17. Romance

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"Lauren, sto morendo."

Afferrai i braccioli e guardai la pelle martoriata sotto le unghie della ragazza:

"Menomale che sarebbe stato un viaggio tranquillo" Sbuffai: "Tremiamo da due ore."

"Sto per impazzire."

Mi girai di scatto, quando Camila posò la testa sulla mia spalla, e le sorrisi tranquillizzandola:

"Siamo arrivate" Le accarezzai i capelli neri: "Siamo vive."

Quando le ruote dell'aereo toccarono terra, tutti facemmo un gran sospiro di sollievo: era stato davvero un volo turbolento.

Le mie amiche ci guardarono con il terrore negli occhi; ma il mio viaggio era consistito nel guardare la cubana stringersi a me per la paura ed io ero abbastanza tranquilla.

Afferrai le nostre cose e camminai fuori, mettendomi gli occhiali da sole:

"Scusami." Disse Camila preoccupata: "Non volevo."

Inarcai le sopracciglia, incosciente di cosa intendesse, e guardai i suoi occhi puntare il mio braccio segnato dalle sue unghie azzurre:

"Oh" Risi: "Non preoccuparti, non mi fa male."

Annuì mettendo il suo braccio avvinghiato al mio ed io sospirai, ridendo leggermente:

"Mi ci dovrò tatuare qualcosa, Cabello."

"Andiamo" Sbuffò: "Non volevo essere così aggressiva."

Alzai gli occhi al cielo, scherzando come al solito:

"Almeno avrò un tuo ricordo stampato sulla pelle."

"Comincia ad abituartici, Jauregui." Disse la cubana allontanandosi: "Sarò così aggressiva che rimpiangerai di avermi conosciuta."

"Non vedo l'ora" Alzai la voce: "Estrabao."

Camila raggiunse Dinah ed io misi la schiena contro una colonna in marmo, alzando la testa verso il soffitto:

"Mi fai quasi pena."

Abbassai lo sguardo, corrugando le sopracciglia confusa, e vidi Ally guardarmi:

"Scusami?"

"Non l'hai ancora capito..." Scosse la testa: "Quella ti si vuole mangiare viva e tu te la farai sfuggire."

Inarcai la fronte e la guardai confusa, ed un po' divertita. Rimasi in silenzio per qualche secondo e poi afferrai il mio zaino nero continuando a guardarla:

"Ho cambiato idea" Mi avvicinai a lei: "Non sei più la mia preferita."

Ally alzò le spalle e continuò a messaggiare sul suo telefono; mentre io raggiunsi Normani cingendole le spalle con un braccio:

"Niente male Sydney, no?"

La ragazza nera mi sorrise annuendo e lanciò un'occhiata verso Camila che, intenta a mangiare, si era seduta un attimo su una sedia al centro dell'aeroporto.

"Sono sempre più convinta che voi dovreste stare insieme."

Sospirai, sedendomi a terra sul mio stesso zaino, ed incrociai le mani tra di loro, tenendo lo sguardo sulla giovane ragazza lontana da me:

"Non è così facile, Mani." Alzai gli occhi verso lei: "Ci sono molte persone in mezzo a noi e..."

"Ed è per questo che siamo partite, Lauren." Sospirò: "Prenditi una pausa e stai con lei il più che puoi. Vedrai che è più facile di quanto tu stessa immagini."

The fault of the moon || CamrenWhere stories live. Discover now