64. Go

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Le cose erano due: o non mi amava più o l'avevano costretta ad andare via.  Avevo passato gli ultimi giorni a cercare di capire se il vero motivo del suo abbandono fosse stata qualche altra genialata di Stephan; ma quando si parlava di Camila, sembrava tutto essere perfettamente normale. Mi sentivo un agente segreto: mi agiravo per i corridoi degli uffici, degli studi di registrazione per cercare di captare qualche parola che mi aiutasse a capire cosa fosse realmente successo.  Le ragazze, come me, erano convinte che ci fosse stato qualche imbroglio sotto e che presto sarebbe tornata; ma lei sembrava essere sempre più presa da Shawn e non nascondo che avevo paura di averla persa per sempre.

Sapevamo tutte che sarebbe tornata presto e che io a vrei dovuto imparare a convivere con una Camila che non era più la mia; ma non sapevamo cosa sarebbe successo dopo il suo ritorno. Avremmo lavorato, fatto concerti, gite, viaggi, ma tra me e lei cosa sarebbe accaduto?

"Lauren?"

Mi girai di scatto, chiudendo il diario nero che portavo sempre con me, e sorrisi alla donna sulla porta:

"Brad dice che passerà a prenderti tra un po', vuoi che ti aiuti con il trucco?"

"No grazie, Fatima, sono apposto."

La truccatrice mi sorrise e scomparve dietro la porta del camerino. Normani e Dinah mi guardarono ed io, intenta a sistemare il mio zaino, mi sbrigai a togliere di mezzo le mie cose:

"Allora questa sera venite da me?"

"Si, se non ci sono problemi."

"Nessun problema: dovrei tornare dopo cena con Brad." Le guardai: "Le chiavi di casa sono nella mia giacca."

"State uscendo spesso tu ed il riccio."

"è vero" Dissi tranquilla: "Stare con lui mi fa stare bene."

Sorrisi ad entrambe e mi sfilai la giacca nera. I miei capelli, quel giorno, erano intenti a prendere direzioni sbagliate e per questo, stranamente, decisi di raccoglierli in un'alta coda. Normani si alzò e, vedendomi in difficoltà, mi raggiunse per cercare di domare la chioma scura:

"Credi che ci siano possibilità di tornare con lui?"

"Se non amassi qualcun altro si. Io e Brad abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto e quando esco con lui riesco a liberare la testa dai mille casini che opprimono praticamente ogni secondo della mia vita."

"Ma?"

"Ma tecnicamente, finchè il mio cuore appartiene a qualcun altro, non possiamo fare nulla se non essere ottimi amici."

"Non credi che sia ora di guardare avanti?" Disse Dinah: "Di distrarti e pensare finalmente a te stessa?"

"Pensare a me stessa significherebbe cercare di essere felice, no?" Annuirono: "Ecco: io senza Camila non so essere felice. Posso andare avanti e provare a farmi una ragione sul fatto che lei non tornerà presto; ma non ho intenzione di illuderlo..."

Normani terminò il lavoro e mi sorrise. Annuì soddisfatta della mia risposta e tornò a sedersi accanto all'altra ragazza: Ally entrò dalla porta.

"Di cosa stavate parlando?"

"Solite cose." Dissi io: "Non ti sei persa nulla."

La più grande raggiunse le altre due sulla sedia e, incrociate le gambe tra di loro, bevve un goccio della sua acqua fredda. Mi indicò con la testa per invitarmi a parlare e mi esortò a continuare:

"Stavi dicendo?"

"Stavo dicendo che stare con Brad sarebbe perfetto: abbiamo un carattere molto simile e ci divertiamo con poco."

The fault of the moon || CamrenWhere stories live. Discover now