CARTE

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Okay, lo ammetto, se penso di nuovo a quel giorno mi viene ancora da morire dall'imbarazzo.

Stavamo al camposcuola, quello famoso, e ci eravamo messi a giocare a carte con i professori.

Indovinate chi avevo vicino? Cioè, con vicino intendo proprio vicino vicino, attaccata.

Esatto, la Casci! (Dò biscotti blu a chi ha indovinato) Cioè, la mia felicità era indescrivibile, ma dai, andiamo avanti.

Ci eravamo messi a giocare a Sette e mezzo e a Salta Cavallo, giochi di Natale in una serata di Aprile, andiamo bene...

Ebbene, in una partita di "Salta Cavallo" è successo questo...

Ma che dico, "in una partita"... saranno state svariate partite, non sono mai stata troppo fortunata nei giochi... e come si può vedere, neanche in amore :,)

Mentre un mio compagno dà le carte, io contemplo il vuoto pensando a che sorte avrò in questa partita, se riuscirò finalmente ad avere un dieci o un numero alto, ma che dico. Tutte false speranze. Ovviamente, come al solito, appena mi arriva la carta e la giro mi appare davanti un asso. L'ennesimo in quella serata. Ne avrò presi così tanti che quello sembra guardarmi beffardo, ridendo della mia sfortuna. "Ridi, ridi." Penso "Tanto adesso ti dò alla persona che ho affianco, la Casci".
Eh già, la Casci... è divertente vederla giocare, un po' come Morghy, che però si sta zitto, probabilmente per non cascare nelle trappole dei compagni che hanno perso le loro vite. Già, c'è la regola del "fantasma": se parli ad una persona senza carta tu le devi dare la tua, e diventi fantasma. I miei compagni si sono inventati i modi migliori per prendersi una misera carta.
Inutile dire che non ci è mai cascato, in quei trucchetti.
Appena arriva il mio turno guardo la Casci, poi la mia carta, mi viene da ridere e gliela passo,  dicendo:"Prof., si ricordi che le voglio bene" (TESTUALI PAROLE. STO ANCORA MORENDO DENTRO.), lei la guarda, la contempla, probabilmente mandandomi a quel paese in tutte le lingue che conosce, e la passa a Morghy, che, colpo di scena, nel suo silenzio ha preso un dieci, che blocca la carta che ha in mano la Casci, che, suo malgrado, rimane con l'asso.

Ehm... questo è. Sono consapevole del fatto che questo capitolo non sia comico come gli altri, però volevo condividere questo momento con voi.

CIOÈ, ALMENO UNA CARTA DECENTE DA DARLE POTEVO AVERLA?! NO?! CHIEDO TROPPO?!?!

*coff, ritorniamo nei ranghi. Stavo dicendo, figli di Atena ritenetevi fortunati a non essere venuti a quel camposcuola, perché c'erano ragni giganti ovunque!

Ehmmm... io ne avevo uno dietro la sedia... ce ne siamo accorte io e la Casci, pensate voi...

Va be', niente, scusate per la perdita di tempo, e come sempre, ecco la domanda (giusto perché sono poco ficcanaso)!

Voi, che vi ricordate, avete mai fatto una partita a carte che non sia in famiglia, magari con professori?

Diario di una ragazza di terza mediaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora