57. Re-start

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"Vaffanculo!"

Mi spostai di corsa, evitando la borsa nera che Camila mi aveva lanciato, e misi le mani in avanti per pararmi dalle altre cose:

"Fammi spiegare, Camz!"

"Stai zitta!"

La cubana si muoveva su se stessa, voltandosi da una parte all'altra, afferrando le prime cose che erano davanti a lei ed io, disperata, mi toccai le tempie pulsanti:

"Devi ascoltarmi, ti prego!"

Ignorò tutte noi, che eravamo lì per calmarla, continuando a lanciare le prime cose che vedeva. Prese i libri, i cd, i vestiti e li buttò tutti a terra, urlando come una pazza.
Normani e Dinah mi guardarono esterrefatte ed io strinsi forte il braccio di Ally, che mi era vicina per farmi forza:

"So che è difficile, Camz, ma dobbiamo fare uno sforzo."

"Tu non puoi fare un cazzo!"

"Smettila!" Urlai: "non fare la bambina, Karla. Non fare la codarda e tira fuori i coglioni per una buona volta. "

"Tu..." Mi indicò: "mi stai dicendo di essere coraggiosa. Sei stata la prima a fartela sotto, Lauren! Non puoi permetterti di dire a me cosa fare. Non hai neanche il coraggio di dire a tua madre che mi ami!"

"Non puoi sfasciare tutto, dio! Smettila, stai ferma."

Ally si toccò il volto, disperata, ed io schivai il cuscino nero scaraventato dalla cubana. Normani fece per calmarla, ma la ragazza continuó adirata:

"Vaffanculo Lauren! Vaffanculo!"

"Cosa cazzo vuoi da me? Smettila di sfogarti con noi: noi non c'entriamo nulla!"

Camila mi raggiunse di corsa e cominciò a darmi piccole botte, scoppiando a piangere. Cercai le sue mani, per fermare i suoi pugni, e la strattonai affinché si fermasse. Si calmò lentamente, posando la testa sul mio petto, ed i suoi singhiozzi continuarono implacabili:

"Ascoltami un momento." Dissi sussurrando in un orecchio: "ti prego."

Accarezzai i suoi capelli scuri e guardai le altre, atterrite. Dinah aveva le mani davanti al viso e sia io che Normani ci stavamo preoccupando di farle posto sul divano.

"Vieni" feci spazio: "Siediti."

Camila annuì lentamente, asciugandosi il naso e gli occhi bagnati, e si sedette tra me e la ragazza scura, davanti a Dinah ed Ally. Guardai le altre, sospirando rumorosamente, e mi bagnai le labbra per parlare:

"Chi lo ha deciso?" Mi precedette lei: "Chi?"

Rimanemmo un attimo in silenzio, tutte noi, e poi la più grande prese a parlare, dolcemente:

"Non è stata una nostra decisione, Mila, ma del management."

"Per quanto tempo?"

La guardai, abbassando gli occhi a terra, e le strinsi la mano per consolarla:

"Un paio di stagioni. Tu e Shawn dovrete partecipare ad alcune serate, andare in alcuni show."

"E voi?"

"Noi saremo qui." Rispose Mani: "avremo le nostre interviste e le prove."

"Ed io?"

Silenzio.
Camila guardava ognuna di noi con gli occhi vogliosi di sapere. Le sue iridi marroni cercavano le nostre come se fossero assetate di novità che, però, non erano affatto positive. Io mi alzai e mi piegai davanti a lei. Posai le mani sulle sue ginocchia e le asciugai le lacrime salate. La guardai dolcemente, come mi era solito fare in momenti di totale serietà, e le accarezzai le mani fredde:

The fault of the moon || CamrenWhere stories live. Discover now