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Sto camminando con Carly e Olivia verso il dormitorio, quando vedo Logan appoggiato al cofano della sua macchina fermo davanti all'ingresso. M'inchiodo sul marciapiede, il cuore che comincia a battere forte e un senso di disagio m'invade.

Olivia se ne accorge. «Che succede?» mi domanda.

«Non posso venire», balbetto.

Entrambe seguono il mio sguardo.

«Chi è?» mi chiede Carly.

Non rispondo.

«Rachel c'è qualche problema?»

«Si chiama Logan e non voglio vederlo», provo a spiegare.

«T'importuna?» di nuovo Olivia.

Faccio un respiro profondo e m'impongo di recuperare il controllo. «Eravamo amici una volta», dico. «Poi io ho scelto Connor e a lui non è mai andata giù. Non capisco cosa voglia ancora da me», riassumo.

«Vieni, così lo scopriamo.» Olivia mi prende sottobraccio e quasi mi trascina.

Logan ci vede arrivare e il suo sguardo s'illumina. A me viene da vomitare.

«Ciao Rachel», mi dice.

«Che cosa vuoi?», sbotto, la voce più stridula del necessario.

«Ho bisogno di parlare con te», dice.

«Io no. Chi ti ha detto dove trovarmi?»

«Ho chiesto a tuo padre», alza le spalle. «Mi dai cinque minuti?» domanda.

Guardo le ragazze.

«Noi siamo dentro se hai bisogno», mi sussurra Olivia.

Annuisco con la testa e loro ci lasciano soli.

«Hai bisogno delle guardie del corpo?» domanda Logan.

«Con te non si sa mai», rispondo.

Il suo sguardo si rabbuia.

«Che cosa vuoi? I cinque minuti non dureranno per sempre.»

«Voglio che mi perdoni.»

«Logan stai perdendo il tuo tempo.»

«No, Rachel. Sono stato un idiota, hai ragione. Avrei potuto farti del male e non me lo sarei mai perdonato, ma non è successo. Prova a capirmi: il college mi aveva rifiutato, tu mi avevi rifiutato, ero ubriaco.»

«Non è una giustificazione.»

«Non voglio escluderti dalla mia vita.»

«Logan, stai con Sanne e non credo lei sappia che tu sei qui.» La sua espressione me lo conferma. «Quindi se devi fare le cose di nascosto vuol dire che non sono giuste. Le nostre strade si sono divise.»

«Lavoro con tuo padre.»

«Spero non nella speranza di vedere me», sbotto vicino a ridergli in faccia. «Come devo fartelo capire che tra noi non potrà mai esserci niente?»

«Eppure qualcosa mi ha sempre detto che eravamo destinati.»

«Devi aver capito male.»

«Rachel..»

«No. Basta.» Alzo una mano. «Sei un folle a essere venuto fino a qua a cercare di sistemare qualcosa che mi sono buttata alle spalle. Hai fatto una cosa grave e dovresti avere la decenza di lasciarmi in pace.»

Quando entro in camera sto tremando. Mi siedo sul letto con gli occhi che bruciano e la gola gonfia per il pianto trattenuto.

«Tutto bene?» mi chiede Carly affacciandosi.

«Credo di sì», biascico.

«I ragazzi sono stupidi», dice per consolarmi.

«Non tutti, ma lui sicuramente.» Una lacrima mi riga la guancia. Non capisce proprio che ogni volta che lo vedo rivivo quel momento? Che la delusione che proprio lui, tra tutti gli altri, mi abbia tradita in quel modo è qualcosa che non potrò mai perdonare?

Mi squilla il cellulare.

«Abbiamo l'intervista», è un messaggio di Timothy.

Sgrano gli occhi incredula.

«Buone notizie?» domanda Carly.

«Timothy mi ha appena detto che abbiamo l'intervista col figlio di Mason», rispondo. Estraggo la cartellina dalla borsa e la butto sul letto. Non riesco a smettere di sorridere per la gioia.

Poi mi arriva un altro messaggio.

«Rachel, mi sa che ho trovato un modo per obbligarti a parlare con me. Zack.»

Rileggo il messaggio un paio di volte confusa. Poi apro la cartellina, estraggo i fogli e li scorro rapidamente fino ad arrivare a una foto.

«Non è possibile», esclamo.

Zachary Mason, il figlio di John Mason, è lo stesso tizio biondo che si era nascosto in camera mia dai nonni, lo stesso che ho preso a schiaffi, che evito a scuola e che ho insultato nel pomeriggio. Zack Mason.

Sfioro la foto con la punta delle dita. I suoi capelli biondi, gli occhi azzurri e l'espressione da sbruffone. E mentre il mio viso diventa rosso, la mia bocca sorride. 

BETWEEN (The Again Serie #3)Where stories live. Discover now