44. Reveal

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"Odi mentire." Continuò lei: "Ed è una delle poche cose che so con certezza in questo momento. Ho parlato con Steph, quel giorno a San Francisco, ed ho sistemato le cose mettendomi nei casini."

"Avresti dovuto dirmelo."

Camila fece un passo indietro e sorrise, non in modo vero, sbalordita dalla mia 'ignoranza':

"Non posso crederci..." Scosse la testa: "Sei arrabbiata?"

"No, non sono arrabbiata. Sono solamente davvero molto confusa."

"Non c'è nulla da capire, Lauren. mi hanno detto di fare una scelta: so quanto tu non sopporti il fatto di fingere di stare con Brad, di uscirci solo per fare scoop. Ed allora ho trovato un compromesso: perché Bradley non si è più fatto sentire da quando siamo partite?"

"Non lo so."

Scossi la testa, guardando per terra. La cubana fece un passo in avanti e mi tirò su il mento, per guardarmi negli occhi:

"Te lo dico io: era tutto preparato, Lo. Se io fossi stata lontana da te, senza darti la mano, senza sorriderti o alludere a qualcosa, saresti stata in grado di vivere la tua vita senza finti fidanzamenti."

"Non è questo quello che voglio." Controbattei: "Non è una cosa sensata: perché avresti dovuto starmi lontana? Cosa avrebbero potuto fare?"

"Hanno iniziato col dividerci alle interviste. Hanno iniziato a pregarci di non parlare l'una dell'altra. Hanno riempito la testa di bugie persino ai nostri genitori, non ci metterebbero niente a distruggerci.

Io non dissi nulla e mi limitai a guardare a terra, senza cercare di pensare a tutto quel casino. Camila rimase un attimo ferma e poi, afferrandomi una mano, annuì lentamente per invitarmi a guardarla:

"Ho cercato di rendere le cose più facili e te lo giuro: non avrei mai voluto farti pensare che il mio amore fosse diminuito. Ti amo dal primo momento in cui ti ho vista, Lauren, e non hai idea di quello che farei per far funzionare tutto questo casino. Ti direi che non mi interessa dei loro consigli e avvertimenti, ma direi una stronzata: preferisco fingere che non m'importi, piuttosto che perderti del tutto."

Il fatto che mi stesse rivelando questo fatidico fatto, non mi fece perdere neanche una sola parola. I miei occhi erano fissi nei suoi e le parole mi entravano dentro la testa come fossero foto da ricordare.

"Questo significa che neanche tu hai più sentito Austin?"

"Esatto." Confermò: "Ogni giorno sono costretta a scrivere o fare qualcosa che faccia pensare a tutti che nella mia vita ci sia qualcuno pronto ad aspettarmi a braccia aperte. Ma qualsiasi cosa io dica o scriva, dovresti farci caso, è riferita a te. Ho imparato a nascondere le emozioni dietro a delle parole, sperando che tu saresti riuscita ad afferrarle: sono diventata parte del loro gioco, è vero, ma non ho mai smesso di fare in modo che giocassi anche tu."

La guardai sotto un'altra luce: la Camila-persona si era dimostrata più bella di quanto già sapessi. Non m'importava di che tipo di gioco si trattasse: mi aveva considerata, sempre, ed io non potevo credere di aver pensato il contrario.

"Mi dispiace avertelo tenuto nascosto, ma meriti di essere felice e speravo che, in questo modo, sarei riuscita a tenerti fuori da questa merda."

D'un tratto mi ricordai di tutti i suoi tweet, dei suoi post, delle sue frasi. D'un tratto, anche se ormai in modo ovvio, mi ero accorta che aveva sempre cercato di mantenere il suo amore vivo in me.

"è per questo che mi hai regalato il bracciale nero?"

"Si." Annuì: "In un qualche modo ho fatto attenzione a programmare ed a organizzare delle piccole prove. Ho cercato di farti capire che se ti parlavo della luna e di quanto avessi da nascondere, avresti continuato a cercare il mio affetto verso di te. Non prendo le camere d'albergo con te semplicemente perché mi è stato chiesto di non farlo: nessuno, al di fuori delle ragazze, deve sapere di un nostro minimo contatto."

The fault of the moon || Camrenحيث تعيش القصص. اكتشف الآن