Capitolo 26

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New York, 1 luglio 2002
Pov. Triple H
"Ciao" urlo a Stephanie rientrando a casa, finalmente è finita questa intervista e mi aveva scritto che ha già ordinato la cena. Mi tolgo le scarpe e lascio le cose sul tavolo, Stephanie non mi ha ancora risposto e mi chiedo dove sia. "Amore!" Urlo un'altra volta, non vorrei che si spaventasse a trovarmi in casa. La cerco in camera da letto, la porta del bagno è aperta quindi deve essere per forza lì: "Steph, che fai già a letto?" Le domando mettendomi seduto accanto a lei. Non si è ancora spogliata dai vestiti dell'ufficio, la sua borsa è qui per terra e non ha una bella faccia. "Sono solo stanca. Com'è andata l'intervista?" Mi domanda mettendosi a sedere, sembra davvero stanca ma più che altro preoccupata per qualcosa. Da quando Vince ha iniziato a tenerle il broncio non sorride più come prima. "Bene, imbarazzante come previsto". "Ti hanno chiesto di lei?" Mi domanda senza neanche gaurdarmi. "Beh, lo sapevi come sarebbe andata. Non hai acceso la TV?". "Voglio sentirlo da te" risponde iniziando a fissarmi. "Sì, mi hanno fatto domande su Jo... la gente aspettava la mia versione, da quando ci siamo lasciati non hanno fatto altro che lanciarmi merda addosso. Finalmente qualcuno mi ha creduto". "Ho visto, molto divertente" afferma fredda per poi distogliere lo sguardo. "A parte le battute che hanno fatto, io non sono un traditore! È giusto che la gente sappia che anche lei ha le sue colpe". "Sì, certo. Dicendo che non eravate più fidanzati? Paul, ti ho lasciato perché non sei stato sincero con me. La vostra relazione era seria, perché non hai raccontato il vero motivo per cui l'hai tradita? Perché non hai detto che era completamente impazzita? Insomma, lei te ne ha fatte passare di ogni, non ricordi le sue sfuriate? È questo il motivo per cui non l'hai sposata, perché non l'hai detto?". "Steph, ci avresti fatto una brutta figura" rispondo istintivamente, ho mentito perché non mi va di litigare ancora con Jo ma Stephanie sembra averla presa troppo sul personale. "Hai mentito anche a me per caso?". "No! Non è una bugia, noi eravamo in pausa. Le avevo chiesto una pausa, lei si sentiva ancora fidanzata ma per me i sentimenti non erano gli stessi. Ho rotto troppo tempo fa con lei, ancora prima che mi lasciasse. È stata solo una formalità, non riuscivo a chiudere perché mi dispiaceva abbandonarla sola con i suoi problemi. Questo è, c'eri in quel periodo nella mia vita e non so perché tu mi stia chiedendo spiegazioni". "Hai detto che non avete mai provato ad avere figli! Non è la storia che conosco io, per questo mi dovresti delle spiegazioni". Stephanie non capirebbe le ragioni per cui ho mentito, ma ora sento che è di nuovo sul piede di guerra e devo impedirle di dubitare della mia fiducia un'altra volta: "Steph, non mi piace raccontare della mia vita privata. Non ho detto nulla sulla nostra relazione perché voglio che rimanga fuori dai gossip: con Jo ho sbagliato in passato a parlarne in TV, non voglio finire in mezzo ad altre stronzate. Sai che sono andato lì per ripulire la mia immagine, per lanciare il mio personaggio dopo il ritorno... sinceramente sono cose nostre, Jo non ha mai parlato di figli e non me la sono sentita di farlo io per primo". "Ah, interessante. Il motivo principale per cui sei venuto da me è proprio questo!". "Noi non stiamo programmando un figlio, non è questo il motivo". "Non vedo come potrei farlo al momento. Tu continui a mentire, come posso sapere io che tu non abbia solo intenzione di usarmi?". "Steph, che cazzo dici adesso?" Rispondo alzandomi in piedi, sta decisamente oltrepassando il limite. "Vedo che non hai saputo rispondere alla domanda sugli accordi prematrimoniali... ma che ti importa di ciò, avresti dovuto dire che mi ami e basta, che mi sposeresti a prescindere". "Amore, ma è questa la verità. Mi hai detto che non volevi correre e prima di sposarci sarebbe meglio avere una casa nostra... ma io ti voglio sposare, te l'ho sempre detto. Tuo padre mi odia, ho rischiato il licenziamento per te e ora mi accusi solo per un po' di ironia? Non so che fine farebbero i nostri soldi una volta divorziati e sinceramente non ho mai pensato di lasciarti, nè di sposarti per poi divorziare o cose del genere... tutto ciò è assurdo". "Se noi divorziassimo lo sai benissimo che non ti spetterebbe nulla in WWF". "Steph, non siamo nemmeno sposati, che cosa dici?". "La verità: prima o poi avremmo dovuto affrontare questo argomento, no? È inutile che racconti in giro di volermi sposare se poi menti ancora sulla tua ex. Tutti mi chiedono se tu ti stia approfittando di me in qualche modo, se non ho paura che tu mi stia sfruttando per la tua posizione... io non ho paura, ma perché tu continui ad avere paura di Jo? Dì la verità, falla finita con lei! È soltanto colpa sua se è stata licenziata, nessuno le ha chiesto di fare quella scenata. E poi che significa che entrambi ci troveremmo con il culo per terra? Il tuo lavoro non dipende da me, se ci dovessimo mai lasciare sai benissimo che non cambierebbe niente per te". "Steph, era solo una battuta: ero felice del mio conto in banca anche prima di conoscerti. So che se dovessimo mai lasciarci le cose cambierebbero per me perché non so se lavorerei ancora per voi, ma i soldi non sono la ragione per cui stiamo insieme. Non sono spiantato, prendo 2 milioni di dollari all'anno! Forse per te saranno briciole ma nessuno di quei coglioni che ridevano di me li prende". "Allora perché non hai detto la verità? È ovvio che Jo non dirà mai la verità". "Il contratto stava scadendo, è questa la versione ufficiale della compagnia e io non ero presente quel giorno". "Sei ridicolo... tu vuoi ancora proteggerla. Smetti di dire bugie, non te lo meriti. L'hai lasciata per una sola ragione, dovresti ringraziarmi per avertelo fatto capire". "Steph, dove vai!" Esclamo mettendomi davanti alla porta prima che possa ignorarmi per tutta la sera. "Ha iniziato ad aggrediti tutti i giorni per ogni minima cosa. Nemmeno lo psicologo è stato capace di riportarla in sè, lei è pazza completa! Paul, so che è difficile rendersi conto degli abusi quando si è in una relazione, ma lei ti urlava contro senza ragione! Aveva un'altra personalità, tutti se ne sono accorti e sappiamo bene che fingeva di avere una bella faccia, ti ha quasi picchiato diverse volte! Tu avevi paura di lei, avevi paura che commettesse qualche pazzia... non avete avuto figli e questa è stata la causa. Mi dispiace, ma credo che tu debba dire tutta la verità. O c'è qualcosa che io non so? Avanti, io ti ho parlato dei miei ex... anche io stavo con una persona squilibrata, Randy passava le notti intere a scrivere i dettagli dei suoi match e ho sentito più volte le sue sfuriate se qualcosa andava storto. Ma non sei tu il responsabile dei suoi deliri, io ho perso un bambino e so che è orribile ciò che avete passato, non giudico questo perché Jo voleva essere madre... ma anche tu meriti di essere felice, non ce la facevi più a fare quella vita sempre a dipendere dal suo umore. Lei non si è mai impegnata per cambiare, non le importava della tua sofferenza". Mi tolgo di mezzo dalla porta tornando a sedermi sul letto, Stephanie ha ragione su tutto... "Io... non ce l'ho fatta a raccontarlo. Chi crederebbe mai alla mia versione? Sono grosso, perché dovrei aver paura di prenderle? Chi crederebbe al fatto che io avevo paura di farle male? Che ci saremmo fatti male un giorno a causa della sua rabbia incontrollata? Ha lanciato una bottiglia, i cuscini del divano, i piatti, pure un soprammobile di mia madre una volta e soprattutto ha alzato le mani. Mi chiedo cosa sarebbe successo se non l'avessi fermata... se avessi reagito dove saremmo? Forse al cimitero! Si scherza sempre sul wrestling, ma lo sai benissimo che se io volessi potrei uccidere qualcuno seriamente. E anche lei lo sa, è solo che non se ne rendeva conto. Se avessi risposto alla sua rabbia tirandole un pugno o facendo qualsiasi altra cosa probabilmente non sarei vivo. Non ne vado fiero, è stato orribile. Mi rendo conto che nessuno può vivere così, lei era distrutta... hai ragione, non potevo continuare a stare con lei. Ma lei non accettava altro da me, sai benissimo che se l'avessi lasciata avrebbe reagito in modo stupido. Non accettava la fine del nostro rapporto, questa è la unica e sola verità, Steph. Tutto il resto non importa, non so come facesse lei a piacermi e nemmeno rimpiango il modo in cui scopava. Sai com'è il programma, non si può rimanere seri davanti a Robin e Howard. So solo che ora voglio una vita con te. È stata un'idea stupida volerne parlare, ma i soldi arriveranno a breve e non mi interessa più di niente. Noi sappiamo perché ci siamo messi insieme, Jo sa perché ci siamo lasciati e se non accetta la verità sono problemi suoi". Mi stendo sul letto con ancora tutti i vestiti, sono stanco di pensare a Jo e alla nostra storia... "Steph" affermo mentre lei si sdraia accanto a me. "A volte mi chiedo come sarebbe andata se non avessimo avuto quei problemi. Se fosse rimasta incinta, se avessi un figlio... che cosa farei adesso? Lei ha la sua vita con Waltman, forse si sono pure mollati da quel che dice lui... non lo so, probabilmente in Giappone l'hanno rilasciata e starà pensando ad una nuova copertina senza vestiti. E io sarei qui con un bambino... un bambino avrebbe dovuto vedere tutto questo! Volevo troppo un figlio, così tanto che pur di averne uno ho rischiato di dargli una vita di merda. Fa male dirlo, ma sono felice che non sia successo". Stephanie mi si avvicina per abbracciarmi, non so perché l'ho detto ad alta voce ma questo discorso è stupido. "Scusa, non è importante. Riguarda il passato". Affermo subito dopo per ricambiare l'abbraccio. " Perché non me lo avevi mai detto?" Mi chiede guardandomi in modo diverso, quasi come se volesse consolarmi. "Che cosa?" Le chiedo. "Che pensi a come sarebbe avere un figlio. Non me lo avevi mai detto". "Steph, lo sai che volevo dei figli... forse un giorno avremo una famiglia come dicono i miei. Non lo so. Non ci pensiamo più, ora non è il momento. Hai appena avuto una promozione e tuo padre mi odia... vorrei sistemare le cose, io e te stiamo benissimo adesso e quasi non ci credo". "Nemmeno io... ma se avessimo dei figli non sarebbe tanto diverso. Ci saremmo incontrati lo stesso, e poi anche io lo volevo ma ci ho perso le speranze anni fa. Ma forse un giorno potremmo farlo, insomma quando saremo pronti. È stato un trauma per me abortire e anche per te è stato difficile pensare che non sarebbe mai successo ma noi potremmo... non ti devi preoccupare di questo, non adesso. Sono problemi del passato. Ora dobbiamo solo abituarci ad essere felici". Mi sfiora la guancia con le dita, dolcemente mentre mi sorride appena. Le sue parole mi colpiscono a fondo, mi chiedo quando mai sono stato felice senza avere qualcosa di brutto da dover gestire, mi domando quando sia l'ultima volta in cui ho sorriso con Jo e fa male pensare che tutto questo risale a prima che noi provassimo a concepire. "Io ero felice. Ma ho voluto troppo". "Cioè? Volevi soltanto un figlio e un matrimonio, non è troppo! Anch'io la penso come te, a volte credo che avrei dovuto accontentarmi. Io e Randy volevamo sposarci, ma io ero troppo piccola e ho pensato ad altre cose... avevo chiesto a papà di accettarlo e di darmi il permesso ma lui non ha mai voluto firmare per farmi sposare dato che non avevo nemmeno l'età per farlo. Lui voleva che finissi la scuola prima, quindi abbiamo organizzato il matrimonio subito dopo i miei 18 anni ma alla fine non ho avuto il coraggio perchè la mia famiglia non mi avrebbe più parlato se non mi fossi iscritta al college e non avessi finito gli studi. Lui mi ha capita, ma ci è rimasto molto male perché se avessi affrontato mio padre forse avremmo avuto un bambino, non avremmo avuto problemi perché quella sarebbe stata la mia vita... Dopo il mio compleanno sarei dovuta partire per il college di nuovo, avevo passato a Boston le prime due settimane di lezioni ma poi siamo partiti per una vacanza e sai che è lì che ho concepito. Ho detto ai miei che sarei tornata a studiare e che mi sarei rimessa in pari una volta tornata ma io non sono più tornata a Boston perché Randy non stava per niente bene e mi sentivo solo in colpa per aver pensato solo a me stessa. Gli ho trovato un posto in riabilitazione ma avrebbe dovuto aspettare due mesi, le attese erano troppo lunghe e stavamo pensando di nuovo al matrimonio ma lui voleva che io affrontassi la mia famiglia, non voleva sposarsi in segreto e aveva ragione. Ho preso coraggio e sono tornata a casa per un weekend, avevo detto che non mi trovavo bene al college e così mi hanno aspettata tutti a casa. Avrei dovuto parlargli ma non sapevo come dirlo, papà era così esaltato e continuava a ripetermi che mi sarei ambientata. Dicevo solo bugie perché avevo paura, mi sono convinta che una volta fatto il test di gravidanza sarei stata più tranquilla senza quel pensiero ma stavo davvero male e alla fine sai che è uscito positivo. Ho chiamato Randy, ho aspettato che tornasse dalla Florida dove ci eravamo trasferiti in casa sua per poter parlare insieme con i miei, ma poi papà lo ha scoperto da sè prima che noi potessimo prendere coraggio. Randy è scappato, aveva troppi problemi per gestire anche questo e penso che se mi fossi sposata subito sarebbe stato diverso. Pensavo che una volta laureata sarei stata completamente felice e pronta per sposarmi, ma gli ultimi mesi con lui sono stati bruttissimi, per non parlare dell'aborto. Alla fine non ho avuto niente di quello che volevo, quando mi sono messa con Richard credevo di dovermi accontentare. Se avessi voluto sposarmi avrei dovuto farlo con lui pure se non mi avrebbe permesso di fare carriera. Lui voleva subito dei figli e un matrimonio, non avrei dovuto preoccuparmi di nulla se non di crescere i bambini e pagare qualcuno per gestire la WWE al posto mio. Però dentro di me sapevo che non era giusto, e poi ho conosciuto te... ho dubitato del matrimonio perché tu mi rendevi felice. Sapevo che avevi problemi, che eri in un'altra relazione, ma tu mi rendevi felice davvero. Per la prima volta non ho pensato a niente, nè al futuro nè alle conseguenze ed è stato bellissimo. Amore, io e te abbiamo quello che vogliamo finalmente. Ti amo e quando sono con te tutto è perfetto... dobbiamo solo aspettare, arriverà tutto con calma". "Tuo padre mi odia" rispondo scuotendo la testa, ero preso dai miei pensieri e la litigata che c'è stata tra me e Vince ha solo rovinato i nostri piani. "Lo ha accettato! Amore non è vero che ti odia, visto che dovevamo solo aspettare? All'inizio mi ha detto che se fossimo tornati insieme ti aveebbe licenziato, invece sono diventata general manager e mi lascia ancora lavorare con te, ha accettato che stiamo insieme... Paul, papà sembra più tranquillo. Mi ha parlato oggi, mi ha chiesto di invitarti a cena a Greenwich. Era da un po' che volevamo fare una cena di famiglia e ci saranno anche Shane e Marissa. Mi piace questa idea, ha detto che vorrebbe conoscerti anche mamma e poi tu sei importante per me... ho conosciuto i tuoi, è giusto così". Rimango spiazzato per un momento,  Steph mi sta sorridendo e ha cercato di strapparmi un bacio ma subito la interrompo: "Steph, io conosco già i tuoi. È una cazzata". "Ma perché?" Mi domanda ingenuamente, non posso dirle di aver sfiorato una rissa con suo padre. L'idea viene da Vince, sono preoccupato. "Non è vero, non sei mai stato a Greenwich con noi. È la casa dove siamo cresciuti io e Shane, sarà una cosa intima... loro non ti conoscono bene quanto me, il rapporto lavorativo è diverso! Vorrebbero conoscerti personalmente,avere una conversazione alla pari come una famiglia, non come alle cene di lavoro. Sono state dette tante brutte cose sia da noi che da loro... ma io voglio fare pace, amo te quanto i miei genitori e Shane. Voglio un futuro con te e anche per me è importante. Per favore". "Va bene, se vuoi questo io ci sarò" rispondo poco convinto, che cosa succederà? Shane non mi può vedere e Vince vorrà soltanto umiliarmi. Credo di conoscerlo abbastanza bene. "Però secondo me non era necessario. Tu non avevi mai visto i miei, mentre tuo padre mi conosce bene e so che vorrà soltanto farmi domande imbarazzanti". Steph torna di nuovo ad abbracciarmi per poi esclamare: "Non pensarci! Ti prego... so che papà mi metterà in imbarazzo ma sto pregando che non succeda". "Amore, lui mi odia. Non posso impormi nella sua vita se lui non vuole". "È stato lui ad invitarti. Non ti odia, ma ti metterà alla prova... sai come è fatto, probabilmente farà un paio di uscite imbarazzanti ma poi tutto passerà... spero". Mi alzo dal letto per togliermi i vestiti, devo prepararmi psicologicamente a questo momento e so che Vince non mi renderà la vita facile. Dopo ciò che mi ha detto l'altra volta credo che voglia solo allontanarmi da Steph e non permetterò che accada. Forse le dirà la verità di ciò che è successo... non so se mi perdonerà, lei vuole bene a Vince. "Vado in doccia" affermo dopo aver lasciato tutti i vestiti a terra, questa giornata è stata più pesante del previsto e questo appuntamento a casa McMahon mi mette agitazione. "Abbiamo avuto la stessa idea" afferma Stephanie dopo avermi raggiunto in bagno completamente nuda. "Non so se c'è abbastanza spazio" rispondo per provocarla, non sono dell'umore giusto ma lei insiste spingendomi sotto l'acqua. "Se stiamo così stretti ci stiamo" risponde avvinghiandosi a me per baciarmi. Le dovrei dire quello che è successo, in questo momento vorrebbe solo rilassarsi con me e sento che mi sta toccando ma non riesco a concentrarmi: "Amore: tuo padre non vuole che noi stiamo insieme" affermo subito allontanandola dalle mie labbra. Si allontana da me, appoggiandosi con la schiena alla parete della doccia, per poi esclamare: "Ancora ci pensi! So che non è molto d'accordo ma se ha detto che vorrebbe conoscerti meglio forse c'è qualche speranza... e poi sai che io ho già preso la mia decisione, voglio stare con te indipendentemente da come la pensa". "Amore, non volevo dirtelo. Tuo padre è venuto a minacciarmi! Non mi lascia in pace, vuole a tutti i costi che io ti lasci. Sta cercando di manipolarti, mi ha detto che tu prima o poi cambierai idea e che devo solo aspettare questo momento. Siamo quasi venuti alle mani, Mark si è messo in mezzo. Mi ha provocato Steph, mi dispiace". "Che cosa?" Esclama incredula, non capisco se sia arrabbiata o spaventata ma provo ad afferrarle le mani. "Amore, la tua famiglia non mi vuole. A me non importa di questo, però non voglio che tu ti lasci convincere da loro. Hanno in mente di licenziarmi, non sopportano ciò che sto facendo al lavoro e soprattutto pensano che io mi approfitti di te. È questo che pensa tuo padre, ti sta dicendo un'altra volta bugie! Amore mio anch'io ti ho mentito in passato, però questa volta devi credermi. Io vorrei che tuo padre lo accettasse, ma io non ce la faccio a fingere che sia tutto ok. Non voglio più che ci separi, tuo padre ti mente pur di farti fare ciò che lui vorrebbe! Probabilmente avrà in mente di dire qualche bugia sul mio conto, di mettermi a disagio". Stephanie mi ha abbracciato forte, non voglio che stia ancora male ma sta di nuovo singhiozzando: "Perché ogni volta credo che sia cambiato? Perché gli credo sempre? Amore, mi dispiace tanto, mi dispiace per quello che ti ha detto". "Non è colpa tua, perché sei tu a scusarti?" "Perché io gli ho creduto! Mi ha detto che si stava abituando alla cosa, che se davvero sei così importante per me lo sei anche per lui! Sono tutte bugie! È da quando ho memoria che mi mente, quando ero bambina non volevo che partisse e mi diceva che l'avrei trovato a casa il mattino dopo ma invece mi lasciava da sola a piangere finché non tornava. Mi ha pure fatta abortire, mi ha detto che avrebbe lasciato Bruce più volte, che l'azienda sarebbe stata solo mia e non di mio fratello... e adesso questo! Non ne voglio più sapere, sono stanca!" Cerco di consolarla, le sue lacrime mi bagnano la spalla ancora asciutta mentre i miei capelli iniziano a gocciolare per l'umidità. "Amore, io non ti lascerò. Troviamo una scusa e lasciamo perdere l'invito. Non voglio che tu ci stia male, nè che tu creda più alle sue bugie". "No, non lascerò perdere questa volta. Ha superato il limite, non me ne frega più un cazzo. Noi andremo a quella cena, se dirà qualcosa di sbagliato ci penserò io a lui". Apre la porta della doccia per uscire ma io la trattengo. "Vieni qui amore...rilassati". Riprendiamo a baciarci, l'acqua calda della doccia sciacqua via ogni tensione e la vedo di nuovo sorridermi: "Ti amo" le sussurro. Mi sorride per poi affermare arrossendo: "Sei tutto ciò che ho sempre desiderato".

The Game is over (She never recovered parte 2)Where stories live. Discover now