Capitolo 18

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Bedford,New Hampshire
27 Aprile 2002
Pov. Triple H
Steph si è alzata dal divano per prendere qualcosa in cucina, ne approfitto per accendere la TV e cercare qualcosa da guardare prima di andare in doccia quando mi urla: "Ma la Coca- Cola non ce l'hai?". "Non la bevo" le urlo per farmi sentire oltre il salotto. "È tutto così salutare in questo frigorifero... il massimo delle schifezze che mangi sono le fette di formaggio?" Mi domanda sbattendo la porta del frigorifero. "Fai piano! C'è tutto quello che serve, e poi tu non eri a dieta?". "Mia madre dice che sto scomparendo... comunque penso che dovresti lasciarmi di nuovo, era più facile dimagrire col cuore infranto". "Io non voglio dimagrire, sono diventato secco. Guarda, sembro Waltman adesso". Mi passa una birra per poi sedersi accanto a me di nuovo, mi ruba un pezzo di coperta e inizia a bere la sua birra. Mi sembra più strana del solito, l'abbiamo fatto una sola volta da quando siamo arrivati e già si è rivestita con la mia felpa lasciandomi congelare. "Posso riavere i miei vestiti?" Le domando per poi cercare di spogliarla, ma subito mi ferma la mano mettendosi comoda sul mio petto. La abbraccio, forse è solo stanca dal viaggio che abbiamo fatto ma non mi sembra contenta. Si è messa a guardare la TV ma non penso che stia prestando attenzione. "Tutto bene? Le chiedo baciandole la fronte. "Sì... ho solo un po' freddo". "Sei sicura? Dov'è finita tutta questa voglia? Sono due settimane che mi chiedi di stare da soli qualche giorno, non possiamo mai...". "Non mi va più tanto. L'abbiamo appena fatto, non mi piace se insisti". La lascio stare, sembra un po' arrabbiata e forse ho esagerato. "Abbiamo tempo, ora lasciami dormire. Sono stanca". Si è alzata lasciando la birra a metà sul tavolino del soggiorno per poi salire verso la camera da letto, ma si ferma a metà delle scale dopo che l'ho chiamata due volte: "Non finisci la birra?". "Mettila in frigo". "No, l'hai aperta e adesso la bevi" rispondo severo, è tutta la settimana che è più prudente del solito e mi evita in ufficio. "Sul serio? È solo una birra amore, finiscila tu se non vuoi buttarla". "Steph! Adesso torni qui. Finisci la tua birra ho detto. Non si lasciano le cose a metà". È tornata indietro imbronciata e ha preso la bottiglia ma le afferro la mano prima che possa andarsene: "No, adesso ti siedi. Perché mi eviti?" "Non ti sto evitando, sono stanca". "Perché mi eviti? Sono giorni che non mi parli, non mi chiami nemmeno". "Sono sempre in ufficio,  te l'ho detto". Inizio ad ignorarla a mia volta, so che odia quando lo faccio e infatti si è seduta di nuovo accanto a me. "Quindi? Pensi che pure io abbia un altro? Non sto col mio ex". "Non sei simpatica". "Nemmeno tu. Non ti ho chiamato perché mio padre è sempre nei paraggi... ha accettato la mia richiesta, mi sta controllando e vuole che io stia con lui mentre lavora per farmi vedere cosa dovrei fare se diventassi general manager. Non è per niente convinto, mi tratta come una stupida. Dice che gli manderò tutto in merda". "Beh, quindi il posto è tuo se dice così" rispondo avvicinandomi di nuovo a lei. "Non lo so, i gemelli sono cresciuti adesso e pure Bruce vuole quel posto. Meglio, così non farà il padre dato che non potrebbe nemmeno esserlo dal momento che è un maniaco". "E tu ti rassegni così? Sei sua figlia, è ovvio che sarai tu a dirigere le cose". "Paul, mi sta addosso! Non possiamo continuare così, lo scoprirà! Che cosa gli dirò quando tu entrerai nel mio roster? Che ti ho scelto perché sei bravo? Già non crede più alle mie scuse, oggi per liberarmi di lui ho dovuto dirgli che la mia migliore amica è stata operata. Non so più che cosa inventarmi, ho paura che ci beccherà in pieno un giorno e non so cosa potrebbe succedere. Non mi darebbe mai quel ruolo se lo scoprisse, non so nemmeno se tu avresti ancora un lavoro. Penso che se ne stia accorgendo, Shane mi ha detto l'altra sera a cena che voleva presentarmi un suo amico imprenditore e non sapevo che dirgli ma mio padre ha interrotto tutto il discorso mettendosi a ridere. Non ha detto nulla, quando non parla non è un buon segno. Non so cosa pensa, ma sicuramente qualcosa pensa di me". "Però non sospetta di me... lui non sa con chi stai, digli solo che esci con qualcuno...". "E secondo te non mi chiederebbe di conoscerlo? Spera che io mi sposi da quando mi sono laureata, l'altro giorno mi ha detto che Shane fa sei anni di matrimonio quest'anno, come se volesse insinuare qualcosa a me. Non vuole che io viva da sola, non vuole che io faccia carriera, non vuole che io stia con te! Mi sto stufando di questa situazione, non mi importa della sua azienda. Può anche non parlarmi più se vuole, ma io glielo dirò. Che si fotta Bruce, non mi interessa se sarà lui general manager". "No!" Esclamo esasperato, non ne posso più di sentirla lamentarsi e ciò che dice mi sembra una follia. Non può mettermi nei casini in questo modo. "Steph, sei impazzita? Non esiste, tu non dirai un bel niente. Da quando vuoi questa compagnia? Da quando sei dentro a questa azienda? Rispondimi". "Da quando ero piccola". "Appunto, che cosa hai fatto fino ad ora? Tu hai solo scritto dei copioni, chiuso contratti per la pubblicità e detto due cazzate in TV. Vuoi andare avanti a chiamare John delle caramelle per chiedergli di pagare gli spot di Wrestlemania? Quel lavoro non ti piace, lo so che vuoi dirigere. Se dovessero darti un roster potremmo finalmente fare a modo nostro. È quello che abbiamo sempre voluto. Io e te siamo una squadra, è da lì che tutto è iniziato. Io posso aiutarti sulla parte tecnica, posso parlare coi colleghi se non gli andrà bene qualcosa... ti aiuterò, non avere paura". "Ma che ne sarà di noi?" Mi domanda guardadomi negli occhi per poi scoppiare a piangere sul mio petto. La abbraccio forte, non voglio più sentire niente di tutto ciò: "Io ti amo. Ci hanno già divisi una volta e siamo ritornati insieme, possono provarci quanto vogliono ma non possiamo stare lontani. Ti amerei pure se mi cacciassero via dalla WWE, continuerei a vederti pure se tuo padre dovesse chiuderti in prigione per impedirmelo. Ma ora non dirlo, non rinunciare a quello che vuoi per me". "Per noi, Paul. Siamo ancora in tempo per cambiare strada, potrei lavorare nelle comunicazioni in qualche altra azienda, tu potresti sparire e aprirti una palestra, fare qualcos'altro... ma almeno potremmo stare insieme, è stato mio padre a mettermi in questa condizione: è stato lui a volerlo, io odio la mia famiglia, odio Shane per quello che ti ha fatto, odio mio padre per come mi tratta, odio mia madre per avermi fatta nascere e soprattutto odio questa compagnia. È solo per questo che non posso stare con te, tu sei un wrestler! È questa la stupida regola, dovrei continuare a mentire sulla persona che amo per un lavoro? Per un posto  da general manager? Non è così importante, non quanto te". Cerco di calmarla, non può lasciare tutto così... se Stephanie non otterrà quel ruolo io verrò licenziato. "Fare qualcos'altro? Stephanie, io non sono un ereditiere come te! Non so fare niente a parte questo e ho bisogno di lavorare. A me piace lottare, e a te piace la compagnia. Basta negarlo a te stessa. L'hai sempre voluta tu, più di tuo fratello. A Shane non importa del wrestling, una volta morto tuo padre venderebbe tutto. È questo che vuoi? Vuoi lasciare tutto e far si che ci perseguitino i paparazzi, vuoi che diventiamo dei barboni? Amore no, non è questo che vogliamo. La compagnia è tua, con o senza di me. E soprattutto la tua vita è tua, posso promettere a tuo padre tutto quello che vuole: io ti tratterò bene, mi prenderò cura di te, non ti farò mai mancare nulla, faremo gli accordi prematrimoniali e faremo cinque figli se è questo che vuole. Non sono quello che si aspettava per te, però tu vuoi me e io sono questo. Sono un wrestler, non ho mai fatto altro nella vita se non questo, i miei genitori non sono nella top 100 dei più ricchi d'America, non ho una laurea, non ho i vostri soldi e non sono nessuno ma io ti amo Steph e sei tutto quello che ho. Non mi interessa se mi manderà via, voglio la nostra felicità. Non è giusto che tu rinunci ai tuoi sogni, io ci penserò a me ma tu devi pensare a te". La bacio dopo averle asciugato le lacrime con le dita, ora sembra stare meglio e sono stanco di vederla così. "Non ti licenzieranno, se dovessi farcela avrò pieni poteri sullo show... Bruce andrà a fanculo al suo posto" risponde sorridendomi, fino a un anno fa non mi sarei mai aspettato che lei avesse un lato debole ma sapere che si fida di me non ha prezzo. La amo, non so cosa farei senza di lei. Vince non può scoprirlo adesso, altrimenti tutto andrà a puttane. "Se dovesse andare male non andare alla New Japan" afferma convinta, oggi Jo partiva per il Giappone e immagino già quella pussy di Sean con il fazzolettino in aeroporto mentre finge di piangere per la partenza del suo portafogli. Spero che Jo lo lasci, solo lui può farsi mantenere da una donna con problemi mentali. È crudele. "Non andrà male, io ho te". "Felice che non sei capitato con Sean nella brand extension?" Mi domanda ridendo. "Beh, per fortuna ho potuto scegliere dove stare". "Quindi non è perché ti piace stare con me, eh?". "Tu hai scelto dopo di me, non ricordi niente della riunione?". "Non ho scelto, sono gli autori a trattarci come coppia". "Noi siamo una coppia, non è vero?" Le domando ironico, quando lei risponde: "Avevo già scelto prima di arrivare lì, non sono così sprovveduta. È stata una coincidenza". "Una coincidenza? Anche tu volevi stare a Smackdown? E dai, ne avevamo parlato prima di scegliere". "Ciò che dici si discosta totalmente dalla versione ufficiale". "Amore, è la tua vita. Quando lo scoprirà dovrà solo accettarlo. Non mi lasciare più, non riesco a stare senza di te". Si siede sulle mie gambe per poi riprendere a baciarmi, mi ha spostato i capelli dalla fronte e le sfioro di nuovo il viso: "Mi mancavi" mi sussurra a pochi centimentri dalle labbra, per poi aggiungere: "Non ti lascerò più, te lo prometto". Mi bacia, risvegliando in me la voglia di farla mia: la avvicino a me mentre mi continua a sfiorare le labbra con le sue, vederla nuda con qualcosa di mio addosso mi eccita sempre ma questa volta ha iniziato subito a toccarmi con entrambe le mani. Mi appoggio di nuovo ai cuscini del divano con la testa, mi sto godendo il momento e finalmente non si parla più di Vince. Ogni volta che lo incontro è difficile non pensare a cosa faccio con sua figlia, non posso non pensarci e mi imbarazza parecchio ma allo stesso tempo me la fa desiderare ancora di più. Scende dalle mie gambe per poi inginocchiarsi di fronte a me, allargo un po' le gambe e subito inizia a leccarlo come al suo solito. Le prendo i capelli tra le mani, quando succede in ufficio mi sento potente con lei ai miei piedi ma in questo momento penso solo a ciò che mi ha detto prima, a cosa direbbe Vince se sapesse che cosa sta facendo la figlia che tanto ama. Chiudo gli occhi per godermi la sensazione quando sento il telefono suonare: "Rispondi" afferma staccandosi da me, ma le spingo di nuovo la testa con entrambe le mani. "Continua" rispondo, provando ad ignorare la suoneria fastidiosa del telefono accanto a noi. Continua a farlo e riprendo ad eccitarmi quando allungando il braccio solleva la cornetta: "Pronto?" La voce di Shawn dall'altra parte è più irritante che mai. "Pronto?" Cerco di non fare rumore e provo a rimettere a posto il telefono ma Steph me lo ripassa: "Pronto? Mi senti, Hunter?" Shawn sta gridando come uno stupido dall'altra parte, come può rovinarmi questo momento? "Sì, dimmi" rispondo secco. "Beh, ti ho chiamato per dirti che ho una buona notizia. Non sei pronto a tutto ciò". Vorrei tagliare corto, Stephanie ha alzato lo sguardo e continua a darmi piacere e non riesco a dirle di smettere. "Non ho tempo" rispondo cercando di convincerlo ad attaccare ma mi rendo conto di essere stato troppo diretto: "Veloce" affermo provando a non ridere. "Ehm... ok. Tornerò a lottare! La mia schiena è guarita! Il medico mi ha detto che con un po' di fisioterapia posso riprendere a fare sport! Tornerò nel ring Hunter,tornerò!". Stephanie mi sorride con gli occhi ma io rimango spiazzato: "Sei serio?" Gli chiedo cercando di concentrarmi sulla telefonata, questa stronza sa quello che fa... "Lo giuro! So che sembra incredibile ma io mi sono svegliato l'altro ieri che non avevo più dolore... ho fatto una lastra, la mia schiena è tornata a posto! Da sola! Senza interventi! Hunter, questo significa solo una cosa". "Che mi stai rompendo i coglioni" rispondo, Stephanie sta continuando a insistere sulla punta e non ho intenzione di ascoltare questo imbecille: "Ah sì? È questo che pensi di me? Ti ho chiamato perché io in fondo spero che tu sia ancora una persona buona... fai cagare! Io ho ricevuto un miracolo... la mia schiena è guarita da sola, non sarebbe stato possibile operarmi nemmeno per il migliore del paese e tu mi dici che ho rotto i coglioni? Senti, che cosa hai da fare di più importante? Lo so che ti trombi Stephanie, vai pure avanti a farlo. Deficiente! O forse dovrei dire a Vince con chi passi i giorni liberi?". Da quando questo stronzo sa di noi? Stephanie sta cercando in tutti i modi di farmi cedere e non riesco più a nascondere il respiro affannato: "Sta succedendo proprio in questo momento, sai?". Segue un silenzio dall' altra parte. "Che cosa? Hunter, fai schifo!" Esclama per poi attaccarmi il telefono. Poso la cornetta sul tavolo, Stephanie ha smesso improvvisamente e mi domanda: "E se lo dirà a qualcuno?" "Amore, non lo dirà a nessuno. Shawn si fa i cazzi suoi. Riprende a leccarlo sulla punta, questa volta con più decisione di prima facendomi riprendere ad ansimare: adoro quando si prende gioco di me, farmelo fare al telefono è stato come essere in ufficio con qualcuno dietro alla porta ma ci interrompe un'altra chiamata: "Ignoralo!" Esclamo cercando di convinverla a non rispondere al cellulare, ma lo afferra con una mano mentre con l'altra continua a stimolarmi: "Pronto?" Afferma mettendo la chiamata in vivavoce mentre mi guarda negli occhi complice. "Steph,come sta Amber?". La voce di Vince è un incubo, le afferro la mano per cercare di staccarla ma lei continua ridendo. "Sta meglio,  è sveglia... sta guardando la TV adesso" afferma cercando di trattenere le risate, non lo trovo per niente divertente ma provo a rilassarmi, in fondo non può vederci... "Ah, ottimo. Povera ragazza, portale i miei saluti". "Ok, ciao papà". "Aspetta!" Esclama Vince dall'altra parte. "Volevo avvisarti di una cosa: Shawn Michaels tornerà. Non era previsto tutto ciò, ma a quanto pare è guarito. Ho chiesto un secondo parere medico ma sembra tutto ok. Tu quando tornerai? Devo parlarti di una cosa per il ruolo che mi hai chiesto". Quel cretino ha chiamato tutto il mondo? Non lo voglio vedere al lavoro... "Ottimo, ne parliamo tra un paio di giorni. Amber sta molto male, ha bisogno di cure e di affetto in questo momento" risponde provocandomi, sto cercando di non gemere e per fortuna la televisione copre i miei sospiri. Amber... "Tesoro, è urgente. Se vuoi essere general manager devi essere presente, dovrai scegliere il tuo roster e devi conoscere le persone con cui avrai a che fare. Io voglio che tu abbia quel ruolo, ma sai che non posso dartelo così: ho bisogno dell'approvazione di tutti, e non la avrai se resti assente troppo tempo". Non riesco più a trattenermi, Steph sta quasi ridendo mi guarda negli occhi mentre risponde: "Non mi accontenti mai". "Che cosa? Amore, io cerco sempre di aiutarti ma tu devi dirmi che cazzo stai facendo in questo momento. Perché non puoi tornare? Discuteremo domani del ritorno di Shawn, è un passaggio importante". Cerco di fare silenzio ma sto per finire, Vince potrebbe sentirmi e tutto questo mi eccita più che mai. "Te l'ho detto, Amber è da sola in ospedale. Papà, tornerò domani. Ok? Ti voglio bene". "Ok... ti voglio bene amore mio". Aspetto che chiuda la telefonata per lasciarmi andare, finalmente posso smettere di curarmi dei miei gemiti e posso urlare: mi sorride soddisfatta, spogliandosi dalla mia felpa lascia che io le venga sul seno. Mi lascia andare per poi baciarmi, prima lo lecca un po' per farmi allontanare e le sussurro: "Lo sa che cosa fa la sua bambina, vero?" "No..." risponde senza esitare, se solo Vince ci avesse sentiti saremmo stati nella merda entrambi. "Se lo sapesse ti picchierebbe". "Fallo tu, se hai il coraggio" risponde per provocarmi, ma salta immediatamente per una pacca sul gluteo. "Sono costretto a punirti, sei una stronza". "Perché?" "Perché tuo padre avrebbe potuto sentirci... non farlo mai più". "No, questo livello è superato. Ora c'è il livello difficile". "Ovvero?" Le domando per poi baciarla. "La villa a Greenwich". "Che cosa?" Steph é impazzita, non entrerò mai più in casa di suo padre. "Hai capito benissimo. Dobbiamo farlo in casa sua...". "Godi a prenderti gioco di tuo padre?" Le domando serio. "Se superi anche questa lo facciamo nel suo letto... immaginati che bello vendicarci di tutti i mesi in cui ci ha tenuti lontani...". "Non male" le sussurro sulle labbra. "Ma non è una buona idea". "Papà sarà in Europa tra una settimana. La casa è libera, mia madre sarà alla casa al mare e i domestici quasi tutti in ferie. Non lo saprà mai". "Steph, sei una stronza".

The Game is over (She never recovered parte 2)Where stories live. Discover now