1. Si niña

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"Amo fare questo lavoro. Amo avere loro come amiche, svegliarmi con il profumo di Dinah, con la musica di Ally, con le lamentele di Normani e con le corse iperattive di Camila. È questa la mia vita e non la scambierei con niente al mondo."

Le quattro ragazze mi guardarono senza dire niente e mi sorrisero. Quando mia madre continuò a chiedermi come stesse procedendo il tour, io le dissi la verità:

"Non potrebbe andare meglio, mamma. E non hai idea di quanto vorrei avervi qui."

Lanciai un'occhiata alle mie amiche e, mentre mia madre dialogava da sola su quanto le mancassi ecc, io mi studiai per bene la situazione di ognuna di loro. Ally, con il busto nella cuccetta, stava cercando il suo ipod rosa mentre Normani e Dinah si stavano fotografando a vicenda. Alla fine guardai la mia migliore amica, Camila, che era intenta a ballare per il corridoio, facendomi quasi ridere in faccia (o meglio, per telefono) a mia madre. Anche lei mi guardò, mandandomi un enorme bacio con una delle sue facce buffissime.

"Va bene mamma" Mi alzai dal divanetto: "Ci sentiamo quando finisco."

Mi legai i capelli al volo, lasciando cadere una ciocca al lato, e poi infilai il mio iphone nella tasca apposita accanto al letto. Arrancai fino ad arrivare nella cuccetta di Camila, di fronte alla mia, e mi ci infilai dentro, sentendomi al sicuro in quelle piccole tre pareti e mezze. Mi infilai sotto le sue coperte e guardai la moltitudine di libri infondo al piccolo materasso. Guardai ancora attorno a me, osservando i pezzi di carta colorati che teneva con lo scotch sul muro, e sorrisi per le sue piccole manie che nessuno poteva toglierle. Sospirai, mettendo la ciocca nera di capelli dietro l'orecchio, e chiusi gli occhi per un momento.

"Hey, ragazza dagli occhi più belli del mondo."

Alzai una mano, senza aprire gli occhi, e tastai la faccia di Camz sospirando:

"Lasciami dormire, mamma."

Mi spostò, spingendomi contro il muro, e si infilò nel letto accanto a me. Continuai a tenere le mie iridi al sicuro, senza volgere lo sguardo verso di lei. Ma quando sentii il suo respiro sul mio collo, fui costretta ad aprire gli occhi ed a ritrovarmi il sorriso più bello che Camila Cabello potesse aver mai avuto. Scosse la testa, scherzando come al solito, ed alzando un dito mi disse:

"Es el momento de hacer algo ùtil."

Sorrisi, cosa che facevo sempre quando ero con lei, ed uscimmo entrambe da lì quando sentimmo Normani dire:

"Non ti capisco, Mila. Cos'hai detto, esattamente?"

Sospirammo, facendo finta di essere offese, ed insieme dicemmo all'unisono:

"è ora di fare qualcosa di utile."

Ci guardammo e ci battemmo il cinque a vicenda. Nessuno ci guardò e l'attenzione si spostò su Ally, che nell'alzarsi, aveva sbattuto la testa sul basso soffitto della cuccetta. Aprii la tendina del letto inutilizzato sopra a quello di Ally e ci saltai sopra, lasciando penzolare i miei piedi.

"Camz..."

"Si?"

La guardai, perdendomi in quegli occhi marroni che conoscevo alla perfezione, e poi le sorrisi:

"Puoi passarmi il telefono?"

Mi annuì, chinandosi a quattro zampe nel mio letto. Sbloccò lo schermo, cosa che faceva spesso per farsi i cavoli miei, e mi sorrise spalancando la bocca:

"Un certo Bradley Simpson ti sta massaggiando."

Sbuffai, alzando gli occhi al cielo, ed indicai la porta del bus:

The fault of the moon || CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora