Capitolo 48

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Dal diario di Paul Levesque
"Dopo la mia vittoria ad Armageddon credevo che tutto si sarebbe sistemato: ho riavuto la mia cintura, finalmente dopo quasi due mesi da sfidante avevo concluso il mio feud con Shawn ed ero uscito dall'arena carico di aspettative per i nuovi progetti quando mi dovetti scontrare con la realtà. I miei colleghi mi odiavano, da mesi chiedevano di poter fare di testa loro e si sa, ancora oggi tutti vorrebbero le posizioni più importanti, ma il mio essere booker mi dava molti privilegi rispetto agli altri wrestler del mio stesso livello di esperienza e avrei dovuto mettere in conto delle loro invidie. Non mi pento di aver saputo sfruttare la situazione a mio vantaggio, sfiderei chiunque a non cogliere l'opportunità di fare carriera avendo il capo come suocero e soprattutto credo che se non avessi lavorato sodo comunque non sarei finito da nessuna parte nemmeno con tutto l'aiuto dei McMahon, ma ciò che c'era di sbagliato in me era il mio temperamento. Se solo non mi fossi reso odioso probabilmente mi sarei evitato un mare di rotture, in fondo anche io non ero nessuno quando ho iniziato e avrei dovuto aiutare coloro che erano più meritevoli a costruire la loro carriera piuttosto che cercare di affossarli come se quelle rivalità on screen avessero qualche fondamento nella vita reale. Jericho mi aveva aiutato evitando di spezzarmi una gamba quando mi è saltato il quadricipite, Angle mi era sempre stato antipatico ma l'accanimento che Vince aveva nei suoi confronti era ingiustificato e avrei dovuto riconoscere il valore professionale di un atleta olimpico invece di avere la presunzione di sfidarlo ad un incontro clandestino nel giardino di Ric Flair. Lui viene dalla vecchia scuola, ai suoi tempi iniziare una carriera da wrestler significava essere troppo disperati per potersi dedicare ad altro e in quanto persone di scarsa diplomazia non avevano altri modi di risolvere le controversie se non facendo a botte. Solo il più forte sarebbe sopravvissuto in un business che non era ancora regolato da nessun tipo di legge se non quella del colpire chi ti infastidisce. Shawn aveva ragione, l'idea era stupida: se solo ne avessi parlato con Vince avremmo potuto risolvere facilmente, non so nemmeno per quale motivo avessi accettato di provare gli anabolizzanti e avevo iniziato a pentirmi di questa scelta in quanto non avevo visto questi grandissimi cambiamenti che non avrei potuto ottenere diversamente, ma purtroppo molti ancora cadono in questo errore. Il mio stato mentale dopo l'infortunio era pessimo, dopo anni in questo settore è difficile accettare il fatto che il tuo corpo non è una macchina e soprattutto la paura del giudizio sulla propria immagine rende un infortunio che ti immobilizza a letto per settimane il tuo peggior incubo. Non avevo mai subito nulla di così grave nella mia vita prima di allora, la pressione di non poter più ritornare a lottare se non avessi seguito le cure alla lettera mi aveva indotto ad una condizione di forte depressione, aggravata dal fatto che tu, Jo, mi avevi lasciato per sempre. Mi faccio pena da solo a distanza di più di 20 anni nello scrivere di quel periodo, credo che chiunque avrebbe compreso la mia situazione se soltanto ne avessi parlato, ma mi mancava l'umiltà di ammettere davanti a Vince che ero finito in quella situazione. Se avessi detto che i miei colleghi mi avevano minacciato sarebbe stato come ammettere di essere debole, avrei dovuto spiegare le motivazioni per cui gli avevo chiesto di procurarmi quella merda e soprattutto avrei dovuto ammettere di aver avuto un atteggiamento da stronzo nei loro confronti solo perchè sentivo di avere il potere in pugno. Ric mi aveva informato sui tre nomi degli sfidanti, non voglio dirteli in quanto credo che il passato sia da dimenticare soprattutto perchè attualmente sono consapevole di quanto basti una parola sbagliata per perdere il proprio posto. Avevo fatto la valigia di nascosto da Stephanie, nella borsa un cambio di vestiti e diversi tipi di antidolorifici in caso le avessi prese e stavo per prendere una macchina per andare in aeroporto verso la North Carolina quando Vince mi aveva chiamato in ufficio. Non volevo che Steph si insospettisse di qualcosa e avevo rimandato la mia "serata tra uomini" con Ric per raggiungere il capo negli uffici: sarei partito il mattino dopo, gli altri erano già a destinazione e credo avessero iniziato a pensare che fossi un codardo ma non potevo permettermi di far crollare il piano. Se solo avessi ragionato avrei potuto evitarlo, Stephanie sarebbe stata dalla mia parte e io ne sarei uscito. Non so perchè l'ho fatto , forse perchè sapevo che se avessi perso il lavoro avrei perso l'unica motivazione valida che mi aveva allontanato da te per sempre"

The Game is over (She never recovered parte 2)Where stories live. Discover now