Capitolo 52

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Clearwater, Florida
Pov. Chyna
Vado ad aprire la porta, Eddie è già arrivato e corro giù dalle scale per accoglierlo, Sean nemmeno si alza dal divano e ha fatto una faccia strana. "Che vuoi? Andare a dormire nel vialetto? Ringraziami per non averti lasciato in giardino stamattina". Apro la porta, Eddie si fa subito strada in casa quando si blocca sull'ingresso: "Hola mamacita! Ma che è successo qui dentro?" Mi chiede tappandosi il naso. "Qualcuno ha fumato e non ha aperto la finestra!" Esclamo indicando Sean morto sul divano. "Ciao Sean..." afferma facendogli un cenno, per poi bisbigliare: "Ma sta bene?". "Credo di sì". "Ma è fatto?" "Forse" rispondo andando subito in cucina per preparare la tavola per la cena. "Non l'hai visto mentre lo faceva? Ha bisogno di aiuto, non puoi lasciarlo lì così". "No, non l'ho visto" affermo arrabbiata, perché tutti non fanno altro che chiedermi di lui? "Dovresti portarlo da un dottore, non mi sembra in forma". "Beh, può andarci con le sue gambe. Sai una cosa? Sono stanca di stargli dietro, dovrebbe svegliarsi. Sono appena tornata da Los Angeles, ero al lavoro e lui dov'era? Qui in casa a farsi probabilmente, oppure in giro a bere...". "Jo, lui diventerà tuo marito. Sii più gentile con Sean, probabilmente non sta bene. So che gli hanno portato via i figli". "Certo, per colpa sua Cindy ha pensato di riprenderseli in casa come se fossero dei cani. È solo colpa di Sean se non abbiamo più i nostri figli in casa! L'ultima cosa che dovrebbe fare sarebbe piangere, eppure lui piange tutto il giorno! Non fa altro che piangere, io... sai una cosa? Ho dovuto mentire a sua madre dicendole che Sean stava lavorando, ma è da novembre che ha lasciato. Vince Russo è tornato, lui si è fottuto la carriera perché non è capace di stare zitto e fare quello che gli dicono". Eddie ha tirato fuori dal sacchetto il cibo e ha iniziato a mangiare in fretta: "Forse lui è depresso... se prendesse dei farmaci invece che le pasticche che si fabbrica in garage forse starebbe meglio". "Oh poverino, è depresso. Eddie, tu sei stato depresso, io sono stata depressa, siamo tutti depressi! Piangersi addosso non serve a niente, è solo colpa sua". "Quindi non lo sposerai? Mi dispiace, so che non è facile ma non abbandonarlo". "Io non l'ho abbandonato. Era svenuto nel giardino sul retro, probabilmente non si faceva la doccia da quando sono partita e indovina chi se ne è occupato? Io. Non è tornato in casa da solo, speravo che almeno questa volta avrei trovato le cose in ordine, che avesse chiamato per le pulizie ma non ha fatto altro che farsi tutta la settimana. Sono stata a trovare i bambini, dicono che non lo vedono da quando è andato via di casa. È inutile che piange se nemmeno prende l'auto e va a trovarli". "Mi dispiace" risponde senza nemmeno smettere di mangiare il suo chili, per poi aggiungere: "Tu non mangi? La comida se enfrìa". "Non ho fame" rispondo allontanando il mio piatto. "Todo bien, mami?" "Sì. Non mi va di mangiare, tutto qui". "Allora perché mi hai invitato a cena?". "Puoi andartene se non vuoi restare". "No. Jo, perché sei così nervosa? Sai, mangiare con Sean svenuto sul divano in salotto alle nostre spalle non è piacevole, inoltre ti vedo strana: sei sicura di stare bene così? Sono passato perchè non ci sentivamo da una vita, avrei voluto parlare di altro ma devo chiedertelo: perchè non ci sono più i bambini? Sean dice che sua madre è venuta qui accusandoti di essere una pazza". "Beh, è quello che pensa lei. Dice che io e Sean non possiamo prendercene cura... sono tutte stronzate, io gli manco". "Lo so... ma perchè Sean ha mentito sul lavoro? E poi da quando sei ritornata da Tokyo si dice in giro che tu e Sean spacciate anfetamine! Insomma, l'avrà fatto per proteggere i nipoti. Cerca di capirla: Sean ti sta mettendo nei casini. Sei ancora così sicura di volerlo sposare?". "Ma non è vero! Ma chi ti ha detto che spacciamo? Non è vero niente, io non spaccio anfetamine. Sicuramente qualcuno avrà inventato questa cazzata per rovinarmi, lasciami indovinare... Hunter?". "Forse l'odore schifoso che si sente in questa casa, il via vai di gente strana nel quartiere dal vostro garage...". "Senti, ma ti sei bevuto il cervello? Dimmi che stai scherzando, mi prendi in giro? Io ero a Los Angeles fino a poche ore fa, io stavo filmando un reality non stavo facendo la criminale!". "E' inutile che cerchi di coprirlo, Sean ha scelto da solo di fottersi la vita. Vuoi lasciare che fotta anche la tua? Sean es un cabròn, el habla mierda da mesi! Ti ha mentito sul lavoro e tu hai coperto le sue bugie, ti ha portata sulla cattiva strada facendoti sospendere, ti sei presa cura dei suoi figli e hai cercato di mentire a sua madre, ora stai mentendo a me. Ma perchè cerchi ancora di proteggerlo? Non lo stai aiutando in questo modo. Non ci credo che tu non sia mai entrata nel garage". "Abbiamo due garage, in quello sul retro non ci vado. Hai visto dove ho parcheggiato? La mia macchina è nel vialetto. Senti, io non vedo perchè a me dovrebbe importare di quello che fa quel coglione: ma non accusare me di cose che non ho fatto". "Se dovesse entrare la polizia accuserebbe anche te! Vivi anche tu in questa casa, non puoi fingere che sia tutto ok. Un giorno potrebbe esagerare, potresti trovarlo morto su quel divano!". "Dai, sei paranoico" rispondo accendendo una sigaretta. "Dov'è il tuo orologio?" mi domanda indicandomi il polso sinistro. "Non lo so, l'ho perso. Forse l'ho lasciato a Los Angeles, non importa". "Lo sai vero che l'avevi lasciato in camera tua?". "Ah, grazie. Come fai a saperlo?" gli domando confusa. "Perchè Sean si stava chiedendo come mai tu avessi dimenticato l'orologio... ma vedo che non ha perso tempo" risponde indicando la ricevuta del banco dei pegni sul tavolo. "Ma non credo l'abbia venduto, avrà portato altre cose..." rispondo prendendo il foglio in mano, sapevo che Sean avesse venduto alcune delle sue cose da quando era rimasto a casa ma questa non me la aspettavo da lui... "Qui c'è scritto che ha venduto il tuo Rolex" afferma Eddie dopo aver finito l'ultimo boccone di chili, perchè lui non mi aveva avvisata? "E tu come fai a sapere che l'avevo lasciato qui a casa?". "Sean è venuto da me a chiedermi se volessi della roba e mi ha fatto vedere un rotolo di soldi, pensavo tu fossi d'accordo ma qualcosa mi puzzava... que cabròn! Ti aiuterò a ricomprarlo, mi dispiace di non averlo detto. Ha dato una festa qui". "Non me ne frega un cazzo di riaverlo" affermo cercando di rimanere calma, io non so che cosa dire a riguardo ma come ha potuto? "Beh, capisco che non ti importi del torto, Sean è fuori di sè. Ma dovresti riprenderti i soldi, se ne rimane qualcosa. Sean sta molto male, non sa quello che fa. Se li spendesse in sostanze sarebbe pericoloso... ". Mi alzo in piedi andando verso di lui, Sean è ancora sul divano inerme quando inizio a scuoterlo con forza: "Ma che cazzo ti è venuto in mente? Stronzo!". Lui sembra non reagire, ha aperto gli occhi e urlo di nuovo: "Perchè l'hai fatto? Perchè? Mi hai mentito, coglione! A cosa ti servivano i soldi, eh? Perchè hai venduto il mio orologio? Avresti potuto chiedermi di farti un bonifico, perchè l'hai fatto?". "L'avvocato" risponde mettendosi ancora a piangere, non lo sopporto più: "Ma quale avvocato? Abbiamo perso la causa il mese scorso, in queste condizioni non ti affiderebbero nemmeno un criceto! E poi ti sei preso quaranta mila ma ne valeva almeno il doppio, testa di cazzo! Dove sono i soldi?". "L'avvocato...". "Non avevamo così tanto da pagare ancora, che hai fatto con gli altri soldi?". "Lasciami!" esclama, Eddie mi sta fissando da dietro le spalle, non riesco a trattenere le lacrime e lo sollevo dal divano. "Jo, lascialo stare" esclama Eddie preoccupato ma io subito apro la porta di ingresso. "No, non puoi sbatterlo fuori così!". "Vaffanculo!" Gli urlo chiudendogli la porta in faccia, Sean sta continuando a piangere come un bambino. "Jo, fallo entrare" afferma Eddie cercando di calmarmi. "Io non lo sposo!" esclamo sedendomi a terra ma Eddie si avvicina subito a me: "Jo, lui ha bisogno di aiuto... non pensare all'orologio per un momento, l'ha fatto per i bambini ma si è anche comprato molta droga con i soldi... dovresti convincerlo ad andare in terapia". "No! Che si fotta, io non posso amarlo più. Non mi interessa dell'orologio, dei soldi... mi ha mentito! Gli ho sempre dato soldi da quando non ha più lavorato, perchè si comporta così? Perchè non me l'ha chiesto?". "Jo, tu sei sicura di stare bene?" Sean sta continuando a bussare alla porta, vorrei andare a spaccargli la faccia ma Eddie mi sta trattenendo le mani: "Lui è soltanto una merda, resterò io con i bambini... ". "Non dire questo, sai che non è vero". "E' tutta colpa sua! Se non ci sono più i nostri figli in casa è solo colpa di quel coglione!". "Cosa hai preso? Puoi dirmelo, tu usi sostanze?". "Fottiti!" gli urlo cercando di liberarmi dalla sua presa, mi ha afferrato entrambi i polsi impedendomi di muovermi. "Ignora Sean per un attimo: io non sono un idiota! Ci sono passato anch'io, avere lui accanto non ti aiuta ma potete farcela entrambi". "Io non ho nessun cazzo di problema. Ascoltami bene: o mi aiuti a far sparire quel deficiente dalla mia vita oppure te ne vai fuori dal cazzo e non torni mai più in casa mia". "Lo so che sei arrabbiata... lo porto a casa con me, ok? Tu ci pensi qualche giorno e poi ne parlate. Potreste venire al gruppo del catechismo con me, fanno incontri per le dipendenze ogni giorno e potrei trovarvi uno sponsor". "La smetti di sparare minchiate? A me non serve nulla di questo genere, non sono una tossica!". "Sean è depresso, fallo per il suo bene, mamacita!". "Lui... lui mi ha mentito! Avrei dovuto sposare questa testa di cazzo... ". "Vi sposerete, Jo". "Fottiti! Lui non mi rispetta, è solo uno stronzo!" Riesco a liberarmi da lui, Eddie ha aperto la porta scuotendo la testa e sta aiutando Sean ad alzarsi dal vialetto. Ma come ha potuto farmi questo? Mi avvicino a lui, sta ancora piangendo senza dire una parola quando lo colpisco forte in faccia. "Jo! Vattene! Lascialo stare!" urla Eddie mettendosi in mezzo, mi costringe a rientrare in casa e sbatto con forza la porta in faccia a entrambi: come si permette di giudicarmi? E' solo colpa sua se non ci sono più i bambini. Prendo qualche cristallo dal mobile della cucina, per fortuna non ho sposato quel coglione: Sean mi avrebbe rovinato la vita. 

The Game is over (She never recovered parte 2)Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang