Capitolo 46

49 1 7
                                    

Sunrise, Florida
14 dicembre 2002
Pov. Triple H
"Steph" la chiamo girandomi dal suo lato del letto, non credo stia ancora dormendo. "Non ho voglia" sbuffa senza nemmeno girarsi, ma che ha capito? "No... io non riesco a dormire" rispondo abbracciandola. "Io dormivo però... fatti una camomilla". "Amore domani sarà il mio primo pay per view dall'infortunio". La sento girarsi dal mio lato, il suo abbraccio mi conforta. "Hey, non devi aver paura. Un po' d'ansia è normale, ma questa volta non farai nulla di così pericoloso. Shawn ha più esperienza di RVD e sa bene come colpire. Andrà tutto bene". "Non è questo" rispondo mettendomi comodo. "Ho già ripreso a lottare in TV da molto tempo, farmi male è un rischio del mio lavoro e mi sono già fatto male diverse volte... prima il ginocchio, poi lo strappo al quadricipite, diverse botte alla schiena, alla testa, mi sono anche rotto un dito quando mi allenavo da Kowalski. Non mi sono mai fermato, mi sono tenuto il dolore e ho ricominciato. Ma nessuna di queste volte avevo rischiato la vita. Forse la carriera se il muscolo non si fosse rigenerato bene, ma avrei comunque fatto altro, avrei insegnato e continuato nel booking per altri. Sarei comunque rimasto al tuo fianco, con i miei amici e la mia famiglia. Se fossi morto la scorsa volta Shane avrebbe continuato ad odiarmi. Tuo padre avrebbe pensato che forse era il momento per te di sposarti con chi vorrebbe lui. E non avresti potuto dire niente perché io non sarei stato qui a difenderti. Sarebbe finito tutto così e non avrei avuto il tempo di poter sistemare le cose con loro, nemmeno di poter continuare con la mia carriera. Ti saresti sentita in colpa perché mi avevi ripetuto più volte di non farlo. Non ci saremmo mai sposati, non avremmo neanche festeggiato un anno nella nostra casa. La tua famiglia mi avrebbe dato la colpa di averti abbandonata". "Però non è successo" risponde per poi baciarmi, non riesco a togliermi dalla testa le parole di Shane e se solo non avessimo avuto quel confronto lui e suo padre avrebbero continuato a pensare male di me. "Non avresti nemmeno preso la mia eredità". "Non mi sarebbe importato. Paul, perché hai questi pensieri? Shane non pensa davvero che tu faccia schifo, lo sai. Non ti odia. Lui ha un cuore buono, ora infatti sta legando con te. Ha detto quelle cose solo per proteggermi, ho avuto tanti uomini di merda nella mia vita ma anche se non fossi più qui nessuno penserebbe questo di te. Non pensare a lui in questo modo, stai bene e stai continuando con la tua carriera, sfiderai Shawn e riprenderai il tuo titolo. A mio fratello piaci, non lo vedevo così felice da un po'. Ti ha anche aiutato dandoti lo spazio che volevi nella card". Stephanie ha ragione, devo smettere di pensare alle sue provocazioni. Odio ciò che ha detto di me, il fatto che sia mio amico ora non significa che sia felice di vedermi con sua sorella. Non voglio rinunciare a lei, nonostante mi stia aiutando al lavoro dovrei essere più sicuro che chiedendo la sua mano lui non sia contrario a questa scelta. Non voglio nemici, io e lei siamo i McMahon-Helmsley in fondo... se la sposassi smetterebbero di odiarmi. Capirebbero tutti che io la amo, che devono portare rispetto a me e mia moglie. "Steph, ma Shane ha degli amici?" Le domando a bassa voce, so che dovrei farmi gli affari miei ma i comportamenti di suo fratello sono strani. "Ma certo che li ha, ma che domande mi fai?" Mi domanda a sua volta spiazzata. "Beh sai, la sua malattia... così, lascia perdere". "No Paul, perché ti interessa? Il fatto che abbia la ADHD non significa che non abbia dei rapporti umani, se è questo che ti stavi chiedendo. È pure sposato, ma come ti viene in mente? So che stai cercando di legare con lui ma non devi farlo perché ti fa pena, lui sta bene, ha solo qualche difficoltà a contenersi ma ha delle amicizie". "E tu li conosci i suoi amici?" Le domando incuriosito, se solo riuscissi ad entrare nella sua cerchia probabilmente Steph ne sarebbe felice e potrei capire cosa pensa davvero di me. "Qualcuno sì, quelli con cui si frequentava al liceo quando ancora vivevamo entrambi a casa. Non so molto di altra gente, so che al college era a capo di una confraternita e che ogni tanto si ritrovano ancora. Amore ma perché lo vuoi sapere? Mio fratello sta bene, ok? Non ti devi preoccupare, so che sei scosso perché ha cambiato ancora medicine ma per lui è normale, il fatto che cambi terapia periodicamente non significa che sia peggiorato. Mi ha detto che ti reputa il suo nuovo migliore amico, per lui è facile ossessionarsi con le persone ma sembra che voi abbiate molto in comune. Ha già un migliore amico ma non preoccuparti, lui sa che Shane ha tanti amici e poi tra voi è diverso, sei suo cognato". Sono il suo migliore amico? E ora che faccio? Questo significa che prima o poi mi chiederà quando avrò intenzione di chiedere la mano di Steph... "Sai, Shawn mi ha detto che dovrei stargli vicino in questo periodo. Che dovrei cercare di essere carino con lui dato che siamo parenti, insomma volevo capire cosa potessi fare per lui. Mi invita spesso a casa sua". "Invitalo anche tu da noi. Per me va bene, vi lascerò il vostro spazio. Anche se stai con me puoi sempre vederti con lui quando ti pare, anzi sono felice che tu e mio fratello siete amici. Finalmente anche tu vai d'accordo con qualcuno". "Che significa questo?" Le domando irritato. "Beh, a parte Shawn e Mark Calaway non conosco nessun altro dei tuoi amici. Esci sempre con i tuoi colleghi, io ti capisco perché facciamo una vita strana, sempre in viaggio... ma avere delle amicizie al di fuori del lavoro ti può servire a staccare un po'. Non dico che loro non siano dei buoni amici, che Ric Flair e gli altri non ti vogliano bene, ma parlate sempre e solo di lavoro, è inevitabile. Shane ha tanti hobby diversi dal wrestling, ti aiuterebbe a conoscere nuove persone". Anche lei con questa storia... io ho degli amici, perché le faccio pena? Anche Shawn con questo discorso stupido, non ne posso più di parlare di me. Vorrei solo sapere come poter chiedere a Stephanie di sposarmi senza avere problemi con la sua famiglia. "Steph, ma si può sapere che vi prende? Perché tu e Shawn pensate che io abbia bisogno di nuovi amici? Ok, non ho amici al di fuori del lavoro. È per quello che non li conosci, ho perso i rapporti con la gente di Nashua e quando ho iniziato con il wrestling... va be, lunga storia. Ma io sto benissimo, sono grande abbastanza per sapere che non mi serve essere popolare. Dopo lo scandalo in molti hanno smesso di parlarmi, ma dovrei piangere? Chi mi ha voltato le spalle era solo invidioso. E poi io ho te, non mi serve nessun altro". "Paul, io non intendevo dire che sei solo". "Ma continui a insistere. Io lavoro quasi tutti i giorni dell'anno, non ho bisogno di crearmi degli hobby per il tempo libero". "Amore, dico solo che dovresti iniziare a trovarne uno. Sei quasi morto, davvero vorresti continuare a lavorare così? Ti trasformerai in mio padre! Il motivo per cui non ti senti bene ultimamente è che ti sei reso conto che se tu fossi morto non ti avrebbe ricordato nessuno al di fuori di questo mondo. Perché non entri al Performance Center? Potresti lottare part-time e lavorare con i nuovi talenti, saresti bravo in quel ruolo. A me piace lavorare insieme, potremmo occuparci di altro. Se vuoi davvero una famiglia devi pensare ad arrivare ai 40, anni e non titoli". "Domani ho un match in programma, non mi rompere". Rispondo girandomi dall'altra parte. "Amore, per favore. Neanche io riuscivo a dormire, cercavo solo di prendere sonno. Io... ho paura per te. Non voglio sembrare noiosa ma è stato orribile pensare di poterti perdere. Il tuo lavoro è pericoloso. Devo imparare a conviverci, so che non posso chiederti di smettere per una mia paura, tu ami lottare... Non posso tenerti lontano dal ring, so che preferiresti morirci lì dentro piuttosto che dare retta a me e lo sapevo dal primo giorno. Però io non riesco. Non riesco a non pensare che qualcosa potrebbe andare a storto, che tra qualche anno inizierai a zoppicare e che potresti metterti a fare cazzate con quel cretino di mio fratello. Nessuno riesce a fermarlo quando si mette in testa di buttarsi da cinque metri. Purtoppo lui è così, non sapremo mai cosa lo spingerà a fare la sua condizione. Guida veloce, si butta dal tetto della gabbia e attraversa la strada senza guardare. Abbiamo sempre paura di perderlo. Io vorrei che tu stessi attento. La so la tua storia, hai perso contatti con quelli della tua scuola perché erano amici di Jo, il tuo insegnante era troppo duro con le punizioni e tu hai deciso di andartene dal posto che ti aveva trovato in WCW per venire qui... so com' è la tua vita, tu sei ancora giovane ma hai già tre infortuni importanti alle spalle e per  solo 12 anni di carriera è troppo. Quando non era seria tra di noi non ci pensavo, ma come faccio a vederti distrutto? So come funziona in questo mondo, tra qualche anno vivrai di punture, quando non basteranno più vorrai ridurti alla cocaina? Io non so come si sia ridotto adesso, non ne ho idea... Randy è una testa di cazzo ma so che ti ha insegnato un po' del lavoro, spero che tu abbia visto che non riesce neanche ad abbassarsi per allacciare le scarpe da sobrio". "Steph, io sto facendo tutto questo per noi. Hai sempre voluto prendere in mano l'azienda, vero?". "Sì". "Ti ho aiutata a diventare general manager. Eravamo la coppia più amata del ring, e poi finché sarò dentro al business potrò aiutarti a prendere le tue decisioni. Tuo padre si fida di me, sa che darmi un posto in main event per un pay per view è una buona scelta e si sta fidando di me. La federazione sarà tua amore, finché ci sono io a condurre i giochi nel ring e a portare ascolti tu potrai fare ciò che vuoi, dare le storyline a chi vorrai e non doverti preoccupare delle card. Insieme funzioniamo, sono tornato un booker e tuo padre mi lascia decidere per tutti gli altri, presto lascerà a te il suo posto se vedrà che può fidarsi. Shane è più bravo nell'area vendite, lasciarlo al merchandising è una buona scelta. Ma io devo lottare, essere presente nel ring per poter continuare a trascinare tutto lo show. Io e te abbiamo mandato avanti tutto, l'Invasion l'anno scorso è stata una tua idea e funzionava ma quei quattro pivelli esaltati non sanno portare avanti uno show. Al mio ritorno tuo padre si è sentito sollevato, abbiamo ristabilto l'ordine nella card, non posso lasciare il ring. Io ti amo piccola, non devi temere per me. Ti prometto che non farò mai più nulla di così rischioso, che mi proteggerò sempre. E che farò lo stesso con Shane, non gli farò mai da booker per un match in cui vuole frantumarsi il cranio. E non preoccuparti, non mi servono degli amici. Le persone sono false. Non mi fido di nessuno, quando fai successo tentano sempre di rovinarti. Ora riposati" rispondo voltandomi verso di lei, devo muovermi a guadagnare la fiducia di Vince. Se chiedessi la sua mano lei non avrebbe più paura di niente, sarei suo marito e potremmo finalmente prendere il posto di Vince. "Anche tu però. Promettimi che starai attento, che ti fermerai se sentirai dolore". Mi abbraccia forte affondando la testa nel mio cuscino, aggrappandosi al mio collo con forza come se non volesse lasciarmi più andare. "Amore, basta piangere" affermo accarezzandole la schiena, odio sentirla singhiozzare così. Mi fa sentire inutile. "Non fare caso a me. Andrà tutto bene" risponde senza mollare la presa. "Dopo questo match sarò di nuovo campione. Potrò comprarti l'auto nuova che volevi per Natale, ma ho bisogno di lottare altrimenti non possiamo mantenere le nostre case e darti tutto quello che vuoi. Devo farlo". "Ma io voglio solo te". "Io sono qui. E voglio solo fare il mio lavoro domani, rendere tuo padre felice e renderti fiera di me. Se non sono morto è perché ho ancora tanto da dare. Voglio che il pubblico continui ad amarmi. Io lo devo a tutti loro che vengono a vedermi. Loro pagano per vedermi, devo riprendere quella cintura da Shawn. Domani sera sarà tutto finito". "Posso tenerla?" Mi domanda voltandosi per accendere la luce, apre il cassetto del suo comodino e mi mostra una fotografia: "Era nella tua borsa insieme ai vestiti, l'ho trovata quando ho recuperato le tue cose dopo che sei uscito dall'ospedale. L'ho tenuta perché avevo paura andasse persa ma non l'hai mai cercata". Non sapevo nemmeno di avere ancora quella vecchia foto di me da bambino, credevo di averla buttata. "Me l'ha data mia madre la settimana prima di Elimination Chamber. Voleva consolarmi perché avrei perso la cintura. L'ho messa via velocemente, non sapevo fosse ancora lì". "Eri un piccolo campione... i tuoi devono aver fatto ore di fila per poterti comprare la replica della cintura NWA. Ricordo che papà aveva provato a comprarla prima che fallisse solo perché aveva sempre desiderato quella cintura per la sua collezione". "In realtà era un regalo dei nostri vicini, hanno preso la casa da una coppia di anziani e l'avevano trovata in soffitta. Sapevano che mi sarebbe piaciuta, mia madre dice di aver pensato di buttarla perché ero ancora piccolo per poterla mettere e non credeva ci avrei giocato, se solo non fossi stato così ossessionato avrei perso 500 dollari. Era più grande di me, qui avevo 4 anni. L'ho usata tantissimo, era il mio gioco preferito ma l'ho dovuta vendere per pagarmi il viaggio in Massachussets e prendere lezioni. Ho preso meno del suo valore perché l'avevo rovinata, so che oggi quelle repliche sono introvabili. Penso che venga venduta almeno a 5000, la federazione non esiste più e questo aumenta la richiesta". "Lo so, papà è sempre stato pazzo per il merchandising. Sei sicuro che non la vuoi incorniciare? Potremmo stamparla più grande, è un po' rovinata essendo tascabile ma è un ricordo". "Tienila tu" rispondo baciandole la fronte. Mia madre me l'ha data solo per ricordarmi quanto io sia stato folle a vendere la mia cintura, lei non capiva nemmeno perché io stessi male. Non ha mai capito il mio lavoro, credeva che fossi solo un bambino fissato con ciò che vedeva in televisione. "Grazie. La terrò con quella di mio figlio, così ti avrò sempre con me. Eri bello da bambino". "Adesso no?" Le chiedo per cercare di farla sorridere. Spegne la luce iniziando a baciarmi, la sento muoversi sotto alle coperte mentre inizia a toccarmi senza esitazione: "Steph" affermo cercando di fermarla, domani mi aspetta una levataccia. "Meglio domani. Ora devo dormire, è tardi".
14 dicembre 2002
Tokyo, Giappone
Pov. Chyna
Inoki ci ha invitati a sederci, Masahiro sembra più nervoso di me e non so davvero cosa pensare: ho ancora mal di testa, da qualche giorno mi sento poco bene ed entrambi continuano a fare conversazione in giapponese non facendo altro che irritarmi. "Il tuo contratto è in scadenza, Joan. Sarò onesto con te: sei una professionista e hai imparato molto qui ma non abbiamo fatto i numeri che speravamo. La federazione è ancora in una situazione precaria, e dobbiamo fare delle scelte. Uno stipendio come il tuo è stato un grosso rischio per noi. Perciò dobbiamo trovare un nuovo accordo, sempre che a voi possa piacere l'idea". "Mi dovrebbe piacere l'idea di essere lasciata a casa? Va be, se è questo che vuoi Antonio... la mia rivalità con Masahiro funzionava, abbiamo tenuto in piedi lo show con Kabuki e Tenzan per i titoli tag team, il match finale con Masahiro non può essere l'ultimo". "Joan, non sei tu il problema. Ma il pubblico giapponese è diverso da quello degli Stati Uniti: qui non piace troppo il dramma, inoltre Masahiro è il loro eroe, è una vera e propria istituzione nel mondo del wrestling giapponese. Non hanno molto gradito che una donna arrivasse e cercasse di prendergli il titolo, purtoppo i guadagni non sono stati quelli che speravo. Ti abbiamo dato quasi due milioni di dollari, non posso permettermi questa spesa. Sono sempre stato onesto con te: nessuno ha mai preso così tanto, non so dove prendere questi soldi dato che abbiamo incassato la metà di ciò che speravo con il tuo merchandising e con gli ascolti TV". "Ma il tour americano è andato bene" interviene Masahiro. "Potremmo riproporlo, ma non penso che potrei offrirti un contratto da full-timer, Jo. Arrivi tardi al lavoro e non mi sembra che questa vita ti stia facendo bene" afferma Inoki convinto guardandomi dritta negli occhi. "Capisco che abbiate finito i soldi, ma perché volete licenziarmi?" "Nessuno ha parlato di rilasciarti. Ho proposto a Inoki un incontro per te, vero Antonio?" Masahiro mi sorride strizzando gli occhi, non è mai stato così espressivo e capisco che questo è l'equivalente del suo sorriso falso. "Vorremmo riproporre un incontro wrestler vs boxer... conosci Laila Ali?" "Chi non la consoce..." rispondo spiazzata. "Abbiamo già inviato una richiesta al suo manager, potrebbe uscire qualcosa di grandioso. E poi potresti insegnarle tu, così molleresti un po' i tour". "Quindi dovrei fare da maestra a lei? Io non so insegnare e poi onestamente non mi convince questa idea. Quanto mi pagheresti, Antonio? Parliamo di cifre. Hai detto che siete al verde, come potresti finanziarlo questo match?". "Beh, il compenso sarebbe sicuramente più basso, ancora da decidere". "Sì, certo... è stato bello lavorare con te, non roviniamo tutto. Per mezzo milione si può fare. Dovrei restare qui altri tre mesi almeno e sarebbe un grosso impegno. Non ho mai fatto nulla del genere, non so nemmeno se potrei". "Joan, pensavo più a 100 mila dollari. Il cambio è altissimo adesso e poi dovremmo pagare anche lei. Ci penserò io ad allenarvi". Mi stanno prendendo in giro entrambi? Mi chiudo la felpa fino in cima, ho un po' freddo e spero di non essermi beccata l'influenza quando Masahiro rompe il silenzio: "Jo, perché no? Sarebbe la tua occasione per fare qualcosa di diverso". "No, non posso. Non mi va. Ragazzi, grazie per tutto quello che avete fatto per me, ma credo che sia giunto il momento per me di tornare a casa. Terminerò gli incontri programmati e basta, il mio compagno ha di nuovo un ingaggio alla TNA e forse dovrà restare per  tanto tempo, io non ho nessuno qui". "Potremmo programmarlo dopo le feste, il Natale è importante lì da voi" afferma Masahiro cercando di convincermi. "Masahiro, con tutto il rispetto, ma Joan non ha dimostrato professionalità ultimamente e non credo di poter continuare questa collaborazione, a maggior ragione se non se la sente di restare a Tokyo. I ritardi, le assenze ingiustificate... hai problemi di salute da monitorare, credo che sia meglio per te riguardarti. Se ci pensi l'offerta è ancora valida, ma credo che tu debba curarti. Se firmerai un nuovo contratto dovrai fare un test per le droghe, sei sicura di volerlo fare? È la prassi". Ma che cazzo sta dicendo questo? Per una serata? Chi glielo ha detto? "Non ha senso, lo ha fatto tre mesi fa". Masahiro sta prendendo le mie difese, per fortuna mi capisce. "Ha detto di voler tornare a casa, togliamo la signorina dall'imbarazzo ed evitiamo questi discorsi. Non credo se la senta in questo momento, è stata malata questa notte e i test sono abbastanza lunghi e invasivi. Potremmo riparlarne tra qualche mese, quando avrà risolto le questioni sui ritardi". Non riesco a capire che cos'abbia Inoki, l'altra sera ho davvero esagerato e forse riesce a vederlo... non mi sento bene, vaffanculo i suoi soldi e il suo test anti droga. Se solo mi facesse un prelievo di sangue adesso credo che avrebbe tutte le ragioni per spedirmi in qualche centro. Vorrei solo tornare da Sean, non faccio altro che sentirmi sola qui in Giappone... un tempo in tour mi divertivo, i miei colleghi mi volevano bene. Qui nessuno vuole essermi amico, pensano solo a quanto siano spaventati da questo coglione. Ho fatto molto ma credo che Sean abbia ragione: lui e i bambini mi mancano. Mi manca Eddie e mia sorella e tutti gli altri. Qui posso solo bere e non ne posso più di farlo. Mi serve una pausa. Al pubblico non sono piaciuta abbastanza, non capisco che cosa ci sia che non va in me. "Domenica sarà il vostro ultimo incontro. È stato un piacere per me, spero che un giorno tu possa ritornare qui alla New Japan Pro Wrestling e collaborare ancora con le mie superstar. È stato interessante averti qui". Saluto Inoki con un cenno, lo rivedrò ancora diverse volte questa settimana ma nulla sarà più come prima: mi ha appena rilasciata, tra una settimana sarò di nuovo senza lavoro. So che voleva farlo, come può chiedermi un test quando sa benissimo che tutti qui dentro usano droghe? Per una festa? Io non ho questi problemi, non gli darò un pretesto per farmi cacciare dal paese. "Jo, mi dispiace" mi sussurra Masahiro afferrandomi per un braccio, appena chiudiamo la porta dell'ufficio mi siedo per un momento su uno dei gradini dell'ingresso: "Jo, ti ammalerai. È pieno di neve. Avanti, andiamo a casa. Non è il caso di mettersi a provare adesso". "È per il compleanno di Keiji vero? Tutti abbiamo fumato ieri!". "Non credo. Inoki non è una coscia di santo". "Si dice stinco di santo". "Ok, quello. Si vede che è troppo che vivo fisso a Tokyo. Anche lui ha un passato. Sapevi che in realtà lui si chiama Kanji Inoki? Non vuole che la gente lo chiami così perché lui prima di iniziare a lottare era disperato, il wrestling ha cambiato la sua vita. Lui sa che in questo ambiente girano le cose peggiori, ti ho detto che ciò che non tollera è il ritardo. Quando abusavo dell'alcol lui mi disse che tutti noi abbiamo bisogno di queste cose per poter andare avanti ad incassare colpi, è ciò che ci rende forti. È la disciplina che fa di te un buon lottatore non se sei pulito o meno. Se sei disciplinato sai che le droghe ti portano fuori strada. Ti alzi tardi al mattino, inizi a fare troppo tardi la sera e finisci per non ricordare più il perché lo stai facendo. Devi ritrovare la tua motivazione. Sei stata molto male, io ti ammiro per essere riuscita a fare tutto questo: eri distrutta, ti ha portato via la tua carriera e hai avuto il coraggio di venire qui e ricominciare, ti risposerai e purtoppo hai scoperto quel problema di salute... in molti avrebbero mollato tutto al tuo posto. Ma ora basta, hai bisogno di recuperare. Resta a casa per un po' e poi chiamami, ti aiuterò a tornare". "Io non tornerò mai più qui. Inoki non mi vuole più con sè". " Invece sì, non ha detto nulla su di te. Purtoppo il pubblico è imprevedibile, ma tu hai comunque esperienza e potrai sicuramente lottare di nuovo qui". Mi stringo nella giacca, qui fuori fa freddissimo e vorrei solo collassare nel mio letto. Non riesco più ad ascoltarlo, non mi sento bene. "Tutto ok?" Afferro la sua mano per alzarmi, ho rischiato di scivolare nel ghiaccio e mi invita a salire in auto. "Sì tutto ok. Ho freddo, puoi portarmi a casa subito per piacere?". "Ma certo. Credo che ti serva una zuppa di miso prima però, guarirà la tua delusione". "No, davvero. Grazie. Portami a casa, non mi sento molto bene. Mi sa che sono un po' raffreddata". Mi tocca la fronte con il dorso della mano, per fortuna siamo vicini a casa e sembra non esserci troppo traffico: "Mi sa che dovrei portarti in ospedale, sei sicura di stare bene? Scotti!". "Per un po' di febbre? Credo sia lo stress, con questo freddo poi come fate a non ammalarvi?" Gli rispondo cercando di non tossire ma mi sento la gola irritata. "Meglio arrivare in fretta a casa, domani dobbiamo allenarci assolutamente  prima della puntata settimanale della sera ed è meglio che tu ti prenda del sakè".

The Game is over (She never recovered parte 2)Where stories live. Discover now