati.
<< Quando inizia questo gioco? >>
<< Non appena finisce la bottiglia >>
Era a metà.
Hermione gli si avvicinò, inginocchiandosi.
<< E prima non posso toccarti giusto? >> sbirciò, titubante, con un occhio solo.
Hermione fece segno di no con l'indice, portandoglielo quasi alla bocca.
Draco spalancò la bocca.
Hermione ci versò gran parte del liquido, che il ragazzo ingurgitò copiosamente.
Tranne l'ultimo sorso che tenne in bocca.
Draco le fece segno di aprirla.
Hermione la aprì incerta e lui si alzò in ginocchio, ergendosi sopra di lei.

Andava tutto bene, non poteva ancora toccarla.

Quindi, con gli occhi sfacciati che aveva rubato a Draco, lo sfidò di rimando.
Lui fece scivolare lentamente il liquido dalla sua bocca a quella di Hermione, come una fontana.
E lei lo bevve avidamente, ridendo degli schizzi su tutto il corpo.
Ma questo era solo un modo per distrarla, si accorse di quello che Draco stava veramente facendo quando sentì qualcosa farsi strada fra le gambe.
Hermione alzò il vestito per guardare, ma Draco non aveva violato nessuna regola.
Stava avanzando fra le gambe la sua bacchetta.
Nel tempo in cui lei cercò di trovare una scusa per rimandare, lui era già dentro.
La bacchetta era calda e percepiva l'energia che irradiava dentro di lei, sempre più in su.
Eppure non le faceva male, era flessibile.
Crine di unicorno.
Gli prese il braccio e lo trasse verso di sé.
Draco ne fu quasi sorpreso.

<< No no no Granger, non puoi toccarmi >>
<< No Draco, tu non puoi toccarmi, io posso fare quello che voglio >>

Draco rimase sbigottito da come lo avesse fregato.
Da come riusciva sempre a fregarlo

<< E ora che vuoi fare? >>

Hermione lo fissava con due grandi occhi furbi, passando in rassegna tutto il suo corpo.
Passò le labbra delicatamente sul cavallo dei pantaloni.
Draco la guardò spiritato.
Gli tremarono le labbra.
Avrebbe voluto afferrarle la testa e tenerla ferma e muovere il bacino fino a venirle in quelle bellissime labbra carnose.
Ma non poteva fare nulla.
Gli slacciò la cintura molto lentamente.
A quanto pare la situazione era già parecchio avanzata.
Gli leccò la punta che spuntava dai pantaloni non del tutto slacciati, voleva essere delicata e lenta, come una tortura.
Ma Draco ebbe uno spasmo al bacino così forte che glielo fece arrivare in gola.
Poi tremante tornò sul posto.
Hermione ghignò.

<< Quando inizia il gioco? >> Pronunciò quelle parole quasi furente.
<< La bottiglia non è ancora finita Draco >>

Lui fece esattamente come prima e fece però scivolare il liquido nel suo addome, fino a farlo arrivare nelle parti basse.
Bruciò un po', almeno fino a quando Hermione non lo tolse con la lingua.
Era forse impossibile per Draco che l'amore non fosse legato al dolore.
Proprio quando si stava abituando alla ritmicità della bocca della Granger, si ricordò che quella sera non doveva venire.
Si ritrasse.
<< No >>
Che dovevano ancora giocare.
<< Dobbiamo ancora giocare >>
Si riallacciò i pantaloni.
Hermione sperava proprio che lui non se lo ricordasse e che la serata potesse finire senza che lo facessero.

Non sapeva proprio come si sarebbe staccata da un corpo che si incastrava così bene al suo

Hermione si alzò zuppa e impettita.
<< Come vuoi tu >> si avvicinò al suo orecchio << Chiudi gli occhi e conta fino a 394 >>
Draco inspirò per mantenere la calma.
<< Conto molto veloce, quindi ti conviene scappare >> ghignò apertamente.
Ma Hermione non si doveva nascondere.
Doveva solo bere una pozione.

Polisucco

CLIMAX - THE SECRET (Dramione)Where stories live. Discover now