"An idiot is attempting to reach you on your cellular device TUTUTRUTU"

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Lettori e lettrici, welcome back to questa raccolta digiagiata. Come vi avevo accennato nello scorso capitolo, qua il protagonista della vicenda sarà mio papà.

Allora, iniziamo col dire che ero a scuola perché dovevo fare un progetto con la prof. di italiano fino alle 17 (in realtà il progetto sarebbe dovuto finire alle 18, ma io me ne sono andata prima perché avevo da fare EHEH)

Ebbene, tutti gli alunni che partecipavano al progetto (eravamo almeno un centinaio) si sono ad un certo punto seduti nell'aula mensa (che per di più non è anche un'aula mensa, perché ci saranno due tavoli in croce e ci avremmo mangiato forse tre volte HAHA)
perché erano arrivate due signore (di cui una vecchia, avrà avuto almeno settant'anni, però era fighissima HAHAH, si impicciava più di me quando parlava -e ce ne vuole- e quando nominava un tizio i suoi occhi si illuminavano così tanto che se le luci fossero state spente, quella dei suoi occhi avrebbe illuminato la stanza) che hanno iniziato a parlare di tutto e di più, neanche le stavo più ascoltando tbh-

Fatto sta che ad un certo punto sento diversi spostamenti dietro di me, e A si gira dicendomi di guardarmi dietro.

Mi giro a mia volta e vedo mio padre tutto sorridente, col telefono in mano e le chiavi dell'auto nell'altra.

Ad un certo punto, però, succede questo:

Siedo tranquillamente per terra e guardo mio papà, che si è appoggiato ad un tavolo e mi ha chiesto con lo sguardo se volevo andarmene o meno. Io gli faccio cenno di darmi dieci minuti, tempo che le due finiscano di parlare e ce ne andiamo. Nel frattempo la mia professoressa di italiano, dall'altra parte della stanza, si è accorta che è arrivato qualcuno che ha dei rapporti con uno dei suoi alunni e quindi sento il suo sguardo su di me. Ad un certo punto, quando è calato il silenzio, a mio padre parte la suoneria a massimo volume:"AN IdIoT iS aTtEmPtInG tO rEaCh yOu On YoUr cElLuLaR dEvIcE!"
Io metto a ridacchiare in silenzio, imbarazzata mentre mi nascondo il volto tra le mani, ma non prima di aver lanciato un'occhiata alla prof., che mi sta guardando, solo non ho colto il suo sguardo. Non ho capito cosa sta provando, ma va be', adesso devo preoccuparmi dal far sparire il rosso dalle mie guance.

Pensate che quando siamo andati in macchina, io dico a mio padre che mi ha imbarazzata tantissimo quando gli è suonato il telefono, e lui mi fa:"Eoh, io a scuola ero un teppista. Facevo come mi pare, e così ho fatto oggi :)"

Poi quando gli ho detto che sarebbe stato sul Diario era troppo felice, quindi alla fine ecco un capitolo per lui.

Ti voglio bene pa', però la prossima volta che vieni a scuola lascia fuori il telefono <3

By the way, i vostri genitori vi hanno mai messo in imbarazzo?

Diario di una ragazza di terza mediaWhere stories live. Discover now