Capitolo 29

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Dal diario di Paul Levesque
"Mio suocero fece di tutto per mettermi in imbarazzo, a posteriori penso che ciò che ha detto quella sera sia nulla in confronto ad altre affermazioni che ha fatto nei miei confronti, ma in quel momento mi sono sentito continuamente provocato. Mi punzecchiava per divertimento, perché sapeva che avevo le mani legate e non avrei potuto evitarlo per il resto della vita. Rispondere male al mio capo avrebbe comportato la fine della mia carriera ma allo stesso tempo non volevo che mi giudicasse per ciò che sono a livello personale. La sua immensa collezione di auto era soltanto un espediente per chiamarmi povero in ogni lingua del mondo: so che a lui non interessa realmente del mio patrimonio, aveva paura che io lo spodestassi dal suo ruolo di unico decisore in azienda ed ero anche sulla strada giusta,  potevo sfruttare i poteri di Steph per costruire il mio personaggio e nonostante giocassi sporco manovrando le carriere di tutti gli altri non poteva non riconoscere che sapessi fare bene il mio lavoro. La WCW non era più un problema, The Game era all'apice della sua fama e l'avevo talmente reso mio quel personaggio da non aver nemmeno bisogno di un copione. Mi sentivo me stesso, io e Stephanie lavoravamo in squadra e stavamo vivendo una vera e propria età dell'oro: gli ascolti andavano bene a Smackdown, il mio conto in banca aveva raggiunto cifre a più zeri seppur non a livelli del boss, io e Steph andavamo a visitare case da comprare in New Hampshire nel tempo libero, nessuno dei colleghi osava più contraddirmi o mancarmi di rispetto e per le nuove leve ero di ispirazione. Avevo perso molte amicizie, Waltman e io abbiamo avuto una discussione importante poco dopo la cena della discordia con i miei suoceri e ho definitivamente tagliato i ponti con lui: Kevin e Scott lo hanno seguito a ruota, con Shawn non parlavo molto ed era più un rapporto unilaterale da parte sua. Mark non faceva altro che darmi consigli di merda, oggi andiamo d'accordo e l'ho perdonato per aver parlato a sproposito ma a quei tempi credevo fosse il mio unico vero amico: era l'unico che assecondava ogni stronzata avessi in mente di fare, l'unico che aveva il mio rispetto e soprattutto l'unico che non facesse parte dello schieramento di Jo. Così lo chiamavamo io e lui, da quando avevi lasciato si erano create due fazioni negli spogliatoi ormai: coloro che mi odiavano per averti fatto del male e i miei nemici in generale che si erano uniti allo storico duo Eddie- Benoit, i cavalieri della giustizia secondo Mark e i froci in segreto secondo me; e poi c'erano coloro che stavano dalla mia parte, come Steph, Mark e pochi altri leccaculo che speravano che rimanendo neutrali avrebbero ottenuto qualche vantaggio con il capo. Eduardo non faceva altro che provocare risse a caso, avevo capito le sue intenzioni: gli piaceva essere al centro dell'attenzione, l'unico motivo per cui non riuscivo a sconfiggerlo era il suo bodyguard, un metro e ottanta di statura per quasi un quintale di muscoli e una perenne incazzatura che lo caricava peggio di una molla. Nonostante questa spina nel fianco ero riuscito a imporre la mia supremazia: avevo il rispetto che meritavo e il mio posto d'onore durante le trasferte in fondo al bus, un contratto con voli privati e hotel di lusso che mi permettevano di sentirmi un gradino sopra agli altri. Tutto ciò è ridicolo, non mi importava realmente della banda dei latinos e dei falsi gossip che metteva in giro Angle nè dei nuovi coglioni arrivati, colleghi che oggi rispetto... Shawn era la voce della verità, era l'unico a non avere davvero uno schieramento escludendo Bradshaw, lui era solo quello escluso in quanto testa di cazzo, e questa cosa mi insospettiva: si comportava come un pastore e dispensava consigli di fede a chiunque vivesse un attimo di crisi. Pregava prima di entrare in scena, la catenina d'oro con il crocifisso brillava sul suo petto come la medaglia dell'atleta olimpico e nonostante le mie persecuzioni insisteva nel portare avanti le sue convizioni di fede. Quando aveva iniziato a circolare la voce che sarei andato a cena dai suoceri mi aveva dato un consiglio: "Scappa finché sei in tempo, i problemi si lasciano fuori dal letto e andando a letto col tuo capo hai firmato un patto col diavolo". Mi sembrava soltanto una stupida massima da predicatore, avrei ascoltato più volentieri quello stupratore pedofilo di Brother Love piuttosto che le sue parole. Shawn voleva tornare in azione e aveva scelto proprio me come avversario, io invece avevo scelto di fare bella figura davanti al mio capo e volevo soltanto farmi voler bene in privato per poterlo sfruttare a mio vantaggio. Dopo quella cena gli sono piaciuto, ho risposto alle sue provocazioni e nonostante le prese in giro sono riuscito a tenergli testa. Ero diventato come un figlio per lui,  forse più il figlio adottato che contava meno degli altri, ma avevamo pur sempre quel tipo di rapporto. Mi bastava soltanto assecondarlo durante i giri in moto della domenica e gli aperitivi di lusso sul suo yacht, dirgli che il suo completo beige lo rendeva più figo del solito e farmi qualche levataccia per andare in palestra insieme alle quattro del mattino. Grazie al mio nuovo rapporto con lui ho licenziato Waltman, era il mio obiettivo: Sean e Shawn erano molto uniti, a Waltman non erano piaciute le mie parole su di te, Jo, e mi aveva accusato di averti abbandonata, di avere un animo crudele. La realtà era che anche lui era troppo fragile per starti accanto, quando mi ha parlato era strafatto di anfetamine e avrei potuto sbriciolarlo con una sola mano. Non so perché non l'ho fatto,  forse perché ti avrei fatto altro male uccidendo il tuo fidanzato. Mi era davvero salito l'istinto omicida, lui era la causa di ogni mio problema di coscienza nei tuoi confronti secondo il me dell'epoca e non riuscivo ad ammettere che nonostante io avessi ogni cosa desiderassi con Steph ero profondamente geloso di lui e di ciò che avevate. Eravate complici, in un modo sbagliato e distruttivo, ma in quel momento lui condivideva più sentimenti con te di quanto avessi fatto io nell'ultimo periodo. Ero geloso delle attenzioni che gli davi, dei suoi racconti delle vostre vacanze coi bambini, della vostra famiglia e di tutto ciò che io non avevo. Lui aveva te. Per qualche strano motivo la cena a casa McMahon ha cambiato la mia vita, forse perché Vince mi aveva indotto a fare ciò che lui desiderava o forse perché c'era qualcosa in quel Martini Dry, ma ero più convinto che mai di essere il migliore. Credevo che non mancasse molto all'apice del mio successo, Vince mi avrebbe trattato meglio degli altri se solo fossi diventato il genero perfetto per lui e un buon marito per Stephanie. La cena inizialmente sembrava essere un disastro, non c'è nulla di più imbarazzante di avere una conversazione personale con il proprio capo e tu lo sai bene: Vince è sempre stato piuttosto aperto con noi, credevo che il giorno in cui abbiamo partecipato alla sua festa di compleanno su Sexy Bitch, il suo yacht che oggi ha venduto per obsolescenza, sarebbe stato il giorno più imbarazzante della mia vita, ma mi sbagliavo di grosso. Sapevamo che per ottenere ciò che volevamo avremmo dovuto assecondarlo, a lui piace avere approvazione sulle sue scelte di merda. Quando ero solo un suo dipendente non ho mai pensato a lui come una persona alla quale avrei voluto bene: era solo il capo, oggi io e lui abbiamo un rapporto di amore e odio. Mi ha dato molte possibilità, lui credeva davvero nelle mie intenzioni con sua figlia, forse più di quanto ci credessi io. Voglio bene a Stephanie, lei è una persona speciale ma probabilmente se non fosse stata la figlia di Vince non mi sarei sentito così in dovere di sposarla. Non volevo deludere suo padre, non volevo perdere il lavoro,  non so perché ho fatto quella promessa quella sera ma non avevo idea in cosa mi sarei cacciato. Ero preso da lei, ma forse ciò che mi piaceva di più era la mia nuova vita da protagonista della federazione, mi piaceva averla accanto per il suo supporto morale e insieme a lei stavamo costruendo quello che volevo, Vince si fidava di me e di lì a poco sarei tornato un booker per poi passare nella dirigenza... mi sono fatto prendere dalla situazione, ciò che mi ha indotto a litigare con Waltman non era gelosia, non era un motivo reale... ero io contro i miei sensi di colpa, sapevo in cuor mio che nelle sue mani non avresti avuto più controllo e mi dispiace sapere che oltre a te ho quasi perso un amico. Sean voleva togliersi la vita, gli avevo tolto tutto quello che aveva cacciandolo dal lavoro e mi ero comportato di merda come ho fatto con te. E poi c'era Shawn, il mio migliore amico. L'unica persona che mi è davvero rimasta accanto in ogni momento, nonostante io continuassi ad evitarlo lui aveva sempre una buona parola per me: mi dava consigli che non ascoltavo, non mi odiava come facevano gli altri ed era l'unico che riusciva a guardare oltre la corazza che mi ero creato. Non so se sia stato davvero Dio a cambiarlo o se forse abbia solo ascoltato sè stesso, ma era davvero una persona nuova. Tutto ciò mi infastidiva, ero geloso del controllo che aveva sulla sua vita, di come non gli importasse più del pensiero degli altri e fosse genuinamente amico di tutti. Ha combinato tanti casini in precedenza ma si è scusato con ogni singola persona che ha ferito. Pure con Bret. Se solo penso agli Hart mi sale ancora il vomito, ciò che abbiamo fatto è stato orribile e mi pento di non aver detto di no al capo quella sera. Tu Jo non avevi colpe, ti avevo messo in mezzo io. Vince insistette molto quella sera su Shawn, non potevo più evitarlo: io e Shawn a Summerslam, il suo ritorno era confermato e Vince ci teneva così tanto a lui che gli aveva mantenuto un posto d'onore nella card. Ma ora c'ero anch'io: secondo lui meritavo un posto inportante, in quanto suo nuovo uomo di punta non poteva lasciarmi ai margini. Ci teneva molto a questo incontro e io non avevo modo di spiegare i nostri problemi: per Shawn era tutto superato, per me lui era una nullità. Non sapevo bene cosa dire, non so perché ci fossimo persi di vista e perché tutti credevano che sarei stato felice di sfidarlo e sentivo che qualcosa di irrisolto si poneva tra noi due nonostante avessimo formalmente sepolto l'ascia di guerra durante il mio ricovero. Ma dopo quel giorno cambiai idea, forse sotto costrizione del suocero o forse perché qualcosa tra di noi si era risvegliato. La nostra amicizia non era mai finita, Shawn aveva ancora un posto nel mio cuore".
Greenwich, 10 luglio 2002
Pov. Triple H
"Ti piace il filetto? È il piatto preferito di mio marito". Inizio a non sopportare più gli eccessivi riguardi di Linda nei miei confronti, Steph sta mangiando in silenzio a piccoli bocconi mentre Vince ha un po' esagerato con l'alcol: il suo viso arrossato suggerisce che debba prendersi una pausa, non ho ancora svuotato il mio bicchiere di vino per paura che la cameriera lo rabboccasse immediatamente e ho fatto bene. Tutto ciò che abbiamo mangiato era davvero buono per fortuna,  anche se credo mi rimarrà tutto sullo stomaco per la tensione che c'è nell'aria. "Paul... dimmi la verità: perché non passi più il tempo con i tuoi colleghi? Ti vedo in trasferta, capisco che tu e Stephanie siete una coppia adesso ma nessuno ti rivolge più la parola". Davvero Vince è al corrente di queste cose? Che cosa importa a lui? "Io non lo so... ma nemmeno mi importa, faccio il mio. Meglio non dare troppa confidenza al lavoro". La verità è che nemmeno vorrei passare il tempo con quegli sfigati, chi vorrebbe? "È strano questo tuo cambiamento... Prima avevi un bel gruppo, ora sento molte voci negative sul tuo conto". "Vuol dire che ho fatto successo. Loro sono miei rivali, tutti vogliamo la stessa cosa: una cintura sono soldi, non si può essere amici di chi vuole rubarti il posto di lavoro. L'ho imparato a mie spese, in passato mi sentivo sempre dietro agli altri". "Papà, è normale che siano tutti un po' invidiosi. Non si aspettavano che avrebbero lavorato per me dopo la brand extension e poi abbiamo reso tutto pubblico... a me da fastidio tutto ciò, ho inviato una e-mail a tutti per una riunione ma non si è presentato nessuno. Questi continuano a scioperare, mi prendono per il culo. Hanno protestato per il cambio roster di Jericho, pensano che Paul sia un privilegiato. Fino ad ora ho cercato di essere loro amica, ma sembra che a nessuno importi. Non sono mai contenti". Stephanie ha smesso di mangiare, so che la situazione fa schifo e non credevo che ne avremmo parlato stasera ma Vince subito interviene. Le prendo la mano da sotto al tavolo, probabilmente si arrabbierà per ciò che ha sentito: "Vi avevo detto che ci sarebbero state delle conseguenze. Tu, Stephanie, hai scelto di ignorare le mie regole... e ora richiedi il mio intervento?". "Pensavo che ti importasse, sarà meglio allora che rimani fuori dai gossip di spogliatoio. La nostra storia non c'entra niente con questo, mi prendono in giro perché sono più giovane di loro. Le tue regole sono inutili papà, perché io devo essere l'unica al mondo a non poter uscire con chi voglio?". "Paul, tu come risolveresti la situazione?" Vince si è voltato verso di me inaspettatamente, mi coglie di sorpresa questa sua domanda. "Stai scherzando, vero? Lascialo fuori per una volta, ti piace sempre mettere in mezzo il mio ragazzo?". Vince sta ignorando sua figlia per rivolgersi a me: "Tu che faresti? Siete una coppia,no? Dalle dei consigli, è così che funziona un rapporto,non è vero?". "Papà, dici sempre che il ruolo è mio! Che ti salta in mente? Risolverò da sola il problema,  da domani si cambia registro". "Non vuoi un suo parere? Conosce quella gente meglio di te, Steph, sono sicuro che sappia aiutarti. Paul, che faresti tu? Non c'è una risposta sbagliata, ci sono solo le buone idee e le idee di merda". Mi sento un po' in imbarazzo, non sono mai stato coinvolto in decisioni del genere ma Vince aspetta una mia risposta: "Io credo che loro non abbiano capito davvero chi è al comando. Steph ha cercato di essere gentile con loro per instaurare un buon rapporto di fiducia ma hanno dimostrato di essere inaffidabili: se loro non si fidano di lei allora lei non si deve fidare di loro". "Buona osservazione..." interviene suo padre scuotendo la testa. "Sapevamo fin dall'inizio che la nostra relazione avrebbe ostacolato il lavoro, ma io ottengo ruoli da lei perché la rispetto,  perché ci consultiamo e credo nel suo lavoro. Nessun altro la vede in questo modo. Pensano di poter fare quello che vogliono con lei. Io farei così: se fossi al posto suo li inviterei ad una festa aziendale, nessuno direbbe mai di no ad un aperitivo offerto dall'azienda. Poi quando tutti sono arrivati ne approfitterei per parlare della situazione e minacciare un licenziamento di massa. Colui che parlerà per primo verrà cacciato seduta stante per mettere un po' di paura. Questo è quello che io farei, ovviamente lei deve decidere". Lo sguardo di Vince si è illuminato, la sua idea gli è piaciuta e subito esclama: "Perfetto! Allora fallo! Se credi che possa funzionare mettilo in pratica". Rimango un attimo spaesato, sono sicuro che sia ironico. "Era solo un'idea... Steph, tu che ne pensi?" Le domando guardandola negli occhi. "Per me potrebbe funzionare... nessuno verrebbe se fossi tu ad invitarli, ma allo stesso tempo nessuno mi prende sul serio. Io mi occupo della festa, quando saranno tutti presenti inizierai tu a parlare". Vince sta sorridendo sotto ai baffi, mi sembra fin troppo esaltato ma non riesco a credere che mi stia lasciando così tanta autonomia: "Steph ci sa fare, ma ha bisogno di aiuto: te la cavavi bene come booker, potresti ritornare a esserlo. Hai il rispetto di tutti e non sei amico di nessuno: la situazione è perfetta, e poi se un giorno farete sul serio dovrete collaborare sul lavoro. Saresti il marito di una McMahon, il tuo ruolo in azienda cambierebbe. Sempre se tu e lei vi sposerete, non so ancora quali siano le tue intenzioni". Vince è felice che io e sua figlia ci frequentiamo, è per caso ubriaco? Se io e Steph dovessi sposarci mi lascerebbe decidere, io ora sono un booker. "Grazie Vince per la promozione". "Non c'è di che. Ma ora rispondi alla mia domanda: che intenzioni hai con Stephanie? È qualche mese che fate sul serio, avete parlato di convivenza e di bambini... ma concretamente? Sii chiaro, i primi mesi tutti sono innamorati". "Io la amo. È vero che andremo a convivere e che vorremmo dei figli in futuro, ma non abbiamo ancora programmato. Io vi prometto che voglio sposarla, ma per ora mi sembra affrettato. Voglio fare con calma, è la mia ragazza da poco". "Parlando in termini ufficiali, direi di sì" sbuffa di nuovo per poi raccogliere la salsa della carne con un pezzo di pane. "Vincent,non mettergli pressione" afferma Linda, per poi riprendere: "È una persona seria, lo abbiamo capito. Lascia che si godano la vita da fidanzatini, dopo il matrimonio tutto cambia". "Ad averlo saputo prima non avrei avuto tutta questa fretta" risponde malamente a sua moglie. "Tornando a noi, da domani riprenderai a partecipare alle riunioni. Sono stato costretto dalle circostanze a mandarti via, ma hai potenziale. Ragazzo, tu hai carattere. Tu sì che sai come si lavora qui. Sono contento che tu sia maturato. Ma c'è una cosa che vorrei capire: Michaels mi ha chiesto di tornare, come sai è una vecchia leva e lui è uno di famiglia per me. L'altro giorno abbiamo negoziato per la sua posizione a Summerslam e mi ha fatto una richiesta particolare: vorrebbe che fossi tu a rimetterlo in gioco. Mi ha detto che sei un buon amico per lui, che sei stato il suo pivello nella DX e che ti considera il migliore". Svuoto il bicchiere di vino, perché devo sempre sentire questo nome? "Ecco, io..." rispondo esitante, la cameriera mi ha rabboccato subito il calice di rosso e sono in difficoltà. Mi ha appena dato una promozione, non posso deluderlo. "Qual'è il problema? Perché sei così esitante?" "Non me ne avevi parlato papà" afferma Steph chiedendo alla cameriera di portarle via il piatto. "Mi è venuto in mente nell'attesa, il loro duo era popolare". "Non c'è nessun problema" rispondo bevendo altro vino. "Perfetto! Allora si farà. Immaginate le facce dei fan? Hunter Hearst Helmsley contro l'Heart Break Kid. Quasi due anni dopo  un incontro con uno dei volti attuali della federazione. Immagino che Shawn sia cambiato molto in questo periodo, l'ho visto più serio. Si merita una seconda possibilità. Tu ne saprai più di me, immagino. Eravate davvero un bel team". "Beh sì, lui è cristiano adesso" rispondo rimnendo sul vago, non parlo con quello stronzo da mesi e ogni volta è un accollo ma Vince crede ancora che noi siamo amici. "Ha aperto una scuola di wrestling nel frattempo,  lo sapevi? Chi lo avrebbe mai detto, quel ragazzo...". Linda ha finito di mangiare la sua carne e si sta intromettendo nella conversazione. Rischio quasi che mi scenda il vino di traverso, Steph interviene subito dandomi una botta sulla schiena. "Il match si farà, possiamo smettere di parlare di lavoro?" Domanda in modo diretto ai suoi. "Certo, ne parleremo meglio domani" risponde Vince riprendendo a mangiare ma subito domando: "Perché domani? Insomma, manca più di un mese a Summerslam e non sarà difficile fare la scaletta. Si tratta solo di quello, per le prove ci basta una settimana". "Ah sì? E con la storyline? Come la mettiamo? Bisogna reintrodurre il personaggio, lui vuole iniziare subito". "Non è possibile". "E perché no?" Ribatte Vince sconcertato. "Beh, perché dobbiamo pensarci su prima. Vero amore? Dobbiamo prima decidere se Shawn apparterrà a Raw o a Smackdown, poi trovargli degli avversari e farlo arrivare a Paul in un modo costruito...". Steph è accorsa in salvataggio, per fortuna lei ha sempre la risposta pronta. "Semplice: non appartiene a nessun brand al momento e nemmeno è necessario. Farà giusto qualche apparizione e poi vedremo se assumerlo sotto un'etichetta. Lui è un personaggio storico della nostra federazione, potremmo usarlo come meglio crediamo. E poi non vi farà male lavorare con lui, ha esperienza". "Ma non potremmo lasciare la sorpresa al pubblico fino a Summerslam?" Domando esasperato al capo. "Perché? Non vuoi per caso lavorare insieme a Michaels? Non c'è problema, troveremo qualcun altro a sostituirti nel main event. Mi sembra stupido da parte tua sottrarti a tale compito". "No, non è affatto così. Ci penserò su, Vince, e poi le farò sapere". "Così mi piace. Potreste riformare quella vostra stable e poi litigare per qualcosa... la Dx potrebbe tornare per una sera". La Dx non tornerà. Jo faceva parte della stable, come la prenderebbe? Steph mi guarda sorridendo, sembra euforica per il mio nuovo ruolo e la conversazione con il capo è stata piuttosto pacata fino ad ora... "Papà, valuteremo anche con Shawn. Non ti preoccupare,  Paul e Shawn sono due professionisti seri, uscirà un main event che passerà alla storia". "D'accordo... chi vuole il dolce?" La cameriera è passata con un carrello a ritirare tutti i piatti sporchi, fino a poche ore fa credevo che sarei scappato di qui in preda alla rabbia ma ora sono più felice che mai... ho una promozione! "Nessuno è mai piaciuto così tanto a papà!" Mi sussurra Steph all'orecchio mentre Vince lascia un attimo la tavola per prendere uno dei suoi sigari, le sorrido compiaciuto quando me ne offre uno: "Questi sono i migliori... direttamente da Cuba". "Io non-" Sto per rifiutare ma Stephanie mi interrompe con una gomitata: "Prendilo o si offende" afferma con discrezione, accetto a mio malgrado il sigaro dalle sue mani e mi obbliga a fumarlo mentre me lo accende. Sento subito un sapore disgustoso, inizio a tossire mentre il capo è scoppiato a ridere: "Da oggi sarai un vero uomo. Che troietta, non hai mai fumato... è così che funziona,sono per le occasioni importanti". Sto per morire soffocato e la stanza si è riempita di fumo, per fortuna ora Vince ride con me. Ora che suo padre mi ha accettato mi sembra di essermi tolto un peso, io e Steph possiamo finalmente convivere.

The Game is over (She never recovered parte 2)Where stories live. Discover now