Capitolo 38

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Dal diario di Paul Levesque
Non ho mai avuto la possibilità di chiederti, Jo, se tu abbia mai più voluto avere figli. Eddie e Benoit avevano minacciato Angle di fargli mantenere il silenzio con me, non avevo più visto Kevin e Scott da quando avevano lasciato la WWE ma sapevo che c'era un segreto che mi era proibito conoscere. Tutti bisbigliavano il nome di Waltman,  ma anche quando abbiamo chiarito anni dopo non me ne ha mai parlato e io non ho mai avuto il coraggio di domandarglielo. Potrei farlo ora, potrei invitarlo a bere una tisana dal momento che a entrambi è stato proibito di toccare alcolici per motivi diversi e invece di parlare di fisioterapia e di quando eravamo giovani potrei rischiare di far venire un infarto anche a lui e domandargli se tu e lui abbiate mai provato a far famiglia come si speculava allora. So che hai sempre voluto essere madre, so quanto ci hai sofferto e per quanto io ti abbia più volte chiesto scusa non potrò mai perdonarmi di aver potuto diventare genitore senza di te. Sono stato più fortunato di te su questo, e non lo trovo giusto. Le mie figlie si avvicinano a me solo quando vogliono qualcosa, sono stato assente troppi anni quando erano piccole e ora che sono adolescenti è praticamente impossibile costruire un rapporto, nonostante io abbia a disposizione tutto il tempo del mondo. Sicuramente mi vogliono bene, quando ho rischiato di morire per loro è stato un trauma, ma nonostante questo credo che non sarò mai per loro quel tipo di padre a cui raccontare dei propri problemi. Quando loro sono nate lottavo ancora, non ero mai a casa e quando tornavo ero così stanco che dormivo piuttosto che presentarmi ai loro amichetti che venivano da noi, ora non posso pretendere di poter sapere chi sono i ragazzi che entrano nelle loro stanze ma posso solo urlare di tenere la porta aperta in mia presenza. L'ultima cosa che vorrei sarebbe sapere è che loro sono già così cresciute da avere dei fidanzatini. Tu eri pronta a lasciare il lavoro, volevamo fermarci insieme e aprire la nostra scuola... non mi importava ancora di Vince e della sua opinione, spero che tu possa ricordare quanto ci siamo divertiti in quegli anni e di come improvvisamente essere wrestler fosse passato in secondo piano quando abbiamo provato a creare una famiglia. Non pensavamo nemmeno ai soldi, ogni sera io e Shawn provavamo le battute nel backstage per i promo ed eravamo quasi un gruppo di amici più che colleghi. Quando ho iniziato pensavo solo a quando avrei iniziato a guadagnare bene, i primi anni sono stati difficili e quando uscivo dal lavoro sotto sotto ogni giorno mi abbattevo sempre di più pensando al mio destino, non ero pronto a cucinare hamburger tutta la vita. Shawn è stato un vero amico con me. In WCW prendevo abbastanza per vivere bene, in fondo ero solo un pivello e non avrei potuto pretendere di più e ho cambiato federazione per soli cento dollari in più a incontro... mi fa sorridere questa storia, oggi non credo che avrei preso la stessa decisione ma all'epoca ero solo un fallito che stava provando a farcela nella vita, Killer Kowalski mi usava per reclutare persone nuove nella sua scuola e mi dava i soldi in mano di nascosto dagli altri ogni volta che riuscivo a convincere qualcuno ad entrare nel suo ring. Ero solo un fallito che voleva comprarsi casa in Connecticut, se non fosse stato per Shawn avrei dovuto aprire un mutuo ma lui mi ha aiutato. Non smettevo mai di ringraziarlo, ma lui rispondeva sempre: "Sono solo soldi, non preoccuparti". Non ho mai capito la sua mentalità,  lui riesce sempre ad essere così tranquillo in qualsiasi situazione. Quando abbiamo scoperto il nostro destino mi sono buttato sul lavoro, nulla sembrava più avere un senso. Il mio unico scopo era lavorare, fare soldi e avere successo. Solo lì mi sentivo realizzato, utile a qualcosa. Quando ho scoperto che finalmente sarei diventato padre credevo che quando Steph avrebbe partorito mi sarei preso uno stop, che avrei smesso di lavorare da full-timer, ma non sono riuscito. Avrei voluto dedicarmi alla mia famiglia, i miei obiettivi di vita erano cambiati e stare con mia figlia mi faceva sentire realizzato, ma non è bastato per farmi fermare. Abbiamo iniziato a litigare io e mia moglie, ero infortunato e stare a casa con lei e una bambina che piange non ha fatto altro che minacciare il nostro matrimonio. Mi dispiace non esserci stato, non credo che smetterò mai di dirlo alle mie figlie,  ma tornare a lavorare e restare lontano da Stephanie ha solo giovato alla mia salute mentale. Stephanie non avrebbe mai mollato il suo lavoro, restare a casa in maternità la stava facendo soffrire e il mio matrimonio stava per finire... se non avessi fatto qualcosa forse avremmo divorziato, inizialmente mi sono sentito in colpa a lasciare Aurora con una baby sitter e abbiamo provato a portarla con noi, ma sono stato costretto a prendere coraggio e ammettere che non avrei potuto continuare a sentire mia figlia urlare mentre lavoravo. Quando ero al lavoro tutto andava alla grande, a casa imputavo a mia figlia ogni colpa del fallimento del mio matrimonio. Stephanie è una brava madre, ma abbiamo due visioni diverse di ciò. In fondo gli altri avrebbero fatto il lavoro sporco occupandosi delle bambine, avevo accettato questo modo di essere genitore e mi sono perso molti momenti delle loro vite. Quando tutti facevano il nome di Waltman in quel momento io ero l'unico che non aveva creduto a questa voce: non avresti mai avuto bambini, non potevo accettare il fatto che forse tu e lui stavate facendo qualcosa per averne. Avevo creduto che se non fosse stato con me non sarebbe mai successo. Il mio egoismo mi spingeva inconsciamente a pensare che io potevo ancora possederti,Jo. Per qualche assurdo motivo pensavo che non avresti mai potuto essere felice con Waltman, Masahiro non mentiva come sostenevano gli altri e io in fondo sapevo che lui non era giusto per te. Shawn me lo aveva detto più volte, avrei dovuto parlare con te dal momento che il pensiero che tu potessi aver chiesto a Waltman di fare famiglia mi tormentava. Ci tenevo ancora, ma non avevo il coraggio di ammetterlo a me stesso. Quella sera ho scoperto un lato oscuro del passato di mia moglie che avrei preferito non scoprire, in fondo solo io non ho mai avuto partner occasionali nella vita e non gliene faccio una colpa, ma quella sera tutti quanti hanno davvero esagerato. Mi sentivo un estraneo nella mia stessa casa, quei tre avevano un trascorso e io ero solo l'infame che aveva diviso il gruppo. Steph e Rebecca non vanno d'accordo ancora oggi, non posso costringerle a piacersi, ma una cosa è certa: un pensiero mi attanagliava a quella cena e non era il passato di Steph. Pensavo solo a quella voce che avevo sentito da Shawn, al tuo improvviso ritorno a casa, a Masahiro che sul set non mi rivolgeva la parola e soprattutto a quando abbiamo provato a concepire. Mi sembrava impossibile di aver sentito bene, non poteva essere vero. Non ho mai creduto a questa voce, per quanto io fossi convinto all'epoca, quel giorno in cui abbiamo avuto la conferma è stato definitivo per mettere fine nella mia mente a questo sogno con te.

The Game is over (She never recovered parte 2)Where stories live. Discover now