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«Com'è andata?» mi chiede mamma al telefono.

Sono tornata al dormitorio, tempo di farmi una doccia e buttarmi sul letto.

«Illuminante», sospiro. Mi passo una mano sul viso. Sono stanchissima, mi sento distrutta.

L'auditorio era pieno, con addirittura molti genitori. Il preside Gordon gongolava di orgoglio al pensiero di aver organizzato tutto alla perfezione, ma non ha tenuto conto della presenza mia e di Malek. Come ha finito il suo discorso introduttivo e ha presentato noi partecipanti si è alzato un brusio in sala. Alcune mani sono scattate in aria, impazienti.

«Tu eri la ragazza di Connor Brown?»

«Cosa si prova a sapere che il tuo ragazzo è morto a diciotto anni?»

«Ti sei pentita di essere rimasta incinta?»

«Come mai una ragazza così intelligente, non ha pensato di usare i contraccettivi?»

«Come l'ha presa la tua famiglia?»

«Ti sei già trovata un nuovo ragazzo?»

«Che cosa provi a sapere che non avrai mai una laurea per colpa di tuo figlio?»

«Ma vi siete sposati? Che fine ha fatto il padre del bambino?»

«È vero che Connor era ubriaco alla guida?»

Queste solo alcune delle domande che si sono sovrapposte prima che il preside, resosi conto della situazione, riuscisse a contenere gli animi e a far tornare l'ordine.

Io e Malek siamo rimaste in piedi, sul palco, mano nella mano a farci forza a vicenda. Io concentrata a regolare il respiro per impedire ai miei occhi di riempirsi di lacrime, ogni domanda era come una lama sul cuore e Malek indignata e arrabbiata da quel gruppetto di studenti che volevano solo fare del pettegolezzo.

Quando siamo usciti, l'aria è stata un toccasana. Sanne si è offerta di darci un passaggio «Dovrebbe arrivare Logan da un momento all'altro», ma ho rifiutato nel modo più cortese possibile.

«Per quanto tempo ancora continuerai a portargli rancore?» mi ha chiesto un po' indispettita.

«Credo sempre», ho risposto con un sorriso accondiscendente.

«Quindi secondo te una persona non può sbagliare? Tra vent'anni se v'incontrerete lo vedrai sempre come quello... »

«...che ha cercato di violentarmi, sì», finisco la frase per lei.

«Non lo avrebbe mai fatto, Rachel!» sbotta infastidita.

«Non voglio più parlare di quella storia, se non ti dispiace», le ho detto.

«No, invece parliamone», mi ha afferrata per una spalla costringendomi a voltarmi.

«Sanne», ho detto mantenendo la calma.

«Sul serio ti credi ancora la verginella di periferia dagli occhi dolci? È un ruolo che non ti si addice più, lo sai? Per niente!», quasi urlava. «Svegliati Rachel! Un ragazzo ha fatto un errore, ma non puoi incolparlo per sempre! Chi diavolo sei tu per giudicare sempre tutti? Per crederti migliore degli altri?»

«Sanne adesso basta», ha detto Malek.

«No, ti prego. Falla continuare», ho sentito Isabelle da qualche parte in mezzo alla gente che si era fermata a guardare.

«Non puoi obbligarmi a frequentare una persona che mi ha fatto del male», ho risposto calma.

«E tu? Quanto male hai fatto tu agli altri?»

«Sanne stai delirando. Forse è meglio se vai ad aspettare il tuo fidanzato e mi lasci in pace.»

«Sì, penso che lo farò. Almeno io ce l'ho ancora un fidanzato.»

Non ho avuto bisogno di spiegare a mamma che a quel punto mi sono avventata su di lei acchiappandola per i capelli e trascinandola a terra in un miscuglio di borse, sciarpe e cappotti. Malek ha cercato di intervenire, ma lei urlava insulti da una parte, io li urlavo dall'altra. Mi ha fatto venire in mente la scena di Connor che si azzuffava con Logan e mi è venuto da piangere.

«Rachel Anderson stai parlando sul serio?» esclama mamma al telefono.

«Sì», annuisco calma. Tutta la rabbia è passata ormai, è stato un momento catartico. Per quanto mi sia sforzata di comportarmi in maniera civile, avevamo troppe cose in sospeso per resistere.

«E posso sapere com'è andata a finire?»

«Il preside Gordon ci ha diviso insieme a Logan. Ci hanno preso di peso e allontanate», rispondo. «Ci ha fatto una strigliata, ha minacciato di chiamare la polizia, che non pensava fossimo ancora così infantili, che stavamo dando un esempio terribile e che la voce si sarebbe sparsa in questa giornata impietosa», riassumo. «A sì, ha aggiunto che non ci avrebbe chiamate mai più per interventi simili.»

«Con Sanne com'è andata a finire?» specifica mamma.

«Ha continuato a inveire, al che mi sono girata e le ho detto che invece di sprecare tempo a urlare con me sarebbe stato meglio usarlo per impedire al suo ragazzo di importunarmi ancora.»

«Le hai detto che Logan è stato da te?»

«Certo»

«Ma perché?»

«Scusa, lei può rinfacciarmi che Connor è morto ed io non posso farle presente che quello vuole sposarla, ma non la ama?»

Mi sento sfinita. Fisicamente esausta. Malek mi ha accompagnata da papà, è rimasta con me fino a quando Patricia non ha finito di disinfettarmi i tagli che quell'arpia con le unghie finte mi ha inferto e poi me ne sono tornata al dormitorio.

Riesco a piangere sul serio solo dopo, sotto la doccia. Non piango per un motivo in particolare, ma per la tensione accumulata, per il senso d'inadeguatezza, per la mia reazione sconsiderata. Per Connor. Era da un po' che non piangevo per lui e mi sento in colpa.

Mentre cammino verso la caffetteria di Matty, estraggo il cellulare e compongo il numero.

«Sei una che si fa desiderare», dice Zack al primo squillo.

«Possiamo fissare un giorno in cui trovarci per l'intervista?» domando. Tengo le dita incrociate nel timore che abbia cambiato idea.

«Ho un'offerta migliore», ribatte. «Dove sei?»

«Sto andando a mangiare qualcosa.»

«Ti vengo a prendere al dormitorio stasera alle dieci.».

«Cosa?»

Ma lui ha già attaccato.

BETWEEN (The Again Serie #3)जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें