54. Little secret

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"Buongiorno!"

"Ciao, Lo." Disse velocemente: "Ti ho messo il caffè sul tavolo."

Mi misi seduta, smorzando leggermente l'entusiasmo del primo risveglio, e mi strofinai gli occhi assonnati. Mi guardai velocemente attorno e notai la cubana già pronta ad iniziare la nuova giornata:

"Stai..." Sbadigliai: "Stai uscendo?"

Camila si piegò a terra ed infilò mille fogli nella sua borsa. Sembrava stanca, agitata e stressata. Si tirò su e si scostò i capelli scuri da davanti gli occhi:

"Prima vado, prima torno."

Schizzò nell'altra stanza, ed io mi alzai di corsa seguendola. Passando davanti alla scrivania, afferrai la tuta e , salterellando, me la infilai:

"Tra due giorni abbiamo la riunione con le altre... te lo ricordi?"

"Oh, è vero!" Esclamò: "Ci sarò, come sempre."

"Mi raccomando, Camila, è davvero importante per noi."

"Non mancherò, Lauren, e lo sai."

"Io si, io lo so: ma questo periodo hai la testa tra le nuvole e non vorrei che le ragazze ci rimettessero."

"Fidati di me." Arrancò: "Non mancherò."

Camminava a destra e a sinistra, uscendo ed entrando tra una stanza e l'altra. si truccava, si vestiva, preparava la borsa: sembrava stesse perdendo l'aereo della vita.

"Devi andare da Shawn?"

"Da Shawn e da Stephen."

"Uhm." Bevvi un goccio del caffè: "Questa sera ci sei?"

"Non ne ho idea, sbuffò: questo lavoro mi sta uccidendo."

Camila si fermò davanti alla porta e si mise la sua giacca nera, la sciarpa e gli occhiali da sole. Sembrava una vera donna d'affari e sorrisi leggermente:

"Cos'ho?" Disse fredda: "Sono sporca?"

"Cosa? Oh no..."

"E cosa, allora? Perché stai ridendo?"

Posando la tazza sul tavolo, corrugai le sopracciglia. Era davanti a me, in piedi, ed aveva la faccia scocciata come se io avessi sbagliato qualcosa:

"Stavo sorridendo, solo perché sei bellissima e... diversa."

"Diversa come?"

"Sembri..." Gesticolai: "Più grande."

Si girò verso lo specchio e si sistemò ancora, senza rispondermi. Mi avvicinai, sorridendole dolcemente, e le accarezzai una guancia:

"Vuoi che ti accompagni?"

"Sono già qui fuori." Aprì la porta: "Torno stasera, a dopo."

Mi avvicinai alla finestra e la vidi andare via. Stava scuotendo la testa, come se avessimo appena litigato e lei avesse avuto ragione, e salì sulla macchina del più giovane sorridendo. Il suo passo svelto mi sembrò farla scappare da me, ma era tardi e, se fosse successo qualcosa tra di noi, Camila me lo avrebbe detto. Senza dubbio.

"Ciao sorellona."

"Ciao Chris." Mi voltai per salutarlo: "Stai andando a scuola?"

"Si." Afferrò una mela: "Non credo che Taylor oggi venga, non si sente molto bene."

Scrutai la porta della stanza di Taylor ed annuii al ragazzo davanti a me:

"Stasera io e T non ci saremo, la mamma lo sa."

The fault of the moon || CamrenWhere stories live. Discover now