𝗢𝗻𝗲-𝘀𝗵𝗼𝘁|| ワンショット

Mitsuya|| ミツヤ🪡🔵🟢

la pioggia gocciolava fuori sul balcone, l'acqua batteva contro i pavimenti in un bel disegno mentre cadeva dal cielo come mini regali a tutti coloro che abitavano la terra. Hai allungato le braccia sulla ringhiera guardando giù sotto di te prima di scorgere una testa di capelli viola.

Lui ti guardò con un sorriso leggero mentre metteva le mani in tasca appena occupato a lasciare che le macchine gli passassero accanto e lo inzuppassero di acqua piovana.

Era sempre così insistente e anche se lo volevi lontano da te dopo che aveva mentito... dopo che aveva infranto così tante promesse, ti ritrovavi a volergli sorridere per come stava fermo nonostante fosse stato appena schizzato.

Mitsuya non parla affatto, sono i suoi occhi a parlare. Erano stretti in modo umoristico, e più a lungo ti guardava, più ti rendevi conto del perché fosse qui, in primo luogo.

E così lo trascorse, non salendo quella rampa di scale che si trovava tra voi due, ma semplicemente ammirando ciò che era solito tenere vicino a sé.

La pioggia inzuppava i suoi vestiti, la giacca che indossava faceva un pessimo lavoro nel proteggerlo dal vento fresco che soffiava. Era completamente pazzo. Era pazzo a fare questa cosa stupida solo per farsi notare da te e la cosa triste era che stava funzionando.

Ti sentivi come se volessi essere laggiù a baciarlo come facevi di solito, ma questo significherebbe cedere e tu non volevi per farlo. Eri arrabbiata con lui e non te ne fregava un cazzo.

Nemmeno un po'.

Mai.

"Vattene Mitsuya!!!". Lo chiamasti, facendo del tuo meglio per non scoppiare in lacrime per il modo in cui lui stava lì a lasciarti sparare le tue parole contro di lui. Anche se lui fece una faccia coraggiosa sapevi che si stava spezzando dentro.

Doveva esserlo dopo aver chiamato il tuo telefono così tante volte in una settimana.     

"Perché non puoi lasciarmi in pace?". Lo chiamasti con la gola squarciata mentre pronunciavi quelle parole, non riuscendo a far uscire il resto prima di scoppiare in lacrime. Stava rendendo così dannatamente difficile lasciarlo andare.      

Mitsuya era cosi'. Cosi' fottutamente testardo.    

"Ti odio, non lo capisci?! Bastardo di un Mitsuya!". Gridasti tra i palmi delle mani nascondendo le lacrime che ti scendevano sulle guance per la frustrazione. Il tuo cuore soffriva per il modo in cui lui non rispondeva. Mai quando gli avevi urlato ti aveva risposto.      

Non una volta, ma questa volta, ha risposto, non volendo lasciarti sparire dalla sua vita dopo aver mandato tutto a puttane. Gli hai voltato le spalle, la pioggia che pioveva sulla tua pelle mentre lo facevi, la tua sottoveste che diventava carta sotto le gocce d'acqua.     

Il tuo stomaco si agitava al pensiero di liberarti completamente di lui. Tutti quei ricordi... si sarebbero inaciditi. Tutti quei bei momenti che avevi passato con lui e le sue sorelle, ti sentivi come se fossi diventata tu stessa una sorella per loro.     

"Perché ti amo, puttana!". Urlò, appena un po' di emozione sul suo viso prima che tornasse al suo sguardo normale. Il suo cuore stava battendo silenziosamente nelle sue stesse orecchie spinto dalla distanza tra voi.  

Non poteva farci niente... non poteva fare a meno di voler piangere in questo momento.        

La verità era che lui era incasinato dentro e anche lei lo era. Era pericolosamente attaccato a lei e solo per il fatto che lei lo stava escludendo dalla sua vita se ne rese conto. Quando era tutto solo in casa sua dopo che le sue sorelle erano state messe a letto pensava a lei.