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In una normalissima lezione di algebra, un po' di ore fa, ieri, uno strano episodio quotidiano si è verificato.

Nessuno si è capacitato di quel che è successo, finché bestie della mia cella non avevano iniziato a ridere sotto ai baffi, a sorridere beffardi.

Prima di quell'episodio c'era "Italo disco" suonata a palla nella stanza vicino alla palestra dove generalmente noi sottomessi facciamo sport o progetti post-scuola.

In quel grido non c'era paura, era una signora suprema della scuola che riprendeva un suo succubo, molto probabilmente.

Il volume della voce troppo alzato lasciava intendere un errore compiuto da quel povero succubo che probabilmente era ammutolito dalla potenza di quel rimprovero.

Oh, povero animale, lui, rinchiuso in una gabbia chiamata in gergo:"palestra" dove noi povere bestie mortali soffriamo le pene dell'inferno, tanto ci sembra di stare nel Tartaro.

Oh, il grido infernale ha interrotto la nostra ora di conoscenza, facendo ammutolire le nostre anime impaurite.

Perché mai, chiedo io, siamo dovuti finire in un luogo dove le coscienze delle bestie mortali devono fluttuare nei corridoi di fuoco in preda al panico e all'ansia della prossima ora in cui un'altra signora suprema deve sottometterti ad un interrogatorio in cui se rispondi male la sua stima di te si abbassa e soffri ancora di più?

No okay, a parte gli scherzi a me la scuola piace, soprattutto l'ora di sport, ma volevo provare a fare un qualcosa di comico e ingigantito, ed ecco a voi la one-shot su... sulla scuola... sì, in sostanza sulla scuola.

Com'è? Secondo me potevo fare di meglio... mi sono sentita ispirata al "cinque maggio" :)

Ei fu. Siccome immobile
Dato il suo mortal sospiro,
Stette la spoglia immemore,
Orba di tanto spiro...

Mannaggia alle poesie. Napoleone non si poteva sta' calmo a casa sua? No eh?

Diario di una ragazza di terza mediaWhere stories live. Discover now