Capitolo 3

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TW: se sei debole di cuore non guardare Vince incazzato negli occhi⬆️ buona lettura
10 luglio 2001
Pov Triple H
Cerco di sistemarmi i capelli con il pettine in qualche modo, mentre con l'altra mano mi sorreggo alla stampella a fatica. Vince verrà a farmi visita tra poco per discutere sul mio contratto, spero che abbiano qualcosa da farmi fare durante la convalescenza perché la noia mi sta uccidendo, ma soprattutto spero che non abbia nulla da dire riguardo a Steph. Questa notte non ho dormito, so che potrebbero aver deciso di darmi il ben servito dal momento che ho spezzato il cuore proprio a Stephanie McMahon e gli ho fatto perdere una marea di soldi non presenziando a Summerslam. Non voglio perdere il mio lavoro, l'unico pensiero fisso che ho è quello di tornare a lottare, anche se non sarà più la stessa cosa con Steph e mi sono messo in una bella situazione del cazzo. I medici dicono che sto guarendo, non so quando tornerò a lottare ma ora riesco a stare in piedi con le stampelle e sto riprendendo a fare esercizio quindi spero presto. Mi siedo sul letto mentre l'infermiera mi annuncia la sua visita, mi sono anche vestito relativamente bene per l'occasione con qualcosa di diverso dal solito pigiama e spero che non tocchi l'argomento Stephanie. Da quel che ho capito Vince ha preso le distanze dalla situazione, non credo che verrà a parlarmi di questo ma sono piuttosto teso, so che qualsiasi cosa abbia deciso per me sarà dettata dalla rabbia nei miei confronti e nella migliore delle ipotesi mi vedrò calare lo stipendio e lo status del mio personaggio. "Buongiorno Paul" afferma entrando nella stanza, Vince sembra piuttosto serio e noto che non ha la sua valigetta con i documenti in mano: "Buongiorno" rispondo freddo, ho paura di quello che sta per dire e spero di non perdere il lavoro. Si siede sulla sedia che aveva portato Shawn, da allora ho ricevuto qualche visita ma la sua presenza mi fa paura, avrei preferito evitare per sempre questo momento ma sapevo che prima o poi sarebbe dovuto accadere. Avrei voluto trattare Stephanie diversamente, non è quello che si meritava e sono pronto a tutto. "I medici mi hanno detto oggi che si sta rimarginando la ferita, se tutto va bene potrò tornare". Inizio a parlare prima che possa dire qualsiasi cosa, di solito questa tattica funzionava e non devo farmi vedere agitato se non voglio che mi accusi per ciò che ha fatto sua figlia con la lettera. Spero che non voglia togliermi il rinnovo, sto sperando ogni giorno di poter uscire da questo ricovero e tornare al lavoro. È l'unico sogno che mi è rimasto. "No,no. Non sono qui per parlare di questo. Il tuo contratto scade a novembre, valuteremo in base al referto dei medici qualche settimana prima della scandenza. Oggi non sono qui come tuo capo, sai benissimo che ho una figlia". Vince mi sta fissando in modo inquietante, prendo un respiro profondo e cerco di non mostrarmi agitato ma lui si sta arrotolando le maniche della camicia. Stranamente non indossa la giacca oggi ma soltanto i pantaloni del completo beige senza cravatta e non penso proprio che sia qui per affari conciato così. "Non sono venuto per farmi gli affari tuoi, non mi interessa di sapere i dettagli... ho accettato a mio malgrado che è una donna adulta. Ciò che non accetto però sono le prese in giro. Tu e Stephanie mi avete preso in giro per mesi. Non mi interessa sapere che cosa avevi intenzione di fare, ti chiedo solo di starle lontano. Sarò diretto con te, appena ho saputo che cosa hai fatto a mia figlia il mio istinto mi diceva di ucciderti. L'unica cosa che mi ha trattenuto è stato il fatto ci servi al lavoro e che la gente vuole vederti ancora". Sto iniziando a sudare, io non volevo ferire Steph e mi sono già sentito abbastanza in colpa nei suoi confronti. "Quello che ho provato per lei era vero". Rispondo a bassa voce, il suo sguardo incazzato è pietrificante ed è decisamente imbarazzante parlare di sentimenti davanti a lui. "Sì, certo. Ho già detto che non mi importa delle vostre stronzate, ho detto che da ora in poi dovrai starle lontano. Posso accettare la tua presenza al lavoro, siamo sempre andati d'accordo e per tua fortuna tu porti soldi alla compagnia. Da quando te ne sei andato non ti nascondo che siamo un po' in rosso, hai combinato una bella puttanata con la tua, ormai presumo, ex ragazza. Chyna era un pezzo importante degli show, adesso questa se ne è andata e ti lascio immaginare come si faccia a mettere in piedi un pay per view con le altre modelle palestrate. Era l'unica che sapeva fare qualcosa tra tutte! Sono molto amareggiato, ha abbandonato tutto e la dobbiamo pure pagare fino a novembre. Fanculo. Ha mollato il titolo a Lita, ho iniziato a prendere gli ansiolitici e a bere camomilla ma indovina un po'? Non è bastato, quando la tua compagnia sta fallendo per un cazzo di acquisto fatto da tuo figlio non puoi restare tranquillo! La WCW è piena di debiti, mi avevano detto che era una buona idea comprarla, hanno falsato il bilancio e questo un po' si sapeva ma non pensavo che voi wrestler non avreste reso un cazzo, come se non bastasse tu e Stephanie avete incasinato tutte le storyline e adesso che non ci siete chi ripara il danno? Vi siete messi al centro di tutto, avete cacciato cani e porci e ora che non c'è nessuno di voi due gli altri non vogliono più collaborare perché le faide che possiamo proporre fanno schifo. Ricorda che quando sei il capo se qualcuno per te fa soltanto scelte del cazzo il primo a pagarne le conseguenze sei tu. Ho cacciato via Stephanie, non ce la facevo più. Mi avete messo nella merda fino al collo, voi e le vostre decisioni del cazzo. Io mi fidavo di te Paul, mi hai deluso. Ogni volta che entro in ufficio penso che non solo avete rovinato tutto ma questo è successo perché Stephanie ti ha scopato". Non riesco a dire una parola, bevo un sorso d'acqua per schiarmi la voce e rispondo: "Mi dispiace. Stephanie ha messo la lettera nella mia borsa, non doveva andare così. Mi aveva dato una lettera d'amore, non doveva trovarla Joan e stavo pensando di lasciarla io". "La so già la storia, l'ho sentita mille volte. Senti, io non sono venuto per affari oggi ma volevo parlarti da padre: mia figlia mi ha fatto preoccupare in questi due mesi e sinceramente a me non importa del tuo tradimento. Pure io ho tradito mia moglie, è normale che succeda nelle coppie e il fatto che tu abbia scelto proprio mia figlia mi fa cadare le palle da un lato ma dall'altro non credo nemmeno di poter avere voce in capitolo sulla vostra vita di coppia e sulle scappatelle di Stephanie. A me non frega un cazzo di quello che avete fatto, al di fuori del lavoro potete fare ciò che vi pare. Il problema è che Stephanie è mia figlia nonché tua collega, come facevi a guardarla in faccia ogni mattina senza sentirti una merda? Sei stato un coglione, lasciatelo dire. La tua ragazza ha lasciato la compagnia, tu ti sei approfittato di Stephanie per fare ciò che volevi! Che mossa del cazzo, hai usato i sentimenti di mia figlia per poter fare ciò che hai voluto. Sarei stato d'accordo se fosse stata soltanto una avventura, ma tu non ti rendi nemmeno conto che ciò che le hai detto è stato davvero troppo. Chi cazzo si propone con un anello di diamanti mentre ha ancora una fidanzata? Ma dai!". Vince sa tutta la storia, non credevo che glielo avesse raccontato... "Lei dov'è adesso? Io dicevo la verità quando le ho dato quell'anello, non potevo abbandonare Joan in quello stato". "Avresti potuto stare zitto se non volevi lasciarti. Il lavoro è una cosa seria nella mia azienda e ancora di più lo è la vita di mia figlia per me. Lo sai in che condizioni hai lasciato mia figlia? Dal momento che le hai dato un anello di fidanzamento avreste dovuto sposarvi prima o poi e immagino che tu la conoscessi bene per dire una cosa del genere. Se l'avessi amata davvero ti saresti preoccupato per lei prima di fare una stronzata. Lei ha fatto i suoi errori ma tu sapevi delle sue condizioni. Non ne parla mai con nessuno, mi ha detto che tu lo sapevi. È tornata in cura, ne stava uscendo finalmente e un trauma di questo genere è duro per tutti... lei si fidava di te, ti ha creduto quando le hai detto che stavi solo con lei. Immagina come l'ha presa quando ha scoperto che l'uomo che le aveva fatto la promessa non si era nemmeno lasciato. Che cosa pensavi di fare? Di sposarla mentre ancora vivevi con un'altra tenendomi allo scuro di tutto?". "Lei come sta adesso?". Vince si è alzato in piedi, ho paura che mi strangoli da un momento all'altro. "Coraggioso, me lo chiedi anche? Ha passato una settimana senza muoversi dal letto, non voleva più mangiare e ho dovuto insistere cacciandole il cibo in bocca direttamente, ha pianto giorno e notte e non avevo scelta se non rispedirla in terapia. L'ho mandata via dal lavoro per qualche settimana, dovevo sistemare ciò che aveva combinato ma soprattutto dovevo essere sicuro che tu non tornassi. L'hai ferita, non è stato facile consolarla e probabilmente sarai stato tu a dirle di smettere con i farmaci ma in questo momento non è la decisione giusta. Ho fatto anche io le mie cazzate da giovane, ma è sempre mia figlia e non voglio che tu la veda mai più al di fuori del lavoro. È una persona fragile, non può subire altri traumi e soprattutto non voglio che le succeda nulla". "Io non le ho mai detto di smettere, è stata lei a dire che non voleva più curarsi. Io mi scuso per ciò che è successo al lavoro, ma non le farei mai del male. Vorrei che restasse tra me e lei, io la andrò a trovare appena potrò e-". Mi interrompe subito riprendendo ad urlarmi contro, aveva ragione Steph: perché deve sempre intromettersi? "Che cosa? Tu non andrai da nessuna parte, ho cambiato la serratura di casa sua. Ho sfondato la porta perché non voleva più aprire a nessuno ed era sparita da giorni ormai, ho pensato che fosse morta! Non era mai successa una cosa del genere,so che a te non fregherà un cazzo ma lei soffre di depressione e ho avuto paura che si facesse del male o, non lo so, qualsiasi cosa dal momento che l'hai completamente abbandonata dopo averla presa in giro". "Non puoi impedirmi di vederla". "No, però posso licenziarti. Scegli tu". "Ma questo è un ricatto! Non piacerà ai sindacati tutto questo". Vince sta quasi sorridendo per ciò che ho detto, non c'è nulla da ridere e io devo vedere Stephanie. "Vai. Vai pure a raccontare che cosa è successo. Sono sicuro che nemmeno ai media piacerà sapere che hai tradito Chyna. Ho pagato il silenzio per questa storia per evitare danni di immagine alla WWF e ancora non mi ringrazi. Odiami pure per quel che ho detto, sei ancora giovane ma un giorno mi ringrazierai. Lascia in pace mia figlia se davvero le vuoi bene". L'ultima cosa che volevo era che Steph si facesse del male, io devo vederla. "Voglio risolvere io con lei. È una cosa tra di noi, lei lo sa cosa ho provato". Vince si è di nuovo seduto sulla sedia di fronte al mio letto, sono troppo arrabbiato e vorrei che uscisse immediatamente ma vuole averla vinta. "Paul, figliolo: ti auguro un giorno di diventare genitore. Un giorno magari avrai anche tu una figlia e capirai che essere padre è la cosa più difficile del mondo. Io ho sbagliato tante volte con i miei figli, forse sono troppo protettivo o rompi coglioni come ho sentito dire da Stephanie tante volte ma tu sai solo la sua versione. Immagino che cosa ti abbia detto su di me e ti chiedo che cosa avresti fatto tu in quella situazione con una figlia instabile mentalmente incinta di un uomo di non so quanto più grande di lei. Ha iniziato con gli attacchi di panico quando era ancora una bambina e sapevo che era colpa mia perché non c'ero mai a casa. Tu non sai quanto mi ha fatto soffrire, me ne dovevo andare di casa per lavoro e l'ho fatta sentire abbandonata, ha iniziato ad odiarmi da allora come qualsiasi ragazzina e tutti mi dicevano che era normale, che era una fase che però più passava il tempo e più sembrava aumentare. Si è avvicinata a questo tipo, speravo che si stufasse da sola, che si rendesse conto prima o poi. Mi dicevano di non litigare con lei, proibirle di vederlo non è mai servito a niente e pur di farla smettere di scappare dalla finestra di nascosto le ho permesso di starci insieme sperando che la smettesse di odiarmi. Diceva che lui c'era per lei e non potevo darle torto dal momento che io non c'ero mai, l'ho fatto per poter dare ai miei figli un futuro con la compagnia. Mi hanno consigliato di lasciarla fare, ma io avevo capito che non avrei dovuto e allo stesso tempo non volevo intromettermi nella sua vita. Ho sbagliato, sono stati insieme cinque anni e in quel tempo non ha fatto altro che peggiorare. Stava buttando la sua adolescenza e soprattutto stava avendo problemi ma non si fidava a parlarmene. Non me ne ha mai parlato, non sapevo che stesse male e che aveva smesso di mangiare. Non si fidava di me e mi sento ancora in colpa per non essermene mai accorto prima. Lui sapeva tutto, l'aveva portata in ospedale un giorno perché era svenuta, non sapevo nemmeno che problemi avesse e l'unico motivo per cui il suo ragazzo mi aveva fatto chiamare era perché le serviva la mia firma per uscire. Non so che cosa succedesse tra di loro, so che litigavano spesso ed era decisamente tossica una relazione tra una adolescente e un uomo adulto ma io avevo paura che dicendole qualcosa l'avrei fatta arrabbiare e che mi avrebbe odiato per sempre. Non le ha mai fatto del male ma lei non poteva fidarsi più di un altro che di me, se solo le avessi detto qualcosa prima penso che avrei potuto evitare che mi nascondesse di farsi del male. Quando litigavano non parlava più con nessuno, avrei dovuto parlarle seriamente ma non ne sono stato capace e quando ho scoperto che era rimasta incinta ho pensato che fosse l'ultima occasione per fare qualcosa. Voleva sposarsi e sapevo che sarebbe scappata via per sempre dietro ad un coglione, io l'ho obbligata e le ho chiesto scusa varie volte ma sapevo che prima o poi sarebbe stata abbandonata e non ce l'avrebbe fatta da sola con un bambino. Volevo che fosse felice e che si sposasse con chi amava davvero, avrebbe cresciuto un figlio da sola e aveva solo 18 anni. Dimmi tu cosa avrei dovuto fare. Ci ha sofferto troppo e avevo sottovalutato la situazione, probabilmente ce l'avrebbe fatta lo stesso ma in quel momento ero così arrabbiato che credevo che facendola abortire avrei risolto il problema. Lì ho scoperto che cosa aveva veramente, ho avuto paura di perderla ogni giorno per anni ora che aveva finalmente la sua vita indietro sei arrivato tu con i tuoi giochetti del cazzo. Lasciala stare, stalle lontano per favore. Te lo chiedo da padre, l'hai fatta soffrire troppo. Voglio che stia con qualcuno che la ama davvero, lei non è capace di capire quando qualcuno vuole farle del male e non se ne rende conto perché si affeziona subito a chiunque la faccia sentire un po' compresa. Non è una persona facile e io non credo che tu sia quello giusto. Non cercare di fare pace con lei, sarà tutto inutile perché questa volta se verrò a sapere che Stephanie ha versato una sola lacrima per te non la passerai liscia. Ciao". Esce sbattendo forte la porta, ora sono io la causa dei suoi mali? "Io non l'ho mai tratatta male! Lo giuro, non le ho mai mancato di rispetto! Non puoi licenziarmi, le starò lontano perché le voglio bene". Spero che mi abbia sentito. Io non voglio che Stephanie soffra così, perché l'ho fatto? Sento dei passi nel corridoio, Vince probabilmente sta tornando e vedo la porta aprirsi di colpo: "Per questa volta sono stato buono, non ci sarà una prossima volta. Ti farò avere il contratto appena diranno che potrai tornare, ma sappi che nulla sarà più come prima. Sarai uno come tutti gli altri, io ci credevo in te ma ora devi riavere la mia fiducia. In questo momento non ti affiderei nemmeno il compito di portarmi il pranzo, hai fatto troppe puttanate. Il ruolo di booker te lo puoi scordare". Esce di nuovo, questa volta senza sbattere la porta. Io ho rovinato la vita di Stephanie... non so cosa le direi in questo momento se l'avessi davanti ma suo padre ha ragione: devo starle lontano oppure le rovinerò la vita di nuovo. Shawn dice che dovrei chiederle scusa, forse potrei mandarle una lettera. Dovrei scriverne una anche a Jo, vorrei tanto che potesse perdonarmi ma più passa il tempo e più sto perdendo le speranze. Non avrei dovuto perdermi dietro a Stephanie. Prendo il telefono e provo a chiamarla, lei mi ha spedito suo padre qui apposta. Avrebbe dovuto impedirgli di venire, io non le ho mai mancato di rispetto e devo chiarire con lei. Lo faccio suonare per un po' ma dopo qualche squillo entra la segreteria. Non mi vuole rispondere. Vaffanculo. Non è solo colpa mia: è stata lei ad avvicinarsi a me, ha nascosto la sua cazzo di lettera tra le mie cose, ha fatto di tutto per farsi beccare e abbiamo rischiato che Eddie sentisse tutto mentre l'ho cercata nel parcheggio poco prima di scoprire che aveva fatto il test. Se solo mi avesse risposto al telefono non sarei mai uscito a bere con Mark... ha fatto tutto apposta, bambina di merda.

The Game is over (She never recovered parte 2)Where stories live. Discover now