Dabi|| だび🔥🔴

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"Dove sei?" La voce di Dabi chiede attraverso il pezzo nel mio orecchio. Noi due abbiamo deciso di intraprendere una missione da soli dopo che l'ultima è fallita e ora sono in piedi ai margini di una sala da ballo affollata di gente, il vestito di raso rosso che mi si appiccica addosso in modi che mi rendono particolarmente irritabile.

"Sono all'ingresso. Dove sei?" Ringhio a bassa voce, incazzata perché devo sempre essere il volto dell'operazione.

"In cucina. Dove se no?" ribatte Dabi, sembrando seccato. Alzo gli occhi, spazzolandomi un ricciolo dietro l'orecchio e osservando le centinaia di persone finemente vestite presenti.

"Non fare l'arrogante con me. Non è colpa mia se il tuo culo croccante è così dannatamente riconoscibile" borbotto, sollevando un flute di champagne dal vassoio di un cameriere di passaggio e offrendogli un sorriso vincente mentre inizio a integrare. Dabi fa un rumore dall'altra parte che potrebbe essere una risata... ma potrebbe anche essere un'imprecazione.

"Fai solo il tuo lavoro" sbotta e io sorrido, buttando giù il flute in un solo sorso e facendolo cadere su un vicino vassoio della spazzatura.

"Dannazione... anche la loro spazzatura è bella. Dovremmo restare per un po', sai, rilassarci per una volta" dico, guadagnandomi un sospiro.

"Concentrati, Y/N. Siamo qui per un motivo. Non distrarti adesso" abbaia Dabi e io stringo gli occhi, lanciando un'occhiata alla porta della cucina. Non lo vedo, ma so che in qualche modo sta facendo la guardia. Dabi lo fa sempre.

"Sì, sì, ho capito, papà" brontolo, cercando di interrompere la conversazione mentre mi confondo tra la folla. Il gala di stasera è ospitato dal figlio di un membro piuttosto infame della Commissione ed è l'unica sera all'anno in cui il ragazzo è praticamente in palio. L'unica notte all'anno in cui riesce a sfuggire alla sua scorta di protezione in nome di drink, donne e dissolutezza totale e quest'anno... la Lega ha intenzione di sfruttare proprio questa cosa.

"Entrare e uscire, Y/N. Prendi qualche informazione, piazza la cimice e andiamo" aggiunge Dabi e io mi sforzo di non rispondere sarcasticamente. Voglio dire, Gesù. Sono nella Lega da più di un anno ormai. Non ho bisogno di nessun cazzo di babysitter.

"Mi scusi" dico educatamente, attirando l'attenzione di una ragazza alta e snella con eleganti capelli color ebano. Lei si gira, con un sorriso curioso sul suo bel viso e io ricambio il suo sguardo con un mio sorriso peccaminoso.

"Mi dispiace tanto, ti dispiace se sto un po' con te? Sono venuta qui da sola e alcuni degli uomini più anziani mi fanno sentire un po' a disagio" mento dolcemente, come se qualcuno fosse stato capace di farmi sentire così da anni. La ragazza sorride gentilmente, gli occhi si ammorbidiscono mentre uno sguardo di comprensione li attraversa. Presa.

"Certo! Resta tutto il tempo che vuoi. Sei di queste parti?", si chiede, iniziando subito una conversazione. Rispondo facilmente, raccontandole dei miei ricchi genitori che non sono riusciti a tornare dal loro viaggio all'estero in tempo per accompagnarmi alla festa e lamentandomi di quanto sia difficile fare amicizia quando sei stata cresciuta da insegnanti privati per tutta la vita. Visto che questa ragazza è la cugina più vicina al nostro obiettivo, si beve la storia, toccandomi casualmente il braccio in segno di simpatia.

"Gesù, sei troppo brava, cazzo" mormora la voce di Dabi nel mio auricolare, suscitando il più debole dei sorrisi.

"È terribile. Non posso credere che ti abbiano mandato qui da sola... qui. Vieni con me. Ti presenterò ad alcuni dei miei amici!" insiste la ragazza, prendendomi per mano. Annuisco con entusiasmo, seguendola attraverso la folla di corpi e dando un'altra occhiata alla cucina, sollevando un sopracciglio compiaciuto.

𝗢𝗻𝗲-𝘀𝗵𝗼𝘁|| ワンショットWhere stories live. Discover now