Capitolo 53

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Bakersfield, California
11 febbraio 2003
Pov. Triple H
"Ciao..." le sussurro all'orecchio, avvicinandomi a lei piano per non spaventarla. Stephanie non si immaginava che io l'avrei raggiunta qui in California e si volta subito sorpresa dal mio abbraccio. Shawn mi ha aiutato ad organizzare la proposta, non ci vediamo da quasi due settimane ormai e spero che con il nostro matrimonio i capricci di Bischoff finiranno. "Avrei dovuto immaginare che non avresti passato San Valentino con Scott Steiner" risponde per poi baciarmi subito mettendomi le mani attorno al collo. "Non farmelo dire davanti a tutti, sai che lui non mi piace" rispondo abbracciandola. "A te non piace nessuno". "Non è vero... ma non vedo l'ora che sia passato No way out per smettere di lavorare con lui". Scott continua a parlarmi di Jo come se fosse un argomento che ancora mi riguarda, non posso spiegare a Steph il vero problema ma so che mi darebbe ragione. "Mi mancavi" risponde baciandomi ancora una volta, quando noto che Angle sta venendo verso di noi con la rosa che ha usato in scena: "Hey Kurt, lo sai che gli oggetti di scena vanno messi lì dentro?"  gli dico indicandogli la cesta dei costumi. "Ciao Hunter, quindi ci spiavi mentre stavamo registrando le scene stamattina?" "Per tua fortuna no, avrei preferito non vedere neanche il video in puntata" rispondo irritato, non so nemmeno chi abbia permesso questa sceneggiata ma Angle deve stare lontano dalla mia ragazza. "Tanto neanche me l'ha concesso il bacio... Steph, comunque questa puoi tenerla. Buon San Valentino". Stephanie ha preso la rosa in silenzio e gli sorride imbarazzata, difficilmente l'ho vista vergognarsi ma Angle ha superato ogni limite. "Buon San Valentino anche a te, Kurt" rispondo trascinando Steph lontana per una mano. "Si festeggia anche in amicizia, eh" sbuffa il coglione andandosene in spogliatoio. "Per fortuna è solo in amicizia, non avrei mai accettato una rosa finta dal mio fidanzato" risponde Stephanie dandomi il fiore di plastica. "Tu neanche sai che cosa ho programmato per sabato...". "Nemmeno tu lo sai. Non mi aspettavo che tu arrivassi, ti ho preso un regalo in pausa pranzo ma avrei dovuto nasconderlo". "Io non ho visto niente". "Meglio così, l'ho messo nella valigia...". "Saluto gli altri che stanno andando a farsi la doccia, tutti mi guardano confusi quando improvvisamente Eddie si avvicina a noi con suo nipote Chavo: "Stephanie, so che forse ti do fastidio ma dobbiamo parlare del contratto da settimana scorsa. Hola, Paul. Como estas?" Mi chiede guardandomi velocemente per poi tornare sul suo discorso. "Pensavo di diminuire le ore a partire dalla fine del feud ma sono ancora qui". "Eddie, ti ho già detto che devo parlarne con tutti i tuoi colleghi. Fino all'anno prossimo purtroppo hai firmato, non posso toglierti dalle card lo sai che le storie sono programmate da dicembre...". "Non so come funziona in Messico ma qui da noi se vuoi uno stipendio devi venire a lavorare" rispondo vedendo Stephanie in difficoltà. "Stephanie, per il discorso della card io lo capisco... Chavito potrà sostituirmi nei tour, almeno qualche volta. Los Guerreros piacevano". Steph ha ripreso a parlargli come se io non esistessi: "Lo so, mi è dispiaciuto molto infatti quando mi hai chiesto di rinunciare al titolo tag team, ora avrai più tempo per il recupero e sicuramente è meno estenuante lavorare senza una cintura". "D'accordo, ci ho provato... ho una figlia piccola, l'ho vista solo due volte da quando sono finite le ferie di capodanno. Speravo che Chavito potesse sostituirmi per un po'. Lui è un bravo luchador". "A nessuno importa di vedere Chavo, te ne rendi conto? Tu sei un professionista, lui è ancora troppo acerbo" rispondo senza giri di parole. "Ma io sto imparando! Mio zio non se ne andrà, vuole solo cedermi qualche incontro nelle puntate settimanali" risponde il nipote. "Beh, non funziona così caro: hai avuto il tuo spazio come partner nei Los Guerreros ma non puoi pretendere di rimpiazzare un lottatore di livello come Eddie. È un'assurdità, i posti nelle card non si cedono ma si guadagnano". "Lui è mio nipote, non un cabròn". "Quello che Paul voleva dire è che tu hai un nome, sei popolare Eddie... Chavo deve ancora crescere, non è ai tuoi livelli di fama e le persone che hanno comprato il biglietto per i live dei prossimi mesi non sarebbero felici di non vederti. Troveremo un modo di darti meno incontri, te l'ho promesso la scorsa volta. Ti prendo il copione per la prossima settimana, anche a te Chavo. Ditemi se c'è qualcosa che non va bene, potete non seguirlo alla lettera ma mi raccomando: niente parole in spagnolo". Stephanie si è allontanata un momento per andare a recuperare i fogli, la situazione qui è mille volte meglio che con Bischoff che ci fa lanciare pile di carta inutile dal suo assistente prima di uscire di scena. "E così io sarei un professionista di livello... muchas gracias, hermano" afferma in modo ironico voltandosi verso Chavo, il quale è scoppiato a ridere. "Per una volta in cui ero serio ti conviene accettare il complimento" rispondo cercando Stephanie con lo sguardo, è sparita a recuperare i fogli e mi ha lasciato solo con loro. "Rimane il fatto che non sono cazzi tuoi. Stephanie è il nostro capo, non ho chiesto a te di andare in aspettativa". "Aspetta, perché vuoi andare in aspettativa?" Gli domando confuso, da quando non siamo più nello stesso roster sta facendo un sacco di carriera e la sua popolarità è alle stelle. "Lo so che ti sembrerò un po' loco ma non credo di farcela". "No, stai andando bene invece!" Rispondo di istinto, chiedere a Bischoff di fare scambio con lui a Raw era la mia ultima speranza di poter lavorare con Stephanie. "Ho una figlia di un anno,  due figlie che vanno a scuola e non le vedo mai... Vickie ha fatto debiti mentre ero in riabilitazione, prendo ogni giorno pastiglie per alzarmi in piedi e se vuoi sapere la verdad ho voglia di tirarmi anche la polvere di magnesio! Mettendomi in aspettativa forse potrei riprendermi, non posso licenziarmi altrimenti le mie figlie non mangiano" Esclama esasperato per poi sedersi su una sedia di plastica accanto a me. Suo nipote gli tira una pacca sulla spalla bisbigliando qualcosa in spagnolo, non credevo che lui stesse così male. Non ne avevo idea. "Non è facile quando a momenti te la cacciano in tasca. Tu come cazzo fai a essere sobrio?". Mi domanda mentre Chavo gli allunga una bottiglia d'acqua. "Ho paura delle droghe" rispondo sedendomi accanto a lui. "Chavito, ve a ver a Chris al vestuario! Estaré allí en un minuto". Chavo si è subito allontanato lasciandoci soli, gli altri sono tutti in doccia e sembra che Eddie voglia parlare con me: "Io non so più con chi parlare. Per il vecchio me era semplice, bevevamo una cerveza tutti insieme e poi... Chris è l'unico amigo che ho. Todos aquì sono fottuti. Ogni giorno sono tentato, Chris e io ne stiamo alla larga ma Kurt, Chavito... ahi Chavito! Mio nipote esce con gli altri, potrebbe finire nel giro!". "Non succederà" rispondo per consolarlo, sembra che stia per mettersi a piangere e riprendo a parlare: "Shawn e io siamo sempre stati amici, ma ho sempre detto no. Parlerò con Stephanie, le dirò di prendere provvedimenti". "No! El diablo li rende cattivi! Non puoi fuggire da el diablo, nessuno può! Una volta che entra dentro di te non puoi più liberartene. Nemmeno Chavito può, è il destino di tutti noi poveri cristi. Tu sei stato promosso, non sei a livello di noi cabrònes. Ti basta chiedere a Stephanie per avere quello che vuoi". "Questo non è vero. Per quale cazzo di motivo sarei costretto a lavorare con Bischoff allora? Sarei qui con la mia ragazza a comandarvi a bacchetta se potessi ma a Raw mi trattano come gli altri se non peggio, devo lavorare più ore al posto suo con la scusa che mi ha promosso a booker, quel pazzo cerca ancora di impormi le sue idee. Tutti lo odiano. E poi che cazzo sarebbe el diablo?" Gli domando irritato. "Sei così scemo da non capire? Comunque non credevo andasse di merda anche per te" risponde toccandomi un ginocchio con la mano. "Non è per la promozione che non mi drogo. Non ho mai voluto, neanche quando ero un pivello come Chavo" rispondo guardandolo storto. "Io... so che forse non ti importa. Ho perso una amiga". "Beh, condoglianze". "È viva! per ora... non dovrei dirtelo, ok? So che non ti riguarda ma forse potresti fare qualcosa... a me dispiace tanto. Ho visto Jo qualche giorno fa, io volevo parlarle del mio problema ma purtroppo non c'è più nulla da fare per lei. Penso che ti riguardi in parte, le vorrai ancora bene...". "Che succede?" gli chiedo sbigottito, non sarà ancora in ospedale? Waltman merita di finire male. "Io sono un suo amigo, lo so che mi hai sempre odiato. Non ho mai voluto scoparmi la mamacita, so che lo pensavi perchè lei è veramente una guapa... sei stato un hijo de puta, sai? Comunque ormai sei felice con Stephanie, ella es muy guapa tambien, non posso intromettermi nelle tue decisioni. Sono stato da lei la scorsa settimana, non la vedevo da molto e ho ordinato comida mexicana, quella autentica. Ora abita con Sean, quello che era tuo amigo finchè tu non hai hablato mierda su di lui. Sono entrato in casa e c'era puzza, un odore schifo per dios! Sean era fatto sul divano, lei era fuori casa da una settimana per un lavoro y el cabron si è drogato tutto il tempo. Ora fa i festini, da quando è a casa arrotonda facendo cristalli nel garage e lei dice di non sapere nulla. Sean le ha venduto il Rolex, era roba che costa e ha usato el dinero per chissà cosa... lei si è arrabbiata e lo ha sbattuto fuori casa, lo voleva picchiare. Lo ha picchiato veramente, gli ha dato un pugno in faccia. Paul, lei è diventata cattiva! Aveva una faccia strana, mi sembra un po' pallida e non ha mangiato nulla. Le ho detto di venire con me alla chiesa, di dirmi se Sean le stava facendo qualcosa, se l'avesse convinta lui a drogarsi... non ha voluto dirmi niente, ha cacciato me e lui pieno di sangue nel vialetto. Sean è venuto a casa mia, ho tentato di farlo parlare ma è fuori di sè. Dice che lei usa le sue pillole magiche, non so se sia solo quello ma ha ancora quel problema della violenza, non è in sè". Rimango in silenzio, Eddie mi sta guardando negli occhi in attesa di una risposta ma sono troppo scosso per parlare. Waltman la sta rovinando... non mi aspettavo che lei potesse fare una cosa del genere, io e lei siamo sempre stati puliti e ora sta facendo quello che odiava. Lei non si merita questo, ma nemmeno Waltman. "Pensavo che tu potessi farle una telefonata per sentire come sta. Magari con te potrebbe confidarsi". "No" rispondo deciso, lei con me non parlerà mai. "Paul, lo so che hai una nuova compagna ma magari con te potrebbe aprirsi... se riuscissi a convincerla a tornare in terapia potrei chiedere in New Japan di assumerla di nuovo. Magari sentirti la aiuterebbe". "Non credo. Io e lei non parliamo da allora". "Ti farebbe dormire la notte sapere che non hai nemmeno provato ad aiutarla?". "Eddie, io ci ho provato in passato, diverse volte. Io sapevo del suo passato, non stava bene e io sapevo benissimo che avrei dovuto restarle accanto, ho provato davvero ad aiutarla. Ma ho fatto solo peggio, ho rovinato tutto. Non ne sono stato capace una volta, mi sentirei peggio a sapere di aver rovinato tutto un'altra volta. Cercando di salvarla mi sono rovinato io stesso. I farmaci l'hanno resa più aggressiva, aveva provato più volte ad alzare le mani. So che ora tu riderai, perchè io sono un uomo... ma non potevo fare più nulla. Mi dispiace". Mi alzo in piedi fuggendo da lui, non posso sopportare più a lungo questa conversazione. Devo trovare Stephanie. Mi allontano da Eddie, il quale mi osserva in silenzio, quando vedo Stephanie arrivare con i copioni per la prossima volta: "Ragazzi... che fate qui?" domanda vedendoci insieme. "Nulla, non ci vedevamo da un po'" rispondo rimanendo vago. "Ok... Eddie, questo è il copione per la prossima volta: per la prossima settimana non hai nulla, ho parlato con papà al telefono e ha accettato di spostare te e Chavo ad un live in Florida, così rimarrai vicino casa". "Muchas gracias" afferma prendendo il suo foglio e andandosene in spogliatoio con in mano la pila di fogli degli altri. Se ne va senza guardarmi, forse si è sentito a disagio per aver riaperto il discorso. "Ha chiesto di andare in aspettativa, proprio prima di No way out... non può assolutamente scappare prima di Wrestlemania, sono sicura che vorrà stare un po' a casa e sondare il terreno per altre offerte, meglio cercare di accontentarlo se non vogliamo che lui, Chavo e tutta la sua banda di latini lascino la federazione". "Steph, lascia stare" affermo interrompendola, la prendo per mano per andare verso l'uscita ma lei mi interrompe: "Tutto bene? Fino a pochi minuti fa volevi insultarlo, me la so cavare da sola. Ti ha detto qualcosa?". "Confidenze tra colleghi... non credo che volesse parlartene se non ti ha detto perchè voleva stare in aspettativa". "Beh, che ti ha detto? C'è qualche problema?". "Nulla che tu possa risolvere. A lui piace il suo lavoro, dagli tempo. E' solo un po'in crisi, a tutti capita a furia di prendere botte in testa". "Stare con Scott ti ha reso più comprensivo" risponde, quando mi ricordo di avere ancora in mano la rosa di plastica di Angle: "Può darsi... ma ora abbiamo un volo da prendere. Vieni con me?" le chiedo porgendole la rosa, Stephanie non deve sospettare niente ma sono piuttosto nervoso. "Non vedevo l'ora di tornare a casa" dice prendendo la rosa e buttandola nella cesta degli oggetti. "Chi ti dice che torneremo a casa?". "Spero che tu non voglia portarmi al mare, non ho gli outfit adatti!". "Sai che quando sono con te non guardo nemmeno cosa ti metti?". "Devo preoccuparmi?". "Di passare San Valentino con me? Forse...". "Dai... mi sei mancato" risponde baciandomi ancora prima di andare verso il parcheggio. 

The Game is over (She never recovered parte 2)Where stories live. Discover now