"EH CERTO, VIVE A CHICAGO!"

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Questa è la celebre frase pronunciata dal nostro amico Matteo. In pratica eravamo in un'ora della Casci che ci aveva dato il compito di scrivere una lettera a un nostro lontano parente. Io ero in gruppo con Matteo, Simone e Giulia, che (stranamente!) avevano fatto affidamento sulle mie "doti" da scrittrice.

La scena:

"Ragazzi, avete sentito la professoressa cosa ha detto: dobbiamo scrivere una lettera a un nostro lontano parente. Che ci inventiamo?" Domando, la mente che vaga per scovare qualche idea nascosta.
"E che ne so. Sei tu la scrittrice." Simone mi guarda con il suo solito sorriso da buffone, e io sospiro. Possibile mai che i lavori di gruppi la affidassero sempre e solo a me?
A un certo punto, dopo altri attimi di meditazione, Matteo esclama a voce alta, guadagnandosi un'occhiata d'ammimento scoccata dalla Casci.:" SÌ! HO UN'IDEA!" I miei occhi si illuminano, così come quelli di Simone e Giulia, e insieme rizziamo le orecchie per ascoltare la famigerata idea.
"Io ho uno zio che vive a Chicago, potremmo scrivere a lui la lettera!" "Sì, e io ho mia nonna che vive in Egitto." Rispondo scettica, ma Matteo mi guarda male ribattendo:"Sempre meglio di niente. Scriviamo." Quindi iniziamo a scrivere la lettera, e ci fermiamo finita l'introduzione, perché la Casci è andata al centro della classe per sottolineare un'informazione:
"Ragazzi, ricordate che il vostro parente deve essere lontano!"
"Eh certo, sta a Chicago!" E qui sono morta. Matteo aveva pronuciato quella frase con una voce innocente e il volto da angioletto. Sono morta, morta dal ridere, non tanto per la frase, ma per il tono. Anzi che i miei compagni si girano per guardarmi e chiedere:"Sofì? Tutto apposto?" Ma io non riesco a rispondere. Devo soltanto tentare di soffocare quella risata che esce come un fiume in piena. Ho le guance rosse, le lacrime agli occhi, lo so, lo so, ma quando qualcosa mi fa ridere, rido. Rido fino allo sfinimento. [...]

Insomma, questo è. Non so quanto possa essere "divertente" questo capitolo, ma avevo voglia di scrivere e di condividere altre gioie con voi.

Vi è mai capitato di ridere a crepapelle per una battutaccia?

Stranamente la Casci non ha detto niente quando sono morta dal ridere, forse sono riuscita a soffocare per bene la risata? Oppure ha solo fatto finta di niente?

Diario di una ragazza di terza mediaWhere stories live. Discover now