Fame 🔴

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Questo gioco stava diventando molto pericoloso.

Hermione si era infilata una divisa serpeverde e aveva bevuto quel tanto di polisucco da trasformarsi in Draco per qualche minuto.
<< 394! >>

Draco aprì gli occhi, ma il suo sorriso sparì in qualche secondo.
L'alcol nel corpo gli fece dubitare di ciò che vedeva, pensò di avere le allucinazioni o di essere in un sogno, magari.
Si avvicinò all'altro sé, circospetto e lo fissò.
Riuscì solo a dire una cosa:
<< Ti odio >>
Hermione rimase di sasso.
<< Ti odio, cazzo! >>
Gli occhi gli divennero lucidi mentre le urlava contro, o meglio, urlava contro se stesso.
<< È colpa tua se non ho più niente! >>
La situazione stava prendendo una piega inaspettata.
Lei proprio non riusciva a farsi trattare in questo modo da lui, nemmeno in queste condizioni.
<< Potevi cambiare le cose! Potevi parlare con Silente! >> provò a rispondere di rimando Hermione.
<< Stai zitto! Abbiamo promesso che saremo stati zitti! >>
<< A chi? >>
<< A Becco Bianco! >>
<< Quindi ci hai parlato >>
Draco era molto disorientato, ma continuava a rispondere alla sua immagine riflessa.
<< Ovvio che l'ho fatto, ci abbiamo provato, abbiamo fatto di tutto questa volta, ma guarda! Non è cambiato nulla! >>
Fece un ampio gesto teatrale per mostrare la miseria in cui era, ma vagliando l'intera stanza si ricordò di dov'era e con chi.
Hermione spalancò la bocca.
Aveva parlato con Silente.
Silente sapeva.
Lui voleva cambiare.
Questo cambiava tutto, no?

Hermione sentì la sua fisionomia iniziare a tornare.
Non aspettò di essere completamente in sé per baciarlo.
Certo, da fuori la scena doveva sembrare molto bizzarra.
In un certo senso, era come se Draco stesse facendo pace con se stesso.
Draco tenne gli occhi semi-aperti per tutto quel bacio furente e, quando si ritrovò la Granger fra le sue braccia, ricambiò quasi divorandola.
I suoi baci misti a morsi andarono dalla bocca carnosa, alla gola palpitante di sangue, al décolleté generoso che stavolta liberò strappando letteralmente la divisa serpeverde, che troppe persone aveva intrappolato.
Era famelico.
La spinse contro il muro.

<< Ora sei tu a non poterti muovere >> riuscì a farsi uscire dalla bocca fra un morso e l'altro.
Hermione non sapeva più come trattenere questo Draco Malfoy così affamato che sembrava non mangiare da settimane, sembrava volerla assorbire ad ogni morso un po' di più.
Seppe solo che avrebbe avuto dei lividi che non si sarebbe scordata per un po'.
Che non voleva scordarsi per un po'.
<< Ma non stiamo facendo nessun gioco >> provò a ribattere con la voce tremante.

Loro giocavano sempre

<< Non me ne frega un cazzo, Granger >> Le succhiò un capezzolo così forte che pensò non glielo avrebbe più ridato.
Hermione urlò, un urlo di quel piacere-dolore che solo con lui voleva provare.
Draco le tappò la bocca con la sua e le portò le gambe in su.

La fissò come chi sa che sta guardando un ricordo e vuole renderlo indimenticabile.

Entrò dentro di lei, brusco, con uno spasmo profondo, che gli tolse un gemito prepotente.
Quanto gli era mancata.
Il suo respiro accelerò insieme alle spinte.
Non doveva venire.
Dopo qualche spinta sentì tutto quello che provava lei.
Delle scariche alimentate dallo strusciare delle pareti, fino ad arrivare al culmine, quando faceva pressione in un punto specifico vicino alla fine.

Si concentrò su quell'obbiettivo, facendola inarcare e, dopo pochi secondi, non seppe più quale fosse il limite fra il suo piacere e quello di lei.

E forse era quello l'amore

Riuscì solo a pensare a quanto tutto questo gli sarebbe terribilmente mancato.
Si disse che non sarebbe mai veramente finita per lui.
Le portò le gambe ancora più in su, la fece saltare e le sue forme saltarono con lei in una danza ipnotica.
Affondò in lei ancora di più e la prese in braccio per scivolare insieme sul pavimento.
Le prese le mani e gliele tenne sopra la testa.
Affondò ancora.
Mise la bocca nell'altro capezzolo e se possibile succhiò di più di prima.
E ancora.
Il ritmo si stava facendo inevitabilmente più veloce e così anche i suoi gemiti.
Con una mano le teneva i polsi e con l'altra i capelli, fino a a farli incontrare sopra la testa.
Non la voleva lasciare andare.
Nemmeno un centimetro.
Spinse ancora e Hermione lo sentì iniziare a pulsare, facendo ancora più pressione.
Staccò la bocca dal capezzolo con uno schiocco e avvicinò l'orecchio, tirandole i capelli.

<< Tu sei mia >> Le ringhiò.
<< Non ti azzardare a scordarlo, Granger >> Voleva essere una minaccia, ma, come sempre in Draco, era accompagnata da una impercettibile incrinatura del tono di voce.
Era necessità manifesta, molto più che sicurezza arrogante.
No, Hermione non se lo sarebbe più scordato.

Venne prima lei.
Con queste parole.
Ma quando venne lui
Non uscì da lei finché non si risvegliò in mezzo alla notte da un incubo fulminante.
Dopo averla stretta a sé ancora di più si spostò alla sua destra e prese sonno dalla certezza dei suoi respiri regolari.


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SPAZIO AUTRICE:

Sono stati capitoli intensi da scrivere e difficili da pubblicare, mi sentivo messa a nudo anche io insieme ai nostri magici protagonisti, quindi sono ancora più affamata dei vostri ✨commenti✨

Alla prossima settimana
Con il penultimo capitolo
E fino ad allora
Fate sogni sempre agitati
- Anire

CLIMAX - THE SECRET (Dramione)Where stories live. Discover now